Il 10 aprile del 1972, a seguito della convenzione di Londra/Mosca/Washington le armi biologiche sono state messe al bando a causa della loro potenziale capacità di annientare il genere umano utilizzando piccole quantità di determinati agenti biologici. Nonostante ciò attualmente il rischio sussiste in quanto, su un totale di 204 Paesi, solo 170 hanno adottato i provvedimenti stabiliti dalla convenzione, pertanto ad oggi ci si confronta con il biorischio a livello mondiale. A seguito degli studi effettuati dai ricercatori dell'Erasmus Medical Centre di Rotterdam nel 2012 si è dimostrato che, con sole cinque modificazioni genetiche apportate in laboratorio a determinati agenti biologici, è possibile creare un virus trasmissibile simile al virus dell'influenza aviaria; questo agente sarebbe in grado di diffondersi rapidamente in vastissimi territori, a causa della sua trasmissibilità, dimezzando la popolazione globale. È sufficiente pensare a questo esempio per capire che i potenziali effetti devastanti (testati in laboratorio sui furetti per via della somiglianza tra il loro sistema respiratorio e quello umano) mettono in evidenza quanto la ricerca sia essenziale al giorno d'oggi. Dal punto di vista storico la minaccia si è realizzata in periodi di pace e conflittuali differenti, in varie aree del pianeta e in eventi categorizzabili come bioterrorismo e guerra biologica. Il progresso scientifico e tecnologico ha reso disponibili fonti del sapere, e di conseguenza nuove abilità, che si rivelano armi a doppio taglio in quanto, da una parte si contrappongono al bioterrorismo, dall'altra facilitano l'accesso per i terroristi alle competenze biotecnologiche necessarie per la produzione e l'impiego di armi biologiche all'avanguardia e difficilmente contrastabili; inoltre è possibile che le armi finiscano nelle mani degli Stati che non hanno riconosciuto la convenzione del 1972. Infine, lo sviluppo in tale ambito, garantisce maggior difesa dalla minaccia biologica, contromisure evolute e nuove armi. Alla base di questa relazione di laurea vi è l'analisi della minaccia biologica che caratterizza lo scenario odierno, in ambito civile e militare. In particolare, viene posta attenzione all'innovazione tecnologica e alla relativa risposta al biorischio. La relazione è articolata in tre capitoli: nel primo capitolo viene fornito un inquadramento generale riguardo la minaccia biologica per poter dare al lettore gli strumenti e le nozioni per una adeguata interpretazione del testo. Difatti vengono analizzati gli eventi che hanno segnato l'evoluzione storica dell'impiego delle armi biologiche; successivamente vengono descritti e suddivisi in categorie i principali aggressivi biologici e viene illustrato come le convenzioni hanno stabilito il loro utilizzo nel corso della storia; inoltre vengono trattati gli aspetti principali del bioterrorismo. Il secondo capitolo si concentra sulla delineazione dei nuovi agenti biologici, tenendo conto del potenziale cambiamento che possono apportare agli scenari operativi e alla guerra biologica al giorno d'oggi. Nel terzo e ultimo capitolo, a seguito dell'excursus storico e dell'analisi delle recenti innovazioni, si giunge all'obiettivo della relazione: identificare i progressi delle biotecnologie e determinare le conseguenze positive e negative di tali progressi sulla produzione di armamenti e sulla capacità di attuare contromisure.
Guerra biologica e possibili nuovi agenti del biorischio
SPRO, MICHELE
2018/2019
Abstract
Il 10 aprile del 1972, a seguito della convenzione di Londra/Mosca/Washington le armi biologiche sono state messe al bando a causa della loro potenziale capacità di annientare il genere umano utilizzando piccole quantità di determinati agenti biologici. Nonostante ciò attualmente il rischio sussiste in quanto, su un totale di 204 Paesi, solo 170 hanno adottato i provvedimenti stabiliti dalla convenzione, pertanto ad oggi ci si confronta con il biorischio a livello mondiale. A seguito degli studi effettuati dai ricercatori dell'Erasmus Medical Centre di Rotterdam nel 2012 si è dimostrato che, con sole cinque modificazioni genetiche apportate in laboratorio a determinati agenti biologici, è possibile creare un virus trasmissibile simile al virus dell'influenza aviaria; questo agente sarebbe in grado di diffondersi rapidamente in vastissimi territori, a causa della sua trasmissibilità, dimezzando la popolazione globale. È sufficiente pensare a questo esempio per capire che i potenziali effetti devastanti (testati in laboratorio sui furetti per via della somiglianza tra il loro sistema respiratorio e quello umano) mettono in evidenza quanto la ricerca sia essenziale al giorno d'oggi. Dal punto di vista storico la minaccia si è realizzata in periodi di pace e conflittuali differenti, in varie aree del pianeta e in eventi categorizzabili come bioterrorismo e guerra biologica. Il progresso scientifico e tecnologico ha reso disponibili fonti del sapere, e di conseguenza nuove abilità, che si rivelano armi a doppio taglio in quanto, da una parte si contrappongono al bioterrorismo, dall'altra facilitano l'accesso per i terroristi alle competenze biotecnologiche necessarie per la produzione e l'impiego di armi biologiche all'avanguardia e difficilmente contrastabili; inoltre è possibile che le armi finiscano nelle mani degli Stati che non hanno riconosciuto la convenzione del 1972. Infine, lo sviluppo in tale ambito, garantisce maggior difesa dalla minaccia biologica, contromisure evolute e nuove armi. Alla base di questa relazione di laurea vi è l'analisi della minaccia biologica che caratterizza lo scenario odierno, in ambito civile e militare. In particolare, viene posta attenzione all'innovazione tecnologica e alla relativa risposta al biorischio. La relazione è articolata in tre capitoli: nel primo capitolo viene fornito un inquadramento generale riguardo la minaccia biologica per poter dare al lettore gli strumenti e le nozioni per una adeguata interpretazione del testo. Difatti vengono analizzati gli eventi che hanno segnato l'evoluzione storica dell'impiego delle armi biologiche; successivamente vengono descritti e suddivisi in categorie i principali aggressivi biologici e viene illustrato come le convenzioni hanno stabilito il loro utilizzo nel corso della storia; inoltre vengono trattati gli aspetti principali del bioterrorismo. Il secondo capitolo si concentra sulla delineazione dei nuovi agenti biologici, tenendo conto del potenziale cambiamento che possono apportare agli scenari operativi e alla guerra biologica al giorno d'oggi. Nel terzo e ultimo capitolo, a seguito dell'excursus storico e dell'analisi delle recenti innovazioni, si giunge all'obiettivo della relazione: identificare i progressi delle biotecnologie e determinare le conseguenze positive e negative di tali progressi sulla produzione di armamenti e sulla capacità di attuare contromisure.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/99684