Since the 60s, the specialization and the evolution of fruit production systems brought to a gradual reduction of the number of cultivars in the market. This process has involved also ancient apple cultivars, grown all over Italy, especially in plain areas. During the 80s some conservation projects in Piedmont (Northern Italy) stared in order to avoid the loss of this genetic heritage. These projects mainly focused on the identification of the cultivars still present in the area and on the creation of fields for biodiversity collection. In fact, the germplasm conservation is possible on site (in situ/on farm), by keeping on farming of the existing trees, and outside the farm (ex situ), by creating new orchards and germplasm bank. The reasons why it is important to preserve the ancient apple cultivars are mainly three: they are used in genetic improvement programs, in order to have a variety with the desired agronomic and commercial features, they have peculiar nutritional features, that might be interested by consumers, and because ancient cultivars are important parts of traditional landscapes of the region, mainly in mountain and hill areas. Furthermore, nowadays farmers are aware that intensive agriculture brings to a drastic reduction of biodiversity, soil degeneration, water pollution and energy waste, therefore they have been inducted to adopt agricultural practices much more respective of the environment, such as organic and integrated agriculture, among which the ancient apple cultivars find a perfect place. In order to measure the agriculture impacts, many indicators have been utilized and one the most used approach is the Life Cycle Assessment (LCA), which measure the environmental impact related to a product, process or activity applying a life cycle perspective. The use of this method in fruit production is getting more interest and it provides the modeling of the orchard in few sub phases, such as the production and implanting of the new plants, the growing phase, the production phases and the orchard disposal. A research conducted by the Department of Agriculture, Forestry and Food Science of the University of Turin measured the environmental performance of ancient apple cultivars, in particular Grigia di Torriana, Magnana and Runsè, compared to the commercial Golden Delicious cultivar. The LCA approach was used, adopting a cradle-to-gate approach and, in order to consider different perspectives for the assessment, three functional units were applied: (i) mass-based, environmental impacts are calculated according to 1 ton of apple production, (ii) land-based, environmental impacts are calculated according to 1 hectare farming and (iii) economic-value based, environmental impacts are calculated according to 1.000¿ revenue for the farmer. Results highlight that environmental sustainability of these fruit is strongly related to the functional units that have been chosen, in fact environmental performance of ancient cultivars is positive if the land-based and economic-value based are used, but is negative if the mass-based is used. Therefore, it is not possible to uniquely define which cultivar is more appropriate during the implant; however the results of the environmental sustainability should be associated to other indicators results (i.e. of the territory, of the quality or of the landscape) in order to have a systemic appraisal of the various cultivars to set in plant.

