The title of my dissertation (Téra Lonji: Creole and Cape Verdean music) is intended at first glance to focus on the past and present reality of Cape Verde and its linguistic soul, because in the same archipelago was born one of the oldest creoles in the world. The work opens with a look at the past on the most troubled and suffered period of this population, that of the slave trade, having its highest expression in the sixteenth century. The main reasons for the Portuguese Crown and the effects of colonization, such as the great families and epidemics, are thus discovered. The second chapter focuses instead on the language still spoken today in the territory, that is the so-called Cape Verdean Creole also called Krioulo, Crioulo, Papiamento or simply Cape Verdean. Given the multiple territorial fragmentation, this language has undergone a strong diatopic variation, also due to an evident contact with the colonizing language, that is, Portuguese. The aim of this chapter, which is both contrastive and socio-linguistic, is to analyse the main grammatical aspects of the Cape Verdean Creole and to demonstrate its consolidation, even within the two main territories of Santiago and S. Vicente, and in conclusion to establish what are the similarities and/or the differences with the language of the colonizers. This part of the dissertation is intended to be useful in the third chapter of the same, as if it were a basic grammar. The third chapter is the most practical, it first examines Cape Verdean music in general with its many genres and then goes on to Mayra Andrade, a singer born in 1985. Although the differences with the "barefoot diva" Cesária Évora (who died on December 17, 2011) are obvious, many still consider her to be her heir. She has, however, made a great musical innovation, because thanks to her life, made up of a cosmopolitanism essentially unable to depart from its traditional Cape Verdean origin, she manages to give new interpretation to the "morna", which, thanks to her multifaceted talent, gets new life in a reality that is very fragmented today, which is due to the diaspora. The artist explores a new musical territory, creating a perfect synthesis between the musical tones afrobeat, urban music and traditional rhythms of Cape Verde. His musical style is individual, eccentric, eclectic but above all revolutionary and accessible, while remaining essentially traditional in its themes. We will translate three of his songs considering as much as possible a relevance of themes with the historical period studied in the first chapter and grammar of the second chapter, making a real grammar analysis. I focused on these three main themes to try to get the most complete look possible, thus dealing with the theme of history, language and the very intimate one of music.
Il titolo della mia dissertazione (Téra Lonji: il creolo e la musica capoverdiana) vuole a primo impatto focalizzarsi sulla realtà odierna e passata di Capo Verde e sulla sua anima linguistica, dato che nello stesso arcipelago nacque uno dei creoli più antichi del mondo. Il lavoro si apre con uno sguardo al passato sul periodo più travagliato e sofferto da questo popolo ossia quello della tratta schiavistica, avente massima espressione nel XVI secolo. Si scoprono così le motivazioni principali della Corona portoghese e gli effetti della colonizzazione come le grandi fami ed epidemie. Il secondo capitolo vuole invece focalizzarsi sulla lingua parlata ancora oggi nel territorio ossia il cosiddetto creolo capoverdiano chiamato anche Krioulo, Crioulo, Papiamento o ancora semplicemente Capoverdiano. Data la molteplice frammentazione territoriale questa lingua ha subito una forte variazione diatopica, dovuta anche ad un evidente contatto con la lingua colonizzante ossia il portoghese. L'obiettivo di questo capitolo, al tempo stesso contrastivo e socio-linguistico, è analizzare i principali aspetti grammaticali del creolo capoverdiano e dimostrare il suo consolidamento, anche all'interno dei due principali territori di Santiago e S. Vicente, e in conclusione stabilire quali sono le somiglianze e/o differenze con la lingua dei colonizzatori. Questa parte della dissertazione vuole essere utile al terzo capitolo della stessa, come se fosse una grammatica base. Il terzo capitolo è il più pratico, prende in esame prima la musica capoverdiana in generale con i suoi molti generi e in successione si addentra fino a giungere a Mayra Andrade, cantante nata nell'anno 1985. Pur essendo evidenti le differenze con la ¿diva a piedi nudi¿ Cesária Évora (morta il 17 dicembre 2011) sono in molti a considerarla ancora sua erede. Lei ha, però, compiuto una grande innovazione musicale, perché grazie alla sua vita, fatta di un cosmopolitismo essenzialmente impossibilitato nel discostarsi dalla sua tradizionale origine capoverdiana, riesce a dare nuova interpretazione alla ¿morna¿, che, grazie al suo talento poliedrico, ottiene vita nuova in una realtà che è oggi molto frammentata, cosa dovuta alla diaspora. L'artista esplora un nuovo territorio musicale, realizzando una perfetta sintesi tra le tonalità musicali afrobeat, urban music e i ritmi tradizionali di Capo Verde. Il suo stile musicale è individuale, eccentrico, eclettico ma soprattutto rivoluzionario ed accessibile, pur però restando nei temi essenzialmente tradizionale. Si tradurranno tre sue canzoni considerando il più possibile un'attinenza di temi con il periodo storico studiato nel primo capitolo e grammaticale del secondo capitolo, effettuandoci una vera e propria analisi grammaticale. Mi sono concentrata su queste tre tematiche principali per cercare di ottenere uno sguardo il più completo possibile trattando quindi il tema della storia, della lingua e quello molto intimo della musica.
