The study presented in this context aims to investigate the effects of different types of shading nets on two grapevine varieties: Grillo, a native Sicilian variety, and Syrah, an international variety that is gaining popularity in Sicily due to its adaptability to the Mediterranean climate. The research was conducted over the 2021-2022 period in two agricultural companies located in the Menfi (AG) province, one of the most suitable wine-producing regions of Sicily. The study examined how shading via nets could influence the physiological, metabolic, and productive parameters of the plants. The two farms are situated at 150 m and 305 m above sea level, with a Mediterranean climate characterized by hot, dry summers and mild winters. According to the Köppen-Geiger climate classification, the area has a Csa climate, which describes hot, dry summers with precipitation concentrated in the winter months. In these conditions, if not controlled, thermal stress, plant damage, and premature grape maturation can occur, resulting in a loss of quality. Therefore, the use of shading nets could play a fundamental role in protecting the vines from excessive heat, improving grape quality, and optimizing maturation. The research protocol involved using nets with varying degrees of shading: one net with 40% shading (R40) and another with 26% shading (R26). A control group with no net served as a reference. The main parameters monitored included leaf area, chlorophyll content, photosynthetic index, plant productivity, grape quality, and sugar and acid contents. The results showed that shading nets had a significant impact on the plants' physiology and grape quality, with evident differences between the two varieties. In the case of Grillo, the nets contributed to a more balanced maturation, protecting the plants from thermal stress and preventing sunburn. The 40% shading net (R40) significantly reduced the temperature of the clusters, maintaining a good level of acidity and preventing a spike in sugar accumulation, thus improving grape quality. In the case of Syrah, the results were more contrasting. Although the nets reduced the effect of high temperatures, the slowdown in sugar accumulation impacted maturation, with a lower sugar concentration compared to the control group. The R40 net provided greater protection from solar radiation, but it also moderated sugar accumulation. However, the protection against heat avoided harmful temperature peaks, improving the sugar-acid balance of the grapes. In terms of productivity, the nets had a positive effect, especially in protecting against sunburn and maintaining grape quality. The net with 40% shading significantly reduced the number of sunburned berries compared to the control group, with a 20% decrease in Grillo and similar percentages in Syrah. This confirmed the effectiveness of the nets in reducing damage caused by excessive solar radiation. In conclusion, the study demonstrated that shading nets are an effective strategy to counter the effects of climate change on viticulture, improving grape quality and plant health. While the effectiveness of the nets varies depending on the variety, they had positive effects on protecting against sunburn and improving the sugar-acid balance of the grapes, resulting in better wine quality. Shading nets could thus represent a sustainable solution to ensure resilient and high-quality viticulture in the context of climate change.
Lo studio presentato in questo contesto ha l’obiettivo di investigare gli effetti di diverse tipologie di reti ombreggianti su due varietà di vite: il Grillo, una varietà autoctona siciliana, e il Syrah, una varietà internazionale che sta prendendo piede in Sicilia grazie alla sua adattabilità al clima mediterraneo. La ricerca è stata condotta nel biennio 2021-2022 in due aziende agricole situate nella provincia di Menfi (AG), una delle zone vitivinicole più vocate della Sicilia. Lo studio ha esaminato come l’ombreggiamento tramite reti possa influenzare i parametri fisiologici, metabolici e produttivi delle piante. Le due aziende si trovano rispettivamente a 150 m e 305 m sul livello del mare, con un clima mediterraneo caratterizzato da estati calde e secche e inverni miti. Secondo la classificazione climatica di Köppen e Geiger, la zona presenta un clima Csa, che descrive estati calde e secche, con precipitazioni concentrate nei mesi invernali. In queste condizioni, se non controllato, si possono verificare stress termico, danni alle piante e maturazione prematura delle uve, con una conseguente perdita di qualità. L’uso di reti ombreggianti, quindi, potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nel proteggere le viti dal calore eccessivo, migliorando la qualità delle uve e ottimizzando la maturazione. Il protocollo di ricerca ha previsto l’uso di reti con diversi gradi di ombreggiamento: una rete con il 40% (R40) e una con il 26% (R26). Un gruppo di controllo senza rete ha servito come riferimento. I principali parametri monitorati includevano la superficie fogliare, il contenuto di clorofilla, l’indice di fotosintesi, la produzione per pianta, la qualità delle uve e i contenuti zuccherini e acidi. I risultati hanno evidenziato che le reti ombreggianti hanno avuto un impatto significativo sulla fisiologia delle piante e sulla qualità delle uve, con differenze evidenti tra le due varietà. Nel caso del Grillo, le reti hanno contribuito a una maturazione più equilibrata, proteggendo le piante dallo stress termico e prevenendo le scottature. La rete con il 40% di ombreggiamento (R40) ha ridotto significativamente la temperatura dei grappoli, mantenendo un buon livello di acidità e prevenendo il picco di accumulo di zuccheri, migliorando così la qualità delle uve. Nel caso del Syrah, i risultati sono stati più contrastanti. Sebbene le reti abbiano ridotto l’effetto delle alte temperature, il rallentamento dell’accumulo di zuccheri ha avuto un impatto sulla maturazione, con una concentrazione zuccherina inferiore rispetto al gruppo di controllo. La rete R40 ha permesso una maggiore protezione dalle radiazioni solari, ma ha anche moderato l’accumulo di zuccheri. Tuttavia, la protezione contro il calore ha evitato picchi di temperatura dannosi, migliorando il bilancio acido-zuccherino delle uve. In termini di produttività, le reti hanno avuto un effetto positivo, soprattutto nella protezione dalle scottature e nel mantenimento della qualità dei grappoli. La rete con il 40% di ombreggiamento ha ridotto significativamente il numero di acini scottati rispetto al gruppo di controllo, con una diminuzione del 20% nel caso del Grillo e percentuali simili nel Syrah. Questo ha confermato l’efficacia delle reti nel ridurre i danni causati dall’eccessiva radiazione solare. In conclusione, lo studio ha dimostrato che le reti ombreggianti sono una strategia efficace per contrastare gli effetti del cambiamento climatico sulla viticoltura, migliorando la qualità delle uve e la salute delle piante. Sebbene l’efficacia delle reti vari a seconda della varietà, queste hanno avuto effetti positivi sulla protezione dalle scottature e sul bilancio acido-zuccherino delle uve, con miglioramenti nella qualità finale del vino. Le reti ombreggianti potrebbero quindi rappresentare una soluzione sostenibile per garantire una viticoltura resiliente e di qualità nel contesto del cambiamento climatico.