A partire dagli anni Sessanta, la specializzazione e l'evoluzione della frutticoltura hanno portato alla graduale riduzione del numero di cultivar di specie da frutto presenti sul mercato. Questo processo ha interessato anche le antiche varietà di melo coltivate su tutto il territorio nazionale, con maggior accento nelle aree pianeggianti. Per contrastare la perdita di questo patrimonio genetico, negli anni '80, in Piemonte, è iniziata un'opera di recupero e salvaguardia delle antiche cultivar con l'individuazione delle entità ancora presenti e successivamente con la creazione di campi collezione. La conservazione del germoplasma è infatti possibile in situ/on farm, mantenendo in coltivazione la piante esistenti, ed ex situ, creando nuovi arboreti e banche del germoplasma. L'importanza nella tutela delle antiche cultivar di melo è data principalmente da tre motivi: il loro utilizzo nei programmi di miglioramento genetico (al fine di ottenere genotipi con caratteristiche agronomiche e commerciali desiderate), le proprietà nutraceutiche (carattere sempre più ricercato dai consumatori) ed il valore paesaggistico dato dai vecchi frutteti, alcuni ancora presenti oggi in zone montane e pedemontane. Inoltre la consapevolezza che l'agricoltura intensiva porti ad una drastica riduzione di biodiversità, a fenomeni di degradazione del suolo, inquinamento delle acque e consumo di risorse energetiche, ha spinto gli agricoltori ad attuare forme di agricoltura più rispettose dell'ambiente, quali l'agricoltura biologica e quella integrata, nelle quali le antiche cultivar di melo trovano un buon spazio commerciale. Per poter quantificare gli impatti ambientali delle colture agrarie sono stati applicati numerosi indicatori e uno dei più utilizzati è il Life Cycle Assessment (LCA), uno strumento quantitativo per la stima dell'impatto ambientale associato al ciclo di vita di un prodotto, di un processo o di un'attività. L'utilizzo di questa metodologia in frutticoltura è sempre più elevato e prevede la modellizzazione del frutteto in diverse fasi vitali, tra cui la produzione e messa in impianto degli astoni, la fase di crescita delle giovani piante, le fasi di produzione e l'espianto. Una ricerca condotta dal DISAFA dell'Università degli Studi di Torino ha valutato la sostenibilità ambientale della coltivazione di antiche cultivar di melo, in particolare Grigia di Torriana, Magnana e Runsè, confrontandole con quella della cultivar Golden Delicious. È stata utilizzata la metodologia LCA con approccio cradle-to-gate (dalla culla al cancello dell'azienda) e, per valutare aspetti differenti della sostenibilità ambientale, sono stati utilizzate tre unità funzionali: (i) mass-based, impatti ambientali relativi alla produzione di una tonnellata di mele, (ii) land-based, impatti ambientali relativi alla coltivazione di un ettaro di terreno ed (iii) economic-value based, impatti ambientali associati al ricavo di 1000¿ da parte dell'agricoltore. Dallo studio è emerso che la valutazione della sostenibilità ambientale è fortemente legata all'unità funzionale scelta, infatti la performance ambientale delle antiche cultivar è ottimale se si utilizzano le unità funzionali land-based e economic-value based e negativa per l'unità funzionale mass-based. Non è possibile quindi stabilire in modo univoco quale cultivar sia da preferire in impianto, tuttavia i risultati delle analisi di sostenibilità ambientale possono essere associati ai risultati di altri indicatori (per esempio territoriali, della qualità o del paesaggio) per ottenere una valutazione sistemica delle diverse cultivar da impiantare.

Antiche cultivar di melo in Piemonte: conservazione del germoplasma e valutazione della sostenibilità ambientale della filiera produttiva con metodologia LCA

