Il mio lavoro di tesi mira ad indagare la possibilità che il movimento del Graffiti Writing rappresenti una risposta al disagio da cui è caratterizzata l'estetica contemporanea, attraverso una ri-attualizzazione del concetto di Arte schellinghiano. Partendo dall'analisi del pensiero schellinghiano, nel primo capitolo ho cercato di definire la concezione di Arte di Schelling, veicolata dalla sua particolare visione del mondo. Sono giunta quindi alla conclusione che, attraverso di essa, sia possibile promuovere una visione del mondo caratterizzata dalla tolleranza e dalla Mit-Wissenshaft. Mi sono dunque chiesta come si potrà caratterizzare la forma artistica (in senso Schellinghiano) nella contemