In the study has been analyzed the language of a patient with panic disorder and the language of his therapist to detect, first of all, the differences due to the role that distinguishes the subjects of the interaction. Secondly, has been investigated the existence of a relationship between the two languages within the individual sessions. Subsequently the goal of the research was to determine the existence of a linguistic model proper to the verbalizations that have been identified as important moments for change, or useful moments during the psychotherapy session related to the therapeutic outcome. In particular, the linguistic characteristics of the significant moments have been compared with the neutral or non-significant moments. Specifically, the selection of these significant moments has been made by patient trhough a self-report questionnaire "HAT". In the end, has been verified whether the desired change within the therapeutic path was also reflected in a linguistic change in the patient. The transcripts of the 24 therapy sessions have been analyzed using the Linguistic Inquiry and Word Count Software. Comparisons have been made through the analysis of five macro-categories: 1. Attentional Focus 2. Emotional Focus 3. Cognitive Focus 4. Time Orientation 5. Sensory Focus. The results indicate a linguistic model able to differentiate the subjects of the interaction: the therapist is constantly and progressively oriented to the exploration and clarification of the patient's cognitive, emotional, temporal and bodily mechanisms; the patient is instead more focused on the expression and deepening of his own experiential world in all the above mentioned linguistic categories. These results therefore provide further confirmation of the existence of differences in the linguistic style of psychotherapist and patient. The way in which the language of the therapist differs from the language of the patient suggests the existence of a linguistic complementarity linked to the role played by both of them within the psychotherapeutic pathway.
Nell'elaborato sono stati analizzati il linguaggio di un paziente con disturbo di panico e il linguaggio del suo terapeuta per rilevare, innanzi tutto, delle differenze dovute al ruolo che distingue i soggetti dell'interazione. In secondo luogo, abbiamo indagato l'esistenza o meno di una relazione tra i due linguaggi all'interno delle singole sedute. Successivamente l'obiettivo della ricerca è stato quello di determinare l'esistenza di un modello linguistico proprio delle verbalizzazioni che sono state identificate come momenti importanti per il cambiamento, ovvero momenti utili durante la sessione di psicoterapia correlati all'esito terapeutico. In particolare sono state confrontate le caratteristiche linguistiche dei momenti significativi con i momenti neutri o non significativi. Nello specifico, la selezione di questi momenti significativi è avvenuta tramite la compilazione da parte del paziente di un questionario self-report ¿HAT¿. Infine, abbiamo verificato se il cambiamento auspicato all'interno del percorso terapeutico si riflettesse anche in un cambiamento linguistico nella paziente. Le trascrizioni delle 24 sessioni di terapia sono state analizzate utilizzando il Software Linguistic Inquiry and Word Count. I confronti sono stati effettuati attraverso l'analisi di cinque macrocategorie: 1. Focus attenzionale 2. Focus Emotivo 3. Focus Cognitivo 4. Orientamento temporale 5. Focus Sensoriale. I risultati indicano un modello linguistico in grado di differenziare i soggetti dell'interazione: la terapeuta è costantemente e progressivamente orientata all'esplorazione e al chiarimento dei meccanismi cognitivi, emotivi, temporali e corporei del paziente; il paziente è invece maggiormente concentrato nell'espressione ed approfondimento del proprio mondo esperienziale in tutte le suddette categorie linguistiche. Questi risultati forniscono pertanto ulteriore conferma dell'esistenza di differenze nello stile linguistico di psicoterapeuta e paziente. La modalità nella quale il linguaggio del terapeuta si differenzia dal linguaggio del paziente suggerisce l'esistenza di una complementarietà linguistica legata al ruolo svolto da entrambi all'interno del percorso psicoterapeutico.
Il linguaggio in psicoterapia: uno studio empirico sul caso singolo
LONGARETTI, FEDERICA
2018/2019
Abstract
Nell'elaborato sono stati analizzati il linguaggio di un paziente con disturbo di panico e il linguaggio del suo terapeuta per rilevare, innanzi tutto, delle differenze dovute al ruolo che distingue i soggetti dell'interazione. In secondo luogo, abbiamo indagato l'esistenza o meno di una relazione tra i due linguaggi all'interno delle singole sedute. Successivamente l'obiettivo della ricerca è stato quello di determinare l'esistenza di un modello linguistico proprio delle verbalizzazioni che sono state identificate come momenti importanti per il cambiamento, ovvero momenti utili durante la sessione di psicoterapia correlati all'esito terapeutico. In particolare sono state confrontate le caratteristiche linguistiche dei momenti significativi con i momenti neutri o non significativi. Nello specifico, la selezione di questi momenti significativi è avvenuta tramite la compilazione da parte del paziente di un questionario self-report ¿HAT¿. Infine, abbiamo verificato se il cambiamento auspicato all'interno del percorso terapeutico si riflettesse anche in un cambiamento linguistico nella paziente. Le trascrizioni delle 24 sessioni di terapia sono state analizzate utilizzando il Software Linguistic Inquiry and Word Count. I confronti sono stati effettuati attraverso l'analisi di cinque macrocategorie: 1. Focus attenzionale 2. Focus Emotivo 3. Focus Cognitivo 4. Orientamento temporale 5. Focus Sensoriale. I risultati indicano un modello linguistico in grado di differenziare i soggetti dell'interazione: la terapeuta è costantemente e progressivamente orientata all'esplorazione e al chiarimento dei meccanismi cognitivi, emotivi, temporali e corporei del paziente; il paziente è invece maggiormente concentrato nell'espressione ed approfondimento del proprio mondo esperienziale in tutte le suddette categorie linguistiche. Questi risultati forniscono pertanto ulteriore conferma dell'esistenza di differenze nello stile linguistico di psicoterapeuta e paziente. La modalità nella quale il linguaggio del terapeuta si differenzia dal linguaggio del paziente suggerisce l'esistenza di una complementarietà linguistica legata al ruolo svolto da entrambi all'interno del percorso psicoterapeutico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/99871