A mentally ill person does not necessarily commit an offence and if he does it, this is not necessarily related to the pathology; however, there is a portion of people with a disorder who commit crimes. Some disorders classified according to DSM-5 and more relevant from a forensics point-of-view are presented. Then we deal with the historical issue about the inmate with pathology: how this changed through time, the facilities closed and the ones open, regulations and laws about health which improve the situation. Some judicial concepts are explained to understand the procedural iter in Italy. Some studies about prevalence and treatment of these people in Italian prisons are shown. After that there is a framework about some European legislation and there is an analysis about two countries: Spain and France. The results of the studies shown that there is a high or, in some cases, a higher proportion of mentally ill offenders compared to the general custodial population. Substance-related disorders, psychotic disorders, personality disorders and depressive disorders are the most relevant, the pharmacological treatment is widely used and comorbility increases the probability to commit acts of self-harm or suicide. The psychiatric observation unit ¿Sestante¿ in the correctional detention ¿Lorusso e Cutugno¿ in Turin, is the most important ward and the first to be created in Italy, so there is a deepening about it with some informative and clinic data about the structure. At the end three clinical cases are presented, with some judicial information about them, in order to give a real perspective about some aspects previously proposed. This is a very delicate issue and it requires constantly changes and improvements in order to give the correct and appropriate treatment and care to these people but always guaranteeing the protection of the society and the justice.
Una persona affetta da disturbo non commette per forza un reato e se lo fa, questo non è necessariamente connesso alla patologia, tuttavia si deve essere consapevoli che vi è una porzione di persone con disturbo che commettono reati. Vengono presentati, secondo la classificazione del DSM-5, alcuni disturbi maggiormente rilevanti dal punto di vista forense e in seguito, si affronta il tema storico del detenuto con patologia: come questo è cambiato nel tempo, le strutture chiuse e quelle create, le leggi e normative in tema di salute che hanno apportato miglioramenti. Alcuni concetti giudiziari saranno esplicati per meglio comprendere l'iter procedurale che queste persone affrontano nel contesto italiano. Vengono proposti alcuni studi sull'Italia sulla prevalenza e trattamento di questi pazienti nel contesto detentivo; a seguito di un inquadramento su alcuni aspetti normativi europei, vi è un approfondimento sul tema di due paesi: Spagna e Francia. I risultati degli studi mostrano come, tendenzialmente, vi sia un'elevata se non in alcuni casi maggiore, percentuale di detenuti affetti da patologia rispetto alla popolazione detentiva generale. I disturbi correlati a sostanze, quelli dello spettro psicotico, di personalità e dell'umore sono in prevalenza maggiore, il trattamento farmacologico è ampliamente utilizzato e la comorbilità aumenta la probabilità di mettere in atto gesti autolesionistici o suicidio. Il Reparto di Osservazione Psichiatrica ¿Sestante¿ della Casa Circondariale ¿Lorusso e Cutugno¿ di Torino è uno dei più importati e primo ad essere stato creato, pertanto si propone un suo approfondimento e alcuni dati informativi e clinici sulla struttura. Infine vengono presentati tre casi clinici, corredati da alcune informazioni giudiziarie, per fornire un quadro reale di alcuni aspetti presentati precedentemente. Questo affrontato è un tema molto delicato che richiede continue modifiche e miglioramenti per poter fornire a queste persone il giusto trattamento e cure necessarie pur garantendo le esigenze di tutela sociale.
Disturbi mentali e sistema giudiziario: approfondimento di prevalenza, percorsi e trattamento di detenuti affetti da patologia psichiatrica. Breve analisi di alcuni casi clinici
BALZAROTTI, GIULIA
2018/2019
Abstract
Una persona affetta da disturbo non commette per forza un reato e se lo fa, questo non è necessariamente connesso alla patologia, tuttavia si deve essere consapevoli che vi è una porzione di persone con disturbo che commettono reati. Vengono presentati, secondo la classificazione del DSM-5, alcuni disturbi maggiormente rilevanti dal punto di vista forense e in seguito, si affronta il tema storico del detenuto con patologia: come questo è cambiato nel tempo, le strutture chiuse e quelle create, le leggi e normative in tema di salute che hanno apportato miglioramenti. Alcuni concetti giudiziari saranno esplicati per meglio comprendere l'iter procedurale che queste persone affrontano nel contesto italiano. Vengono proposti alcuni studi sull'Italia sulla prevalenza e trattamento di questi pazienti nel contesto detentivo; a seguito di un inquadramento su alcuni aspetti normativi europei, vi è un approfondimento sul tema di due paesi: Spagna e Francia. I risultati degli studi mostrano come, tendenzialmente, vi sia un'elevata se non in alcuni casi maggiore, percentuale di detenuti affetti da patologia rispetto alla popolazione detentiva generale. I disturbi correlati a sostanze, quelli dello spettro psicotico, di personalità e dell'umore sono in prevalenza maggiore, il trattamento farmacologico è ampliamente utilizzato e la comorbilità aumenta la probabilità di mettere in atto gesti autolesionistici o suicidio. Il Reparto di Osservazione Psichiatrica ¿Sestante¿ della Casa Circondariale ¿Lorusso e Cutugno¿ di Torino è uno dei più importati e primo ad essere stato creato, pertanto si propone un suo approfondimento e alcuni dati informativi e clinici sulla struttura. Infine vengono presentati tre casi clinici, corredati da alcune informazioni giudiziarie, per fornire un quadro reale di alcuni aspetti presentati precedentemente. Questo affrontato è un tema molto delicato che richiede continue modifiche e miglioramenti per poter fornire a queste persone il giusto trattamento e cure necessarie pur garantendo le esigenze di tutela sociale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/99145