Téra Lonji: il creolo e la musica capoverdiana
LAZZARETTI, LINDA
2018/2019
Abstract
Il titolo della mia dissertazione (Téra Lonji: il creolo e la musica capoverdiana) vuole a primo impatto focalizzarsi sulla realtà odierna e passata di Capo Verde e sulla sua anima linguistica, dato che nello stesso arcipelago nacque uno dei creoli più antichi del mondo. Il lavoro si apre con uno sguardo al passato sul periodo più travagliato e sofferto da questo popolo ossia quello della tratta schiavistica, avente massima espressione nel XVI secolo. Si scoprono così le motivazioni principali della Corona portoghese e gli effetti della colonizzazione come le grandi fami ed epidemie. Il secondo capitolo vuole invece focalizzarsi sulla lingua parlata ancora oggi nel territorio ossia il cosiddetto creolo capoverdiano chiamato anche Krioulo, Crioulo, Papiamento o ancora semplicemente Capoverdiano. Data la molteplice frammentazione territoriale questa lingua ha subito una forte variazione diatopica, dovuta anche ad un evidente contatto con la lingua colonizzante ossia il portoghese. L'obiettivo di questo capitolo, al tempo stesso contrastivo e socio-linguistico, è analizzare i principali aspetti grammaticali del creolo capoverdiano e dimostrare il suo consolidamento, anche all'interno dei due principali territori di Santiago e S. Vicente, e in conclusione stabilire quali sono le somiglianze e/o differenze con la lingua dei colonizzatori. Questa parte della dissertazione vuole essere utile al terzo capitolo della stessa, come se fosse una grammatica base. Il terzo capitolo è il più pratico, prende in esame prima la musica capoverdiana in generale con i suoi molti generi e in successione si addentra fino a giungere a Mayra Andrade, cantante nata nell'anno 1985. Pur essendo evidenti le differenze con la ¿diva a piedi nudi¿ Cesária Évora (morta il 17 dicembre 2011) sono in molti a considerarla ancora sua erede. Lei ha, però, compiuto una grande innovazione musicale, perché grazie alla sua vita, fatta di un cosmopolitismo essenzialmente impossibilitato nel discostarsi dalla sua tradizionale origine capoverdiana, riesce a dare nuova interpretazione alla ¿morna¿, che, grazie al suo talento poliedrico, ottiene vita nuova in una realtà che è oggi molto frammentata, cosa dovuta alla diaspora. L'artista esplora un nuovo territorio musicale, realizzando una perfetta sintesi tra le tonalità musicali afrobeat, urban music e i ritmi tradizionali di Capo Verde. Il suo stile musicale è individuale, eccentrico, eclettico ma soprattutto rivoluzionario ed accessibile, pur però restando nei temi essenzialmente tradizionale. Si tradurranno tre sue canzoni considerando il più possibile un'attinenza di temi con il periodo storico studiato nel primo capitolo e grammaticale del secondo capitolo, effettuandoci una vera e propria analisi grammaticale. Mi sono concentrata su queste tre tematiche principali per cercare di ottenere uno sguardo il più completo possibile trattando quindi il tema della storia, della lingua e quello molto intimo della musica.File | Dimensione | Formato | |
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