DEBERNARDI VENON, DAVIDE
2013/2014

Abstract

A partire dagli anni Sessanta, la specializzazione e l'evoluzione della frutticoltura hanno portato alla graduale riduzione del numero di cultivar di specie da frutto presenti sul mercato. Questo processo ha interessato anche le antiche varietà di melo coltivate su tutto il territorio nazionale, con maggior accento nelle aree pianeggianti. Per contrastare la perdita di questo patrimonio genetico, negli anni '80, in Piemonte, è iniziata un'opera di recupero e salvaguardia delle antiche cultivar con l'individuazione delle entità ancora presenti e successivamente con la creazione di campi collezione. La conservazione del germoplasma è infatti possibile in situ/on farm, mantenendo in coltivazione la piante esistenti, ed ex situ, creando nuovi arboreti e banche del germoplasma. L'importanza nella tutela delle antiche cultivar di melo è data principalmente da tre motivi: il loro utilizzo nei programmi di miglioramento genetico (al fine di ottenere genotipi con caratteristiche agronomiche e commerciali desiderate), le proprietà nutraceutiche (carattere sempre più ricercato dai consumatori) ed il valore paesaggistico dato dai vecchi frutteti, alcuni ancora presenti oggi in zone montane e pedemontane. Inoltre la consapevolezza che l'agricoltura intensiva porti ad una drastica riduzione di biodiversità, a fenomeni di degradazione del suolo, inquinamento delle acque e consumo di risorse energetiche, ha spinto gli agricoltori ad attuare forme di agricoltura più rispettose dell'ambiente, quali l'agricoltura biologica e quella integrata, nelle quali le antiche cultivar di melo trovano un buon spazio commerciale. Per poter quantificare gli impatti ambientali delle colture agrarie sono stati applicati numerosi indicatori e uno dei più utilizzati è il Life Cycle Assessment (LCA), uno strumento quantitativo per la stima dell'impatto ambientale associato al ciclo di vita di un prodotto, di un processo o di un'attività. L'utilizzo di questa metodologia in frutticoltura è sempre più elevato e prevede la modellizzazione del frutteto in diverse fasi vitali, tra cui la produzione e messa in impianto degli astoni, la fase di crescita delle giovani piante, le fasi di produzione e l'espianto. Una ricerca condotta dal DISAFA dell'Università degli Studi di Torino ha valutato la sostenibilità ambientale della coltivazione di antiche cultivar di melo, in particolare Grigia di Torriana, Magnana e Runsè, confrontandole con quella della cultivar Golden Delicious. È stata utilizzata la metodologia LCA con approccio cradle-to-gate (dalla culla al cancello dell'azienda) e, per valutare aspetti differenti della sostenibilità ambientale, sono stati utilizzate tre unità funzionali: (i) mass-based, impatti ambientali relativi alla produzione di una tonnellata di mele, (ii) land-based, impatti ambientali relativi alla coltivazione di un ettaro di terreno ed (iii) economic-value based, impatti ambientali associati al ricavo di 1000¿ da parte dell'agricoltore. Dallo studio è emerso che la valutazione della sostenibilità ambientale è fortemente legata all'unità funzionale scelta, infatti la performance ambientale delle antiche cultivar è ottimale se si utilizzano le unità funzionali land-based e economic-value based e negativa per l'unità funzionale mass-based. Non è possibile quindi stabilire in modo univoco quale cultivar sia da preferire in impianto, tuttavia i risultati delle analisi di sostenibilità ambientale possono essere associati ai risultati di altri indicatori (per esempio territoriali, della qualità o del paesaggio) per ottenere una valutazione sistemica delle diverse cultivar da impiantare.
ITA
Since the 60s, the specialization and the evolution of fruit production systems brought to a gradual reduction of the number of cultivars in the market. This process has involved also ancient apple cultivars, grown all over Italy, especially in plain areas. During the 80s some conservation projects in Piedmont (Northern Italy) stared in order to avoid the loss of this genetic heritage. These projects mainly focused on the identification of the cultivars still present in the area and on the creation of fields for biodiversity collection. In fact, the germplasm conservation is possible on site (in situ/on farm), by keeping on farming of the existing trees, and outside the farm (ex situ), by creating new orchards and germplasm bank. The reasons why it is important to preserve the ancient apple cultivars are mainly three: they are used in genetic improvement programs, in order to have a variety with the desired agronomic and commercial features, they have peculiar nutritional features, that might be interested by consumers, and because ancient cultivars are important parts of traditional landscapes of the region, mainly in mountain and hill areas. Furthermore, nowadays farmers are aware that intensive agriculture brings to a drastic reduction of biodiversity, soil degeneration, water pollution and energy waste, therefore they have been inducted to adopt agricultural practices much more respective of the environment, such as organic and integrated agriculture, among which the ancient apple cultivars find a perfect place. In order to measure the agriculture impacts, many indicators have been utilized and one the most used approach is the Life Cycle Assessment (LCA), which measure the environmental impact related to a product, process or activity applying a life cycle perspective. The use of this method in fruit production is getting more interest and it provides the modeling of the orchard in few sub phases, such as the production and implanting of the new plants, the growing phase, the production phases and the orchard disposal. A research conducted by the Department of Agriculture, Forestry and Food Science of the University of Turin measured the environmental performance of ancient apple cultivars, in particular Grigia di Torriana, Magnana and Runsè, compared to the commercial Golden Delicious cultivar. The LCA approach was used, adopting a cradle-to-gate approach and, in order to consider different perspectives for the assessment, three functional units were applied: (i) mass-based, environmental impacts are calculated according to 1 ton of apple production, (ii) land-based, environmental impacts are calculated according to 1 hectare farming and (iii) economic-value based, environmental impacts are calculated according to 1.000¿ revenue for the farmer. Results highlight that environmental sustainability of these fruit is strongly related to the functional units that have been chosen, in fact environmental performance of ancient cultivars is positive if the land-based and economic-value based are used, but is negative if the mass-based is used. Therefore, it is not possible to uniquely define which cultivar is more appropriate during the implant; however the results of the environmental sustainability should be associated to other indicators results (i.e. of the territory, of the quality or of the landscape) in order to have a systemic appraisal of the various cultivars to set in plant.
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
747076_relazione_finale_debernardi_venon_davide.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 447.11 kB
Formato Adobe PDF
447.11 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/9945