The thesis has the aim to give to the reader an analysis about sexual crimes on disable people. As starting point, it is made a general overview about the evolution of the legal discipline considering the pre-unitarian codes, in particular the ¿Codice penale del Granducato di Toscana¿ written in 1853 and the ¿Codice penale del Regno di Sardegna¿ of 1859. The excursus focuses on the discipline of the ¿Codice Zanardelli¿ of 1889. Moreover it is analysed the protection of the sexual integrity of a mentally ill person described in the ¿Codice Rocco¿. Simultaneously it is underlined that the disciplines of the mentioned codes are the mirror of the ¿medical model¿ proposed by the academics of the disability, which includes the disable person within the community but the individual is considered as affected by a deficit that needs to be treated. Later is presented an analysis of the jurisprudence originated after the issue of the ¿Codice Rocco¿, which highlights the main problems that the judicial formant has encountered from the 50s until the reform about sexual crimes with the law No. 66 of 1996. While some matters are about sexual crimes in general (the choice of the protected juridical good, the unification of the particular case ¿rape¿ and ¿acts of lust¿ ex article 519 Penal Code and article 521 Penal Code), other refer specifically to the case in which an offended person is a disable person. In particular it is faced the issue of the prohibition of the sexual activity which was implicitly contained in the articles 519 and 521 of the ¿Codice Rocco¿ in its original version. Then, a particular attention is given to the investigation of jurisprudence about the concepts of ¿mentally ill¿ and ¿physical and psychological inferiority¿, as they were intended by jurisprudence of the decades before the reform of 1996. Within the jurisprudence of the same years, some elements of case-law elaboration are analysed. Also in this case is considered an additional theory expressed by the academics of the disability: the one concerning the so-called ¿Social Model¿. Later is illustrated the debate about the need to reform the discipline about sexual crimes, in particular about the themes concerning the sexual disability. This debate was mainly discussed between the 70s and the 90s of the previous century. The main proposals of law of the second half of the previous century are examined and are highlighted merits and shortages. In the end, it is considered the Law No. 66 of 1996, as well as the current regulations regarding the protection of the sexuality of disable people, with important references to Law No. 104 of 1992The analysis of the jurisprudence is essential also in this case, especially in the research of the meaning of the concepts of ¿physical and psychological inferiority¿. Moreover, it is deepened the protection of the sexuality of the disable underage individual, recalling the rules that protect the individual below the age of 18 and applying them to cases of physical and mental inferiority. In addition, are analysed the issues, which still exist nowadays, within the protection of the sexual integrity of the disable person and are proposed to integrate the regulatory framework.
La tesi si propone di fornire un'analisi circa i delitti sessuali commessi su soggetti disabili. Viene effettuata anzitutto una ricostruzione dell'evoluzione della disciplina in esame a partire dai codici preunitari, con particolare riferimento al Codice penale del Granducato di Toscana del 1853 e al Codice penale del Regno di Sardegna del 1859. L'excursus riprende inoltre la disciplina del Codice Zanardelli del 1889, per poi analizzare la tutela dell'integrità sessuale del soggetto malato di mente nel Codice Rocco. Parallelamente viene sottolineato che le discipline dei codici citati siano lo specchio del ¿modello medico¿ prospettato dagli studiosi della disabilità, che vede il soggetto disabile come un membro della comunità caratterizzato da un deficit che deve necessariamente essere curato. Successivamente viene proposta un'analisi della giurisprudenza prodottasi a seguito dell'emanazione del codice Rocco, evidenziando le fondamentali problematiche che il formante giudiziario abbia ravvisato dagli anni '50 fino alla riforma dei delitti sessuali con Legge n°66 del 1996. Mentre talune questioni interessano i delitti sessuali in genere (la scelta del bene giuridico tutelato, l'unificazione delle fattispecie di ¿violenza carnale¿ e di ¿atti di libidine¿ ex art. 519, c.p. e art. 521, c.p.), altre fanno specifico riferimento al caso in cui persona offesa sia un soggetto disabile. In particolare viene affrontato il problema del divieto di attività sessuale che era implicitamente contenuto nell' art. 519 e nell'art. 521 del codice Rocco nella suo formulazione originaria. Una particolare attenzione è poi riservata all'indagine giurisprudenziale intorno ai concetti di ¿malato di mente¿ e ¿inferiorità fisica e psichica¿, così come erano intesi dalla giurisprudenza dei decenni antecedenti la riforma del 1996. Con riferimento alla giurisprudenza degli stessi anni, vengono inoltre trattati elementi di elaborazione giurisprudenziale necessari ai fini del riconoscimento della responsabilità penale. Anche in questo caso viene fatto riferimento ad un'ulteriore teoria formulata dagli studiosi della disabilità: quella relativa al ¿modello sociale¿. In seguito viene illustrato il dibattito compreso tra gli anni '70 e '90 del secolo scorso, circa la necessità di riformare la disciplina dei delitti sessuali, con particolare riguardo ai temi inerenti alla sessualità disabile. Vengono esaminate le principali proposte di legge avanzate dai partiti della seconda metà del secolo scorso, sottolineandone pregi e carenze. Infine viene presa in esame la Legge n°66 del 1996, nonché l'attuale disciplina circa la tutela della sessualità dei soggetti disabili, con importanti rimandi alla Legge n°104 del 1992. Anche in questo caso l'analisi della giurisprudenza si rivela imprescindibile, soprattutto nella ricerca dei significati attuali dei concetti di ¿inferiorità fisica e psichica¿. Viene inoltre approfondita la protezione della sessualità del soggetto disabile minorenne, riprendendo le norme che tutelano il soggetto con età inferiore agli anni 18 ed applicandole ai casi di inferiorità fisica e psichica. Si sottolineando inoltre le problematiche che sussistono tuttora nella tutela dell'integrità sessuale del soggetto disabile e vengono avanzate proposte al fine di completare il quadro normativo.
Diritto penale e tutela dell'integrità sessuale delle persone disabili
BATTISTONI, RICCARDO
2018/2019
Abstract
La tesi si propone di fornire un'analisi circa i delitti sessuali commessi su soggetti disabili. Viene effettuata anzitutto una ricostruzione dell'evoluzione della disciplina in esame a partire dai codici preunitari, con particolare riferimento al Codice penale del Granducato di Toscana del 1853 e al Codice penale del Regno di Sardegna del 1859. L'excursus riprende inoltre la disciplina del Codice Zanardelli del 1889, per poi analizzare la tutela dell'integrità sessuale del soggetto malato di mente nel Codice Rocco. Parallelamente viene sottolineato che le discipline dei codici citati siano lo specchio del ¿modello medico¿ prospettato dagli studiosi della disabilità, che vede il soggetto disabile come un membro della comunità caratterizzato da un deficit che deve necessariamente essere curato. Successivamente viene proposta un'analisi della giurisprudenza prodottasi a seguito dell'emanazione del codice Rocco, evidenziando le fondamentali problematiche che il formante giudiziario abbia ravvisato dagli anni '50 fino alla riforma dei delitti sessuali con Legge n°66 del 1996. Mentre talune questioni interessano i delitti sessuali in genere (la scelta del bene giuridico tutelato, l'unificazione delle fattispecie di ¿violenza carnale¿ e di ¿atti di libidine¿ ex art. 519, c.p. e art. 521, c.p.), altre fanno specifico riferimento al caso in cui persona offesa sia un soggetto disabile. In particolare viene affrontato il problema del divieto di attività sessuale che era implicitamente contenuto nell' art. 519 e nell'art. 521 del codice Rocco nella suo formulazione originaria. Una particolare attenzione è poi riservata all'indagine giurisprudenziale intorno ai concetti di ¿malato di mente¿ e ¿inferiorità fisica e psichica¿, così come erano intesi dalla giurisprudenza dei decenni antecedenti la riforma del 1996. Con riferimento alla giurisprudenza degli stessi anni, vengono inoltre trattati elementi di elaborazione giurisprudenziale necessari ai fini del riconoscimento della responsabilità penale. Anche in questo caso viene fatto riferimento ad un'ulteriore teoria formulata dagli studiosi della disabilità: quella relativa al ¿modello sociale¿. In seguito viene illustrato il dibattito compreso tra gli anni '70 e '90 del secolo scorso, circa la necessità di riformare la disciplina dei delitti sessuali, con particolare riguardo ai temi inerenti alla sessualità disabile. Vengono esaminate le principali proposte di legge avanzate dai partiti della seconda metà del secolo scorso, sottolineandone pregi e carenze. Infine viene presa in esame la Legge n°66 del 1996, nonché l'attuale disciplina circa la tutela della sessualità dei soggetti disabili, con importanti rimandi alla Legge n°104 del 1992. Anche in questo caso l'analisi della giurisprudenza si rivela imprescindibile, soprattutto nella ricerca dei significati attuali dei concetti di ¿inferiorità fisica e psichica¿. Viene inoltre approfondita la protezione della sessualità del soggetto disabile minorenne, riprendendo le norme che tutelano il soggetto con età inferiore agli anni 18 ed applicandole ai casi di inferiorità fisica e psichica. Si sottolineando inoltre le problematiche che sussistono tuttora nella tutela dell'integrità sessuale del soggetto disabile e vengono avanzate proposte al fine di completare il quadro normativo.File | Dimensione | Formato | |
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