Orofacial myofunctional disorder is an alteration that involves oral and orofacial musculature, which interferes with the normal growth, development or function of orofacial structures. In the evaluation process of the OMES, we have, among the numerous methodologies, the caliper and the aesthesiometer, two quantitative evaluation tools. The caliper is a useful tool for an objective measurement of orofacial anthropometry. The Aesthesiometer is a simple tool to probe the orofacial sensitivity. Because of these characteristics, these instruments can constitute an important evaluation method to be used in clinical speech therapy practice, particularly in orofacial myofunctional disorder. However, there are not enough studies, especially in the field of speech therapy, demonstrating the effectiveness in using this method. Objective: verifies whether the protocol "MBGR" by Marchesan et al., and the caliper and the aesthesiometer, are useful in clinical speech therapy practice in Italy, to obtain a quantitative outcome, both for the initial evaluation and to obtain a measure of the progresses. The project was developed starting from the academic year 2017/2018, the year in which the protocol "MBGR" by Marchesan et al. was translated into Italian. A first trial of the complete protocol was carried out, on 30 patients aged between 6 and 30. In the following academic year we decided to focus the thesis project on the use of the caliper and aesthesiometer, on Caucasian subjects aged between 18 and 61. There were two experimental phases: 1. at first on physiological Caucasian subjects, aged over 18, for a total of 61 subjects, 36 females and 25 males; 2. later on 7 subjects with facial palsy. The protocol included the evaluation of orofacial sensitivity and the anterior and posterior portion of the tongue, and the measurement of orofacial anthropometry and mandibular movements. The measurements obtained were analyzed using the t-test. From what we have obtained we can affirm that the measurement of the lower third, of the height and of the width of the face, of the distance from the angle of the eye to the commissure of the lips and the lower lip appear greater in the masculine gender, with a statistically significant difference between the two genders. In the measurement of mandibular movements within the sample, there is no statistically significant difference between the two genders but there is a slight decrease in the average amplitude of the movement in subjects over the age of 28 years. . Finally, unless pathological factors intervene, in the group of subjects analyzed the sensitivity appears to be integral from 18 to 61 years. From the analysis of the pathological sample we can deduce that in 43% of subjects with facial palsy there is an asymmetry between the measurements of the distance between the angle of the eye and the commissure of the right and left lips, that in 29% is detected a difference in the amplitude of the movement of homolateral mandibular lateralization to the compromised side and that in 71% of cases an alteration of orofacial sensitivity is present. Conclusion: it is hoped that starting with this study, further projects will be developed aimed at expanding the case history on healty subjects to identify the presence of any variations in faciaanthropometry and age-related sensitivity, to identify any presence of variations in anthropometric measurements and sensitivity in subjects with different pathologies.
Lo squilibrio miofunzionale Orofacciale è un'alterazione che coinvolge la muscolatura orale e oro-facciale, che interferisce con la normale crescita, lo sviluppo o la funzione delle strutture orofacciali. Nel processo di valutazione dello SMOF, abbiamo a disposizione tra le numerose metodologie, anche il calibro e l'estesiometro, due strumenti di valutazione quantitativa. Il calibro è uno strumento utile per una misurazione oggettiva dell'antropometria orofacciale. L'estesiometro è uno strumento di semplice utilizzo per sondare la sensibilità orofacciale. Proprio per queste caratteristiche, tali strumenti possono costituire un importante metodo valutativo da utilizzare nella pratica clinica logopedica, in particolare negli squilibri muscolari orofacciali. Tuttavia, non sono presenti sufficienti studi, soprattutto in ambito logopedico, a dimostrazione dell'efficacia dell'utilizzo di tale metodica. Obiettivo: verificare se il protocollo ¿MBGR¿ di Marchesan et al., e il calibro e l'estesiometro, possano essere utili nella pratica clinica logopedica in Italia per rilevare un outcome quantitativo, sia per la valutazione iniziale, sia per ottenere una misura dei progressi. Il progetto si è sviluppato a partire dall'anno accademico 2017/2018, anno in cui si è tradotto in italiano il protocollo ¿MBGR¿ di Marchesan et al. In seguito si è svolta una prima sperimentazione del protocollo completo, su 30 pazienti di età compresa tra i 6 e i 30 anni. Nel seguente anno accademico si è poi deciso di focalizzare il progetto di tesi sull'utilizzo del calibro e dell'estesiometro, su soggetti di età compresa tra i 18 e i 61 anni e di razza caucasica. Le fasi di sperimentazione sono state due: 1.in un primo momento su soggetti fisiologici, di età superiori ai 18 anni, di razza caucasica, per un totale di 61 soggetti, 36 femmine e 25 maschi; 2.in un secondo momento su 7 soggetti con paralisi del faciale. Il protocollo ha previsto la valutazione della sensibilità orofacciale e la misurazione dell'antropometria orofacciale e dei movimenti mandibolari. Da quanto ottenuto possiamo affermare che la misura del terzo inferiore, dell'altezza e della larghezza della faccia, della distanza dall'angolo dell'occhio alla commessura delle labbra e del labbro inferiore appaiono maggiori nel genere maschile, con una differenza statisticamente significativa tra i due generi (p<0,05). Nella misurazione dei movimenti mandibolari all'interno del campione non c'è differenza statisticamente significativa tra i due generi ma si rileva una lieve diminuzione della media dell'ampiezza del movimento nei soggetti con età superiore ai 28 anni. Infine a meno che non intervengano fattori patologici, nel gruppo di soggetti analizzati la sensibilità appare integra dai 18 ai 61 anni. Dall'analisi del campione patologico possiamo dedurre che nel 43% dei soggetti con paralisi del faciale si rileva un'asimmetria tra la misure della della distanza tra l'angolo dell'occhio e la commessura delle labbra destra e sinistra, che nel 29% si rileva una differenza nell'ampiezza del movimento di lateralizzazione mandibolare omolaterale al lato compromesso e che nel 71% è presente un'alterazione della sensibilità orofacciale. Si auspica che a partire da questo studio vengano elaborati ulteriori progetti con lo scopo di ampliare la casistica su soggetti sani per identificare la presenza di eventuali variazioni dell'antropometria facciale e della sensibilità correlate all'età e in patologie differenti.
