Gli aiuti allo sviluppo sono, ad oggi, un elemento fondamentale delle politiche internazionali. Nati a seguito della Seconda guerra mondiale con il Piano Marshall per la ricostruzione dell'Europa, sono stati poi diretti verso il Sud del Mondo. La decolonizzazione e la guerra fredda hanno dato il via ad una vera e propria corsa allo sviluppo. Dalla Rivoluzione Verde all'industrializzazione, per anni gli aiuti sono stati concepiti come mera crescita economica, la vera chiave per lo sviluppo. I successivi danni ambientali e sociali hanno costretto la comunità internazionale a rivedere le metodologie e i principi fondamentali dello sviluppo. Questo però non ha impedito ad un certo numero di intellettuali e membri della società civile di criticare, anche radicalmente, l'approccio tradizionale delle organizzazioni e dei governi. Lo scopo di questo elaborato è quello di descrivere le politiche di aiuto allo sviluppo messe a punto nel corso degli anni, con particolare attenzione alle politiche agricole, fondamentali per la lotta alla fame e alla povertà. L'attenzione sarà poi posta sui sostenitori dell'alternativa allo sviluppo, e alle loro proposte e azioni. In particolare, si concentrerà sul lavoro di Vandana Shiva e della sua associazione, Navdanya, che mettono al centro della loro attività un'agricoltura sostenibile, cercando di ricostruire un sano rapporto tra l'uomo e la terra, chiave per una società più equa e giusta. L'obiettivo è quello di capire in quale misura questa possa rappresentare un'alternativa allo sviluppo, evidenziandone i punti di forza e le eventuali criticità e debolezze. Il punto di vista della Shiva è fondamentale nel dibattito relativo alla sostenibilità ambientale ed economica e la sua proposta potrebbe essere un vero e proprio punto di partenza per un cambiamento di cui la società globale ha, al momento, disperatamente bisogno. ​
Politiche agricole e sviluppo: dalla Rivoluzione Verde alla Earth Democracy
BASTASIN, ERICA
2017/2018
Abstract
Gli aiuti allo sviluppo sono, ad oggi, un elemento fondamentale delle politiche internazionali. Nati a seguito della Seconda guerra mondiale con il Piano Marshall per la ricostruzione dell'Europa, sono stati poi diretti verso il Sud del Mondo. La decolonizzazione e la guerra fredda hanno dato il via ad una vera e propria corsa allo sviluppo. Dalla Rivoluzione Verde all'industrializzazione, per anni gli aiuti sono stati concepiti come mera crescita economica, la vera chiave per lo sviluppo. I successivi danni ambientali e sociali hanno costretto la comunità internazionale a rivedere le metodologie e i principi fondamentali dello sviluppo. Questo però non ha impedito ad un certo numero di intellettuali e membri della società civile di criticare, anche radicalmente, l'approccio tradizionale delle organizzazioni e dei governi. Lo scopo di questo elaborato è quello di descrivere le politiche di aiuto allo sviluppo messe a punto nel corso degli anni, con particolare attenzione alle politiche agricole, fondamentali per la lotta alla fame e alla povertà. L'attenzione sarà poi posta sui sostenitori dell'alternativa allo sviluppo, e alle loro proposte e azioni. In particolare, si concentrerà sul lavoro di Vandana Shiva e della sua associazione, Navdanya, che mettono al centro della loro attività un'agricoltura sostenibile, cercando di ricostruire un sano rapporto tra l'uomo e la terra, chiave per una società più equa e giusta. L'obiettivo è quello di capire in quale misura questa possa rappresentare un'alternativa allo sviluppo, evidenziandone i punti di forza e le eventuali criticità e debolezze. Il punto di vista della Shiva è fondamentale nel dibattito relativo alla sostenibilità ambientale ed economica e la sua proposta potrebbe essere un vero e proprio punto di partenza per un cambiamento di cui la società globale ha, al momento, disperatamente bisogno. File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/99000