Effetti dell' ombreggiamento artificiale della chioma sui parametri vegeto-produttivi di cv autoctone e internazionali coltivate nella doc Menfi.
FADDA, LAURA
2023/2024
Abstract
Lo studio presentato in questo contesto ha l’obiettivo di investigare gli effetti di diverse tipologie di reti ombreggianti su due varietà di vite: il Grillo, una varietà autoctona siciliana, e il Syrah, una varietà internazionale che sta prendendo piede in Sicilia grazie alla sua adattabilità al clima mediterraneo. La ricerca è stata condotta nel biennio 2021-2022 in due aziende agricole situate nella provincia di Menfi (AG), una delle zone vitivinicole più vocate della Sicilia. Lo studio ha esaminato come l’ombreggiamento tramite reti possa influenzare i parametri fisiologici, metabolici e produttivi delle piante. Le due aziende si trovano rispettivamente a 150 m e 305 m sul livello del mare, con un clima mediterraneo caratterizzato da estati calde e secche e inverni miti. Secondo la classificazione climatica di Köppen e Geiger, la zona presenta un clima Csa, che descrive estati calde e secche, con precipitazioni concentrate nei mesi invernali. In queste condizioni, se non controllato, si possono verificare stress termico, danni alle piante e maturazione prematura delle uve, con una conseguente perdita di qualità. L’uso di reti ombreggianti, quindi, potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nel proteggere le viti dal calore eccessivo, migliorando la qualità delle uve e ottimizzando la maturazione. Il protocollo di ricerca ha previsto l’uso di reti con diversi gradi di ombreggiamento: una rete con il 40% (R40) e una con il 26% (R26). Un gruppo di controllo senza rete ha servito come riferimento. I principali parametri monitorati includevano la superficie fogliare, il contenuto di clorofilla, l’indice di fotosintesi, la produzione per pianta, la qualità delle uve e i contenuti zuccherini e acidi. I risultati hanno evidenziato che le reti ombreggianti hanno avuto un impatto significativo sulla fisiologia delle piante e sulla qualità delle uve, con differenze evidenti tra le due varietà. Nel caso del Grillo, le reti hanno contribuito a una maturazione più equilibrata, proteggendo le piante dallo stress termico e prevenendo le scottature. La rete con il 40% di ombreggiamento (R40) ha ridotto significativamente la temperatura dei grappoli, mantenendo un buon livello di acidità e prevenendo il picco di accumulo di zuccheri, migliorando così la qualità delle uve. Nel caso del Syrah, i risultati sono stati più contrastanti. Sebbene le reti abbiano ridotto l’effetto delle alte temperature, il rallentamento dell’accumulo di zuccheri ha avuto un impatto sulla maturazione, con una concentrazione zuccherina inferiore rispetto al gruppo di controllo. La rete R40 ha permesso una maggiore protezione dalle radiazioni solari, ma ha anche moderato l’accumulo di zuccheri. Tuttavia, la protezione contro il calore ha evitato picchi di temperatura dannosi, migliorando il bilancio acido-zuccherino delle uve. In termini di produttività, le reti hanno avuto un effetto positivo, soprattutto nella protezione dalle scottature e nel mantenimento della qualità dei grappoli. La rete con il 40% di ombreggiamento ha ridotto significativamente il numero di acini scottati rispetto al gruppo di controllo, con una diminuzione del 20% nel caso del Grillo e percentuali simili nel Syrah. Questo ha confermato l’efficacia delle reti nel ridurre i danni causati dall’eccessiva radiazione solare. In conclusione, lo studio ha dimostrato che le reti ombreggianti sono una strategia efficace per contrastare gli effetti del cambiamento climatico sulla viticoltura, migliorando la qualità delle uve e la salute delle piante. Sebbene l’efficacia delle reti vari a seconda della varietà, queste hanno avuto effetti positivi sulla protezione dalle scottature e sul bilancio acido-zuccherino delle uve, con miglioramenti nella qualità finale del vino. Le reti ombreggianti potrebbero quindi rappresentare una soluzione sostenibile per garantire una viticoltura resiliente e di qualità nel contesto del cambiamento climatico.File | Dimensione | Formato | |
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