LO SQUILIBRIO MUSCOLARE OROFACCIALE: VALUTAZIONE QUANTITATIVA ATTRAVERSO L'UTILIZZO DI CALIBRO E DI ESTESIOMETRO
CALIGARIS, GRETA
2018/2019
Abstract
Lo squilibrio miofunzionale Orofacciale è un'alterazione che coinvolge la muscolatura orale e oro-facciale, che interferisce con la normale crescita, lo sviluppo o la funzione delle strutture orofacciali. Nel processo di valutazione dello SMOF, abbiamo a disposizione tra le numerose metodologie, anche il calibro e l'estesiometro, due strumenti di valutazione quantitativa. Il calibro è uno strumento utile per una misurazione oggettiva dell'antropometria orofacciale. L'estesiometro è uno strumento di semplice utilizzo per sondare la sensibilità orofacciale. Proprio per queste caratteristiche, tali strumenti possono costituire un importante metodo valutativo da utilizzare nella pratica clinica logopedica, in particolare negli squilibri muscolari orofacciali. Tuttavia, non sono presenti sufficienti studi, soprattutto in ambito logopedico, a dimostrazione dell'efficacia dell'utilizzo di tale metodica. Obiettivo: verificare se il protocollo ¿MBGR¿ di Marchesan et al., e il calibro e l'estesiometro, possano essere utili nella pratica clinica logopedica in Italia per rilevare un outcome quantitativo, sia per la valutazione iniziale, sia per ottenere una misura dei progressi. Il progetto si è sviluppato a partire dall'anno accademico 2017/2018, anno in cui si è tradotto in italiano il protocollo ¿MBGR¿ di Marchesan et al. In seguito si è svolta una prima sperimentazione del protocollo completo, su 30 pazienti di età compresa tra i 6 e i 30 anni. Nel seguente anno accademico si è poi deciso di focalizzare il progetto di tesi sull'utilizzo del calibro e dell'estesiometro, su soggetti di età compresa tra i 18 e i 61 anni e di razza caucasica. Le fasi di sperimentazione sono state due: 1.in un primo momento su soggetti fisiologici, di età superiori ai 18 anni, di razza caucasica, per un totale di 61 soggetti, 36 femmine e 25 maschi; 2.in un secondo momento su 7 soggetti con paralisi del faciale. Il protocollo ha previsto la valutazione della sensibilità orofacciale e la misurazione dell'antropometria orofacciale e dei movimenti mandibolari. Da quanto ottenuto possiamo affermare che la misura del terzo inferiore, dell'altezza e della larghezza della faccia, della distanza dall'angolo dell'occhio alla commessura delle labbra e del labbro inferiore appaiono maggiori nel genere maschile, con una differenza statisticamente significativa tra i due generi (p<0,05). Nella misurazione dei movimenti mandibolari all'interno del campione non c'è differenza statisticamente significativa tra i due generi ma si rileva una lieve diminuzione della media dell'ampiezza del movimento nei soggetti con età superiore ai 28 anni. Infine a meno che non intervengano fattori patologici, nel gruppo di soggetti analizzati la sensibilità appare integra dai 18 ai 61 anni. Dall'analisi del campione patologico possiamo dedurre che nel 43% dei soggetti con paralisi del faciale si rileva un'asimmetria tra la misure della della distanza tra l'angolo dell'occhio e la commessura delle labbra destra e sinistra, che nel 29% si rileva una differenza nell'ampiezza del movimento di lateralizzazione mandibolare omolaterale al lato compromesso e che nel 71% è presente un'alterazione della sensibilità orofacciale. Si auspica che a partire da questo studio vengano elaborati ulteriori progetti con lo scopo di ampliare la casistica su soggetti sani per identificare la presenza di eventuali variazioni dell'antropometria facciale e della sensibilità correlate all'età e in patologie differenti.| File | Dimensione | Formato | |
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