L'antibiotico-resistenza rappresenta un importante problema di Sanità Pubblica. L'aumento dell'uso di antibiotici e la loro diffusione in ambiente ha portato un numero sempre maggiore di ceppi ad acquisire la capacità di resistere ai principali antibiotici impiegati in ambito terapeutico.Le drammatiche stime delle morti ascrivibili ai batteri antibiotico-resistenti hanno portato i maggiori organismi internazionali a intraprendere politiche di contrasto a questo fenomeno.In questo contesto e nell'ottica dell'approccio ¿One Health¿ la comprensione del ruolo dell'ambiente nella diffusione e/o selezione di batteri antibiotico resistenti è stato individuato come uno degli obiettivi principali.L'acqua rappresenta uno dei più importanti habitat nonché e via di propagazione di batteri che giocano un importante ruolo nella diffusione dell'antibiotico resistenze tra l'ambiente, l'uomo e gli animali.In particolare, il ciclo idrico integrato che comprende il prelievo, la disinfezione e la distribuzione dell'acqua per scopi potabili nonché la raccolta, il trattamento ed il rilascio in ambiente delle acque di scarico rappresenta un interessante modello per tracciare il destino dell'antibiotico resistenze in ambiente e valutare i rischi di trasmissione all'uomo. Numerosi studi hanno messo in luce come il ciclo idrico integrato possa rappresentare un punto critico per la diffusione di batteri antibiotico-resistenti(ARB)e di geni di resistenza agli antibiotici(ARG.Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato valutare la diffusione di batteri antibiotico-resistenti(ARB)e dei geni di resistenza(ARG)nel contesto del ciclo idrico integrato del torinese.Sono state inizialmente effettuate prove sperimentali su campioni reali di un impianto di depurazione e un impianto di potabilizzazione con l'obiettivo di mettere a punto e ottimizzare le metodiche da impiegare nel monitoraggio ambientale.Successivamente è stato effettuato un monitoraggio della presenza di ARB e ARG nelle acque di ingresso e di uscita di tre impianti di depurazione, di due impianti di potabilizzazione e di un bacino di lagunaggio con cadenza bimestrale. I campioni sono stati testati per la resistenza all'ampicillina, al cloramfenicolo, alla tetraciclina e al sulfametossazolo, sia attraverso la semina su terreno addizionato con antibiotico sia attraverso la ricerca, tramite PCR, di diversi geni codificanti per la resistenza ai beta-lattamici (blactxm, blatem), alla tetraciclina (tet(A)) e ai sulfamidici (sulII, sulIII).I risultati ottenuti hanno evidenziato la presenza di ceppi antibiotico-resistenti nella quasi totalità dei campioni analizzati evidenziando la circolazione di questa tipologia di microrganismi nel ciclo idrico integrato.Si è anche riscontrato un aumento dell'abbondanza relativa dei ceppi antibiotico resistenti a seguito dei processi di depurazione e nei campioni di uscita del bacino di lagunaggio; ciò suggerisce il possibile effetto di selezione da parte di questi trattamenti di batteri antibiotico resistenti, come rilevato in altri studi.Per quanto riguarda i geni di antibiotico-resistenza i geni blatem, tet(A) e sulII sono risultati essere i geni più rappresentati, con una presenza del 36,4% per blatem del 57,6% per tet(A) e del 42,2% per sulII. Sarebbero necessari altri approfondimenti per disporre di un quadro completo.I risultati disponibili suggeriscono la necessità di monitorare il ruolo del ciclo idrico integrato nella diffusione delle antibiotico-resistenze nel torinese.

Valutazione della persistenza di antibiotico-resistenze nel contesto del ciclo idrico integrato

BONDAVALLI, FABIO
2018/2019

Abstract

L'antibiotico-resistenza rappresenta un importante problema di Sanità Pubblica. L'aumento dell'uso di antibiotici e la loro diffusione in ambiente ha portato un numero sempre maggiore di ceppi ad acquisire la capacità di resistere ai principali antibiotici impiegati in ambito terapeutico.Le drammatiche stime delle morti ascrivibili ai batteri antibiotico-resistenti hanno portato i maggiori organismi internazionali a intraprendere politiche di contrasto a questo fenomeno.In questo contesto e nell'ottica dell'approccio ¿One Health¿ la comprensione del ruolo dell'ambiente nella diffusione e/o selezione di batteri antibiotico resistenti è stato individuato come uno degli obiettivi principali.L'acqua rappresenta uno dei più importanti habitat nonché e via di propagazione di batteri che giocano un importante ruolo nella diffusione dell'antibiotico resistenze tra l'ambiente, l'uomo e gli animali.In particolare, il ciclo idrico integrato che comprende il prelievo, la disinfezione e la distribuzione dell'acqua per scopi potabili nonché la raccolta, il trattamento ed il rilascio in ambiente delle acque di scarico rappresenta un interessante modello per tracciare il destino dell'antibiotico resistenze in ambiente e valutare i rischi di trasmissione all'uomo. Numerosi studi hanno messo in luce come il ciclo idrico integrato possa rappresentare un punto critico per la diffusione di batteri antibiotico-resistenti(ARB)e di geni di resistenza agli antibiotici(ARG.Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato valutare la diffusione di batteri antibiotico-resistenti(ARB)e dei geni di resistenza(ARG)nel contesto del ciclo idrico integrato del torinese.Sono state inizialmente effettuate prove sperimentali su campioni reali di un impianto di depurazione e un impianto di potabilizzazione con l'obiettivo di mettere a punto e ottimizzare le metodiche da impiegare nel monitoraggio ambientale.Successivamente è stato effettuato un monitoraggio della presenza di ARB e ARG nelle acque di ingresso e di uscita di tre impianti di depurazione, di due impianti di potabilizzazione e di un bacino di lagunaggio con cadenza bimestrale. I campioni sono stati testati per la resistenza all'ampicillina, al cloramfenicolo, alla tetraciclina e al sulfametossazolo, sia attraverso la semina su terreno addizionato con antibiotico sia attraverso la ricerca, tramite PCR, di diversi geni codificanti per la resistenza ai beta-lattamici (blactxm, blatem), alla tetraciclina (tet(A)) e ai sulfamidici (sulII, sulIII).I risultati ottenuti hanno evidenziato la presenza di ceppi antibiotico-resistenti nella quasi totalità dei campioni analizzati evidenziando la circolazione di questa tipologia di microrganismi nel ciclo idrico integrato.Si è anche riscontrato un aumento dell'abbondanza relativa dei ceppi antibiotico resistenti a seguito dei processi di depurazione e nei campioni di uscita del bacino di lagunaggio; ciò suggerisce il possibile effetto di selezione da parte di questi trattamenti di batteri antibiotico resistenti, come rilevato in altri studi.Per quanto riguarda i geni di antibiotico-resistenza i geni blatem, tet(A) e sulII sono risultati essere i geni più rappresentati, con una presenza del 36,4% per blatem del 57,6% per tet(A) e del 42,2% per sulII. Sarebbero necessari altri approfondimenti per disporre di un quadro completo.I risultati disponibili suggeriscono la necessità di monitorare il ruolo del ciclo idrico integrato nella diffusione delle antibiotico-resistenze nel torinese.
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