Local ablative therapy (LAT), intended as stereotactic ablative radiotherapy or stereotactic radiosurgery, is a well-recognized effective treatment for selected patients with oligometastatic NSCLC. Current clinical evidence supports LAT alone or in combination with systemic therapies. Our retrospective mono-institutional study aims to assess the role of LAT with a peculiar focus on the largest series of non-oncogene addicted oligometastatic NSCLC patients to date. We included in this analysis all patients with the mentioned disease characteristics who underwent LAT for intracranial and/or extracranial metastases between 2011 and 2020. The main endpoints were local control (LC), progression free survival (PFS) and overall survival (OS) in the whole population and after stratification for prognostic factors. We identified a series of 245 consecutive patients (314 lesions), included in this analysis (median age 69 years). In 77% of patients, a single metastasis was treated with LAT and intracranial involvement was the most frequent indication (53% of patients) in our series. The overall response rate (ORR) after LAT was 95%. In case of disease progression, 66 patients underwent new local treatments with curative intent. With a median follow-up was 18 months, median PFS was 13 months (1-year PFS 50%) and median OS was 32 months (1-year OS 75%). The median LC was not reached (1-year LC 89%). The presence of brain metastases was the only factor that negatively affected all clinical endpoints, with a 1-year LC, PFS and OS of 82%, 29% and 62% respectively, compared to 95%, 73% and 91%, respectively, for patients without BMs (p <0.001 for each endpoint). At the multivariate analysis, mediastinal nodal involvement at baseline (p=0.049), ECOG PS=1 (p=0.011), intracranial disease involvement (p=0.001), administration of chemotherapy in combination with LAT (p=0.020), and no delivery of further local treatment for progression or delivery of focal treatment for intracranial progression (p<0.001) were related to a poorer OS. In our retrospective series, which is to our knowledge the largest to date, LAT showed encouraging results and confirmed the safety and effectiveness of focal treatments in non-oncogene addicted oligometastatic NSCLC patients.
Il trattamento locale ablativo (LAT), inteso come radioterapia ablativa stereotassica o radiochirurgia stereotassica, è un trattamento efficace per pazienti selezionati con NSCLC. Le evidenze cliniche attuali supportano l’utilizzo del LAT da solo o in combinazione con terapie sistemiche. Il nostro studio retrospettivo e monoistituzionale ha l’obiettivo di valutare il ruolo del LAT con un particolare focus sulla più ampia serie di pazienti con NSCLC non-oncogene addicted esaminata fino a oggi. Abbiamo incluso in questa analisi tutti i pazienti con NSCLC non-oncogene addicted che sono stati sottoposti a LAT per metastasi intracraniche e/o extracraniche tra il 2011 e il 2020. Gli endpoint principali erano il controllo locale (LC), la Progression Free Survival (PFS) e l’Overall Survival (OS), che sono stati considerati sia nell’intera popolazione sia nella popolazione dopo una stratificazione per la localizzazione delle lesioni. Abbiamo identificato e incluso una coorte di 245 pazienti reclutati in maniera consecutiva (314 lesioni), la cui età media era di 69 anni. Nel 77% dei pazienti le metastasi singole sono state trattate con LAT, e il coinvolgimento intracranico ha rappresentato l’indicazione più frequente (53%). La risposta globale (Overall Response Rate – ORR) a seguito di LAT è stata del 95%. In caso di progressione di malattia, 66 pazienti sono stati sottoposti a nuovi trattamenti locali a scopo curativo. La mediana del follow-up era di 18 mesi, la mediana della PFS di 13 mesi (la PFS a 1 anno era del 50%) e la mediana della OS era di 32 mesi (l’OS a 1 anno era del 75%). Il LC mediano non è stato raggiunto (il LC a 1 anno era dell’89%). La presenza di metastasi cerebrali è stato l’unico fattore che ha influenzato negativamente tutti gli endpoint clinici, con il LC, la PFS e l’OS a 1 anno rispettivamente del 82%, 29% e 62%, a differenza del 95%, 73% e 91% dei pazienti senza metastasi cerebrali (p<0.001 per ogni endpoint). All’analisi multivariata, l’interessamento linfonodale alla diagnosi di NSCLC (p=0.049), l’ECOG PS=1 (p=0.011), il coinvolgimento della malattia a livello encefalico (p=0.001), la somministrazione della chemioterapia in combinazione con LAT (p=0.020) e la mancata erogazione di ulteriori trattamenti per la progressione di malattia o l’erogazione di un trattamento focale per la progressione intracranica (p<0.001) sono stati correlati a una ridotta OS. Nel nostro studio retrospettivo, che per quanto sappiamo rappresenta il più grande studio di questo tipo fatto fino a oggi, il LAT mostra risultati incoraggianti e conferma la sicurezza e l’efficacia dei trattamenti focali in pazienti con NSCLC non-oncogene addicted.
Risultati a lungo termine in pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule oligometastatico sottoposto a trattamenti radioterapici ablativi
APRILE, ARIANNA
2020/2021
Abstract
Il trattamento locale ablativo (LAT), inteso come radioterapia ablativa stereotassica o radiochirurgia stereotassica, è un trattamento efficace per pazienti selezionati con NSCLC. Le evidenze cliniche attuali supportano l’utilizzo del LAT da solo o in combinazione con terapie sistemiche. Il nostro studio retrospettivo e monoistituzionale ha l’obiettivo di valutare il ruolo del LAT con un particolare focus sulla più ampia serie di pazienti con NSCLC non-oncogene addicted esaminata fino a oggi. Abbiamo incluso in questa analisi tutti i pazienti con NSCLC non-oncogene addicted che sono stati sottoposti a LAT per metastasi intracraniche e/o extracraniche tra il 2011 e il 2020. Gli endpoint principali erano il controllo locale (LC), la Progression Free Survival (PFS) e l’Overall Survival (OS), che sono stati considerati sia nell’intera popolazione sia nella popolazione dopo una stratificazione per la localizzazione delle lesioni. Abbiamo identificato e incluso una coorte di 245 pazienti reclutati in maniera consecutiva (314 lesioni), la cui età media era di 69 anni. Nel 77% dei pazienti le metastasi singole sono state trattate con LAT, e il coinvolgimento intracranico ha rappresentato l’indicazione più frequente (53%). La risposta globale (Overall Response Rate – ORR) a seguito di LAT è stata del 95%. In caso di progressione di malattia, 66 pazienti sono stati sottoposti a nuovi trattamenti locali a scopo curativo. La mediana del follow-up era di 18 mesi, la mediana della PFS di 13 mesi (la PFS a 1 anno era del 50%) e la mediana della OS era di 32 mesi (l’OS a 1 anno era del 75%). Il LC mediano non è stato raggiunto (il LC a 1 anno era dell’89%). La presenza di metastasi cerebrali è stato l’unico fattore che ha influenzato negativamente tutti gli endpoint clinici, con il LC, la PFS e l’OS a 1 anno rispettivamente del 82%, 29% e 62%, a differenza del 95%, 73% e 91% dei pazienti senza metastasi cerebrali (p<0.001 per ogni endpoint). All’analisi multivariata, l’interessamento linfonodale alla diagnosi di NSCLC (p=0.049), l’ECOG PS=1 (p=0.011), il coinvolgimento della malattia a livello encefalico (p=0.001), la somministrazione della chemioterapia in combinazione con LAT (p=0.020) e la mancata erogazione di ulteriori trattamenti per la progressione di malattia o l’erogazione di un trattamento focale per la progressione intracranica (p<0.001) sono stati correlati a una ridotta OS. Nel nostro studio retrospettivo, che per quanto sappiamo rappresenta il più grande studio di questo tipo fatto fino a oggi, il LAT mostra risultati incoraggianti e conferma la sicurezza e l’efficacia dei trattamenti focali in pazienti con NSCLC non-oncogene addicted.File | Dimensione | Formato | |
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