BACKGROUND: In recent years the literature has shown a significant increase in the use of CT in medical practice, highlighting its role in increasing the dose of radiation from medical procedures. In this context, the existence of higher risk population groups is highlighted without, however, taking into account the multiple individual differences. In cancer imaging, patients are often exposed to repeated total body CT examinations regardless of whether they are terminally ill or have a long life expectancy. OBJECTIVES: The study aims to evaluate, in a population of 18 patients with non-small oncogene addicted cell lung cancer, the radiation dose indices of CT imaging studies, detecting the influence of multiple scanning parameters during examinations. The factors that most influence the dose received by the patient and the consequent risk of mortality from radio-induced cancer are then identified. MATERIALS AND METHODS: 18 patients with NSCLC diagnosis were included in the study; patients without at least 4 CT scans whose dose reports were not available were excluded. The descriptors taken into consideration were: protocol used for the single, body section scanned from the single series, use of MDC, staging or restaging protocol, BMI of the patient, age of the patient, sex of the patient, model of the CT and in which structure the examination was performed, effective dose, risk of exposure-induced cancer death (REID). To derive these parameters from the dose report of the images inserted in the PACS, a dosetracking software (Dosewatch) was used. For the calculation of the organ dose and REID, the programs TC-Expo and PCXMC were used. WORKFLOW: Following the signature of the informed consent, the CDs of the external CT scans of the patients were collected and manually inserted on the PACS, then the dose report was analysed by Dosewatch. By entering the data obtained from the Dosewatch in CT-Expo, it was possible to calculate the dose equivalent to the organ. As a result, these values were entered into a second program, PCXMC, to calculate the risk of death from radio-induced cancer (REID). RESULTS: The results showed that the CTDIs are independent of the BMI. Analyzing the effective dose, a trend was identified whereby patients with the highest exposure were those who performed multiple phases, as well as patients who underwent a staging protocol received a higher dose than those who underwent resettlement. Comparing the two CTs of the A.O.U. San Luigi Gonzaga, it was concluded that the Brilliance 64 delivers a lower effective dose to the patient than the Brilliance 6. As far as organ doses are concerned, it can be said that the average dose exceeds 100 mSv; the risk of developing a radio-induced tumour is in the range of 0% to 0.6% depending on the organ considered, while evaluating the overall REID of each patient this varies in the range of 0.181% to 1.26%. CONCLUSION: The results obtained agree that patients undergoing repeated CT examinations may receive an unnecessary dose of radiation. The main source of overexposure seems to be caused by additional scans; other factors are the lack of modulation of CTDI in relation to BMI and the model of CT machine used. It has been demonstrated that there is a real risk of mortality (REID) related to this type of radiological procedure, which must be addressed with proper communication to the patient in order to avoid alarmism and always explaining the risk/benefit ratio present in each medi
BACKGROUND: Negli ultimi anni la letteratura ha dimostrato un significativo aumento nell'utilizzo della TC nella pratica medica, sottolineandone il ruolo nell'aumento della dose di radiazioni derivanti da procedure mediche. In questo contesto, si evidenzia l'esistenza di gruppi di popolazioni soggetti a maggior rischio senza, tuttavia, che si tenga conto delle molteplici differenze individuali. Nell'imaging oncologico, infatti, i pazienti sono spesso esposti a ripetuti esami TC total body a prescindere dal fatto che essi siano pazienti terminali o con una lunga aspettativa di vita. OBIETTIVI:Lo studio si pone l'obiettivo di valutare, su una popolazione di 18 pazienti affetti da tumore polmonare non a piccole cellule oncogene addicted, gli indici di dose di radiazione degli studi di imaging TC, rilevando l'influenza di molteplici parametri di scansione durante gli esami. Si individuano quindi i fattori che più influenzano la dose ricevuta dal paziente ed il conseguente rischio di mortalità per tumore radio-indotto. MATERIALI E METODI: Sono stati inclusi nello studio 18 pazienti con diagnosi di NSCLC; sono stati esclusi i pazienti privi di almeno 4 TC di cui non fossero reperibili i report dose. I descrittori presi in considerazione sono stati: protocollo utilizzato per la singola, sezione del corpo scansionata dalla singola serie, utilizzo di MDC , protocollo di stadiazione o di ristadiazione, BMI del paziente, età del paziente, sesso del paziente, modello della TC e in quale struttura è stato eseguito l'esame, dose efficace, risk of exposure-induced cancer death (REID). Per ricavare questi parametri dal report dose delle immagini inserite sul PACS, ci si è avvalsi di un software di dosetracking (Dosewatch). Per il calcolo della dose all'aorgano e del REID, sono stati usati i programmi TC-Expo e PCXMC. WORKFLOW: A seguito della firma del consenso informato si è proceduto con la raccolta dei CD delle TC esterne dei pazienti e al loro inserimento manuale sul PACS, quindi, è stata effettuata l'analisi del report di dose tramite Dosewatch. Tramite l'inserimento dei dati ricavati dal Dosewatch in CT-Expo, è stato possibile calcolare la dose equivalente all'organo. Conseguentemente, tali valori sono stati inseriti in un secondo programma, PCXMC, al fine di calcolare il rischio di morte per tumore radio-indotto (REID). RISULTATI: I risultati hanno dimostrato che i CTDI sono indipendenti dal BMI. Analizzando la dose efficace è stato individuato un trend tale per cui, i pazienti che sono andati incontro ad una esposizione maggiore, sono quelli che hanno eseguito più fasi, così come si può dire che i pazienti sottoposti ad un protocollo di stadiazione abbiano ricevuto una dose maggiore rispetto ad ristadiazione. Paragonando le due TC dell' A.O.U. San Luigi Gonzaga si è desunto che la Brilliance 64 eroga una dose efficacie minore al paziente rispetto alla Brilliance 6. Per quanto riguarda le dosi all'organo si può asserire che la dose media supera i 100 mSv; il rischio di sviluppare un tumore radio-indotto, è compreso in un intervallo tra lo 0% e lo 0,6% a seconda dell'organo considerato, mentre valutando il REID complessivo di ogni paziente questo varia in un intervallo compreso tra 0,181% e 1,26%. CONCLUSIONE: i risultati ottenuti sono concordi nel dire che i pazienti che si sottopongono a ripetuti esami TC possono ricevere una dose inutile di radiazione. La principale fonte di sovraesposizione sembra essere causata da scansioni aggiuntive; a
Analisi dosimetrica dell'esposizione a radiazioni ionizzanti a scopo diagnostico in pazienti con tumore polmonare avanzato
NOCERA, LORENZO
2018/2019
Abstract
BACKGROUND: Negli ultimi anni la letteratura ha dimostrato un significativo aumento nell'utilizzo della TC nella pratica medica, sottolineandone il ruolo nell'aumento della dose di radiazioni derivanti da procedure mediche. In questo contesto, si evidenzia l'esistenza di gruppi di popolazioni soggetti a maggior rischio senza, tuttavia, che si tenga conto delle molteplici differenze individuali. Nell'imaging oncologico, infatti, i pazienti sono spesso esposti a ripetuti esami TC total body a prescindere dal fatto che essi siano pazienti terminali o con una lunga aspettativa di vita. OBIETTIVI:Lo studio si pone l'obiettivo di valutare, su una popolazione di 18 pazienti affetti da tumore polmonare non a piccole cellule oncogene addicted, gli indici di dose di radiazione degli studi di imaging TC, rilevando l'influenza di molteplici parametri di scansione durante gli esami. Si individuano quindi i fattori che più influenzano la dose ricevuta dal paziente ed il conseguente rischio di mortalità per tumore radio-indotto. MATERIALI E METODI: Sono stati inclusi nello studio 18 pazienti con diagnosi di NSCLC; sono stati esclusi i pazienti privi di almeno 4 TC di cui non fossero reperibili i report dose. I descrittori presi in considerazione sono stati: protocollo utilizzato per la singola, sezione del corpo scansionata dalla singola serie, utilizzo di MDC , protocollo di stadiazione o di ristadiazione, BMI del paziente, età del paziente, sesso del paziente, modello della TC e in quale struttura è stato eseguito l'esame, dose efficace, risk of exposure-induced cancer death (REID). Per ricavare questi parametri dal report dose delle immagini inserite sul PACS, ci si è avvalsi di un software di dosetracking (Dosewatch). Per il calcolo della dose all'aorgano e del REID, sono stati usati i programmi TC-Expo e PCXMC. WORKFLOW: A seguito della firma del consenso informato si è proceduto con la raccolta dei CD delle TC esterne dei pazienti e al loro inserimento manuale sul PACS, quindi, è stata effettuata l'analisi del report di dose tramite Dosewatch. Tramite l'inserimento dei dati ricavati dal Dosewatch in CT-Expo, è stato possibile calcolare la dose equivalente all'organo. Conseguentemente, tali valori sono stati inseriti in un secondo programma, PCXMC, al fine di calcolare il rischio di morte per tumore radio-indotto (REID). RISULTATI: I risultati hanno dimostrato che i CTDI sono indipendenti dal BMI. Analizzando la dose efficace è stato individuato un trend tale per cui, i pazienti che sono andati incontro ad una esposizione maggiore, sono quelli che hanno eseguito più fasi, così come si può dire che i pazienti sottoposti ad un protocollo di stadiazione abbiano ricevuto una dose maggiore rispetto ad ristadiazione. Paragonando le due TC dell' A.O.U. San Luigi Gonzaga si è desunto che la Brilliance 64 eroga una dose efficacie minore al paziente rispetto alla Brilliance 6. Per quanto riguarda le dosi all'organo si può asserire che la dose media supera i 100 mSv; il rischio di sviluppare un tumore radio-indotto, è compreso in un intervallo tra lo 0% e lo 0,6% a seconda dell'organo considerato, mentre valutando il REID complessivo di ogni paziente questo varia in un intervallo compreso tra 0,181% e 1,26%. CONCLUSIONE: i risultati ottenuti sono concordi nel dire che i pazienti che si sottopongono a ripetuti esami TC possono ricevere una dose inutile di radiazione. La principale fonte di sovraesposizione sembra essere causata da scansioni aggiuntive; aFile | Dimensione | Formato | |
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