La gestione dei suricati in cattività: il ruolo dell'arricchimento ambientale

The biopark is an innovative structure that derives from the zoo, in which the concept of zoo-immersion is experimented for the time being, through the design of large areas in which the animals can move freely without the aid of artificial barriers, such as cages, but through the use of hidden barriers, come the lakes. The Zoom biopark, where I did my internship, is divided into two large macro-habitats: Asia and Africa that were addressed with the aim of recalling the places of origin of the animals themselves. In addition, interiors for the colder months and outdoor facilities for the warmer months are on sale. In recent years bioparks have evolved, becoming real conservation centers for endangered species under the World Association of Zoo and Acquaria. The environmental enrichments envisaged in modern bioparks are considered a real management tool, carried out in problems of animal behavioral needs. This is a good example for male people who need improved conditions of captivity through the use of environmental enrichments. The main objective of the internship was the qualitative one of some types of enrichment in a group of meerkats, and to consider how they affect their well-being. The activity took place in an observational and non-participatory manner. During my training in the biopark, I carried out numerous training activities, as the work on the topics was the most interesting, as I concretely experimented with the design of acoustic, structural and olfactory enrichments. The choice of the animal was decisive in the performance of the activity, in fact they are very optimal in inserting into the habitat. I have found that all enrichments have had a positive effect on animals, but some are made more effective than others. In the future it is interesting to have a quantitative quantity, through the analysis of physiological parameters such as faeces or urine. Finally, it could also be interesting to insert the concept within the same environment, separated by a hidden barrier. In order to carry out this project it would be advisable to design a Kalahari habitat near the biopark of greater amplitude than the original habitat, so as to allow greater freedom of movement of the individual animals that have the possibility of hiding even from prying eyes of any visitors to the Structure .

Il bioparco è una struttura innovativa che deriva dagli zoo, in cui si sperimenta per la prima volta il concetto di zoo-immersione, attraverso la progettazione di ampie aree in cui gli animali possono muoversi liberamente senza l'ausilio di barriere artificiali, come gabbie, bensì tramite l'utilizzo di barriere nascoste, come i laghi. Il bioparco Zoom, in cui ho effettuato il mio tirocinio, è diviso in due grandi macro-habitat: Asia e Africa che sono stati progettati con il fine di rievocare i luoghi di origine degli animali stessi. Inoltre, sono presenti sia locali interni riscaldati per i mesi più freddi, sia strutture esterne per i mesi più caldi. I bioparchi negli ultimi anni hanno subito delle evoluzioni, diventando dei veri e propri centri di conservazione di specie a rischio di estinzione sotto la World Association of Zoo and Acquaria. Gli arricchimenti ambientali utilizzati nei moderni bioparchi, sono considerati un vero strumento di gestione, progettato in funzione dei bisogni comportamentali degli animali. La specie su cui mi sono soffermata è stato il suricato, che è un piccolo carnivoro gregario africano molto simile alle manguste che ha un complesso comportamento sociale che si presta bene ad un miglioramento delle condizioni di cattività attraverso l'utilizzo di arricchimenti ambientali. L'obiettivo principale del tirocinio è stato analizzare qualitativamente alcune tipologie di arricchimento utilizzate in un gruppo di suricati, e considerare come queste influiscano sul loro benessere. L'attività si è svolta in maniera osservativa e non partecipativa utilizzando arricchimenti ambientali nel comportamento del suricato. Durante il mio percorso formativo all'interno del bioparco ho svolto numerose attività formative, senz'altro il lavoro effettuato sui suricati è stato il più interessante, poiché ho sperimentato concretamente la progettazione di arricchimenti acustici, strutturali e olfattivi. La scelta dell'animale è stata fondamentale nello svolgimento dell'attività, i suricati infatti sono sensibili alle modifiche ambientali e rispondono molto bene all'inserimento di un arricchimento all'interno dell'habitat. Ho constatato che tutti gli arricchimenti hanno avuto un effetto positivo sugli animali, ma alcuni si sono resi più efficaci di altri (gli arricchimenti strutturali ed olfattivi sono favoriti rispetto agli arricchimenti acustici). In futuro sarebbe interessante sviluppare lo studio degli effetti di questi stessi arricchimenti da una prospettiva quantitativa, attraverso l'analisi di parametri fisiologici come le feci o le urine. Infine, potrebbe essere anche interessante inserire due clan all'interno dello stesso ambiente, separati da una barriera nascosta. Al fine di realizzare questo progetto sarebbe opportuno ideare un habitat Kalahari presso il bioparco di ampiezza maggiore rispetto all'habitat originale, così da permettere una maggiore autonomia di movimento dei singoli animali che devono avere la possibilità di nascondersi anche a occhi indiscreti di eventuali visitatori della struttura.