YouTube è una piattaforma web fondata il 14 febbraio 2005. Lo slogan ¿Broadcast yourself¿, traducibile in ¿Televisionati¿, lascia emergere esplicitamente la volontà, da parte dei creatori della piattaforma, di proporla come alternativa al medium televisivo. Le somiglianze tra i due media non si limitano all'utilizzo di stili, linguaggi e formati audiovisivi analoghi ma, nella prospettiva di analisi della Storia dei Media ¿ adottata da questo mio studio -, si evidenziano anche e soprattutto nella scelta dei progettisti della piattaforma di rendere i contenuti pubblicati su di essa visibili a chiunque, senza necessità di registrazione mediante un account. In questo modo, secondo l'ipotesi sviluppata dalle ricerche di Paola Pallavicini, viene ripresa in rete una pubblicità affine a quella proposta storicamente, e sino a quel momento, dalla Televisione di broadcasting analogico radiotelevisivo, una tecnologia, appunto, che non consentendo di discriminare l'accesso al segnale permetteva a chiunque avesse un ricevitore di captarlo. Questa caratteristica tecnologica della televisione di broadcasting analogico venne dissolta, irreversibilmente, dal passaggio del segnale televisivo terrestre al formato digitale e con essa si è dissolta anche, storicamente, l'esperienza di pubblica condivisione che essa aveva generato. Negli stessi anni in cui si consuma la ¿morte¿ della Televisione di broadcasting analogico, emerge la proposta della piattaforma YouTube che si presenta in controtendenza rispetto alle strategie pubblicistiche delle piattaforme di social networking concorrenti (specialmente Facebook e Twitter). Nel 2008 si registra su YouTube l'apertura del canale ufficiale della Camera dei Deputati del Parlamento italiano: ad esso si accompagnarono quello della Presidenza della Repubblica nel 2009 e del Senato nel 2013. Queste istituzioni pubbliche, al pari delle molte altre che ne seguirono le orme negli anni successivi, scelsero dunque di trasmettersi mediante la piattaforma, ponendo con ciò fine alla che le aveva viste dipendere per la loro comunicazione con i cittadini dalla stampa, dalla radio e dalla televisione, e sperimentando al contempo una nuova e indiscriminata forma di pubblicità per i lavori degli organi istituzionali del paese. La piattaforma YouTube è stata utilizzata in quegli stessi anni anche da singoli rappresentanti politici che hanno aperto propri canali personali per rendere più diretta e ricca la comunicazione con il proprio elettorato. La tesi, nella sua parte conclusiva, analizza in questa prospettiva il caso dei canali YouTube del senatore Matteo Salvini, capo della Lega Nord, e dell'onorevole Luigi di Maio, leader del Movimento 5 stelle, confrontando in modo in cui essi li hanno gestiti in due fasi contigue della loro esperienza politica: prima come candidati alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 e poi come vicepresidenti del Consiglio dei ministri durante il primo governo Conte (1 giugno 2018 ¿ 5 settembre 2019).
Da "The Tube" a YouTube. Mutamenti delle dimensioni pubbliche della comunicazione nella sfera politica tra morte della Televisione e emersione delle piattaforme di social networking. Il caso dei vice-presidenti del Primo Governo Conte: on. Luigi di Maio e sen. Matteo Salvini (2018-2019)
MANFRIDA, SIMONETTA
2018/2019
Abstract
YouTube è una piattaforma web fondata il 14 febbraio 2005. Lo slogan ¿Broadcast yourself¿, traducibile in ¿Televisionati¿, lascia emergere esplicitamente la volontà, da parte dei creatori della piattaforma, di proporla come alternativa al medium televisivo. Le somiglianze tra i due media non si limitano all'utilizzo di stili, linguaggi e formati audiovisivi analoghi ma, nella prospettiva di analisi della Storia dei Media ¿ adottata da questo mio studio -, si evidenziano anche e soprattutto nella scelta dei progettisti della piattaforma di rendere i contenuti pubblicati su di essa visibili a chiunque, senza necessità di registrazione mediante un account. In questo modo, secondo l'ipotesi sviluppata dalle ricerche di Paola Pallavicini, viene ripresa in rete una pubblicità affine a quella proposta storicamente, e sino a quel momento, dalla Televisione di broadcasting analogico radiotelevisivo, una tecnologia, appunto, che non consentendo di discriminare l'accesso al segnale permetteva a chiunque avesse un ricevitore di captarlo. Questa caratteristica tecnologica della televisione di broadcasting analogico venne dissolta, irreversibilmente, dal passaggio del segnale televisivo terrestre al formato digitale e con essa si è dissolta anche, storicamente, l'esperienza di pubblica condivisione che essa aveva generato. Negli stessi anni in cui si consuma la ¿morte¿ della Televisione di broadcasting analogico, emerge la proposta della piattaforma YouTube che si presenta in controtendenza rispetto alle strategie pubblicistiche delle piattaforme di social networking concorrenti (specialmente Facebook e Twitter). Nel 2008 si registra su YouTube l'apertura del canale ufficiale della Camera dei Deputati del Parlamento italiano: ad esso si accompagnarono quello della Presidenza della Repubblica nel 2009 e del Senato nel 2013. Queste istituzioni pubbliche, al pari delle molte altre che ne seguirono le orme negli anni successivi, scelsero dunque di trasmettersi mediante la piattaforma, ponendo con ciò fine alla che le aveva viste dipendere per la loro comunicazione con i cittadini dalla stampa, dalla radio e dalla televisione, e sperimentando al contempo una nuova e indiscriminata forma di pubblicità per i lavori degli organi istituzionali del paese. La piattaforma YouTube è stata utilizzata in quegli stessi anni anche da singoli rappresentanti politici che hanno aperto propri canali personali per rendere più diretta e ricca la comunicazione con il proprio elettorato. La tesi, nella sua parte conclusiva, analizza in questa prospettiva il caso dei canali YouTube del senatore Matteo Salvini, capo della Lega Nord, e dell'onorevole Luigi di Maio, leader del Movimento 5 stelle, confrontando in modo in cui essi li hanno gestiti in due fasi contigue della loro esperienza politica: prima come candidati alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 e poi come vicepresidenti del Consiglio dei ministri durante il primo governo Conte (1 giugno 2018 ¿ 5 settembre 2019).File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
833143_manfrida_simonetta_tesi.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
632.49 kB
Formato
Adobe PDF
|
632.49 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/98903