Il cinema, oltre che un'arte, rappresenta una condizione sociale di condivisione. Discernere la qualità stessa dell'opera dalla sua analisi equivale a sacrificare un aspetto fondamentale della sopravvivenza della cultura cinematografica. La critica è, da sempre, investita di un potere mai veramente circoscritto in un ordine preciso di regole, seppur la tendenza storica voglia ancorarsi alle dinamiche del passato. Ma se la cultura cinematografica stessa necessita di adattarsi alle nuove forme di comunicazione, tutto ciò che ad essa si associa è vincolato al cambiamento. Il rifiuto della critica è tangibile, spaventata dalla caratteristica imprevedibilità della rete Internet, ed in questo elaborato ci si pone l'obiettivo di rintracciare gli aspetti positivi e negativi di tale opposizione. L'esperienza personale come utente attivo permette di individuare i meccanismi della rete per una fruizione consapevole dei contenuti. In un'analisi che alterna osservazioni di natura riflessiva allo studio di casi specifici, tentare di circoscrivere le forme della critica cinematografica in rete è lo scopo primario. Si evince una validità delle soluzioni impiegate per favorire l'interesse del pubblico, ma a confermarne il prestigio è la consapevolezza di condivisione. Una condivisione che è spesso fine a se stessa, priva di alcun intento critico propriamente detto. Affrontando poi le forme della critica semaforica e della videocritica si dà voce a tipologie di recensione esistenti solamente in Internet, giungendo ad un riepilogo degli aspetti indagati tramite la ricezione mediatica di "La La Land". Dove si colloca la critica stessa nella partecipazione disinteressata alla valutazione dell'opera? È possibile assegnarle una funzione educativa e di orientamento nella moltitudine di contenuti. Fare critica non è solamente possibile, ma indispensabile.

FORME DELLA CRITICA: LA CULTURA CINEMATOGRAFICA ONLINE

UGIOLI, FRANCESCA
2018/2019

Abstract

Il cinema, oltre che un'arte, rappresenta una condizione sociale di condivisione. Discernere la qualità stessa dell'opera dalla sua analisi equivale a sacrificare un aspetto fondamentale della sopravvivenza della cultura cinematografica. La critica è, da sempre, investita di un potere mai veramente circoscritto in un ordine preciso di regole, seppur la tendenza storica voglia ancorarsi alle dinamiche del passato. Ma se la cultura cinematografica stessa necessita di adattarsi alle nuove forme di comunicazione, tutto ciò che ad essa si associa è vincolato al cambiamento. Il rifiuto della critica è tangibile, spaventata dalla caratteristica imprevedibilità della rete Internet, ed in questo elaborato ci si pone l'obiettivo di rintracciare gli aspetti positivi e negativi di tale opposizione. L'esperienza personale come utente attivo permette di individuare i meccanismi della rete per una fruizione consapevole dei contenuti. In un'analisi che alterna osservazioni di natura riflessiva allo studio di casi specifici, tentare di circoscrivere le forme della critica cinematografica in rete è lo scopo primario. Si evince una validità delle soluzioni impiegate per favorire l'interesse del pubblico, ma a confermarne il prestigio è la consapevolezza di condivisione. Una condivisione che è spesso fine a se stessa, priva di alcun intento critico propriamente detto. Affrontando poi le forme della critica semaforica e della videocritica si dà voce a tipologie di recensione esistenti solamente in Internet, giungendo ad un riepilogo degli aspetti indagati tramite la ricezione mediatica di "La La Land". Dove si colloca la critica stessa nella partecipazione disinteressata alla valutazione dell'opera? È possibile assegnarle una funzione educativa e di orientamento nella moltitudine di contenuti. Fare critica non è solamente possibile, ma indispensabile.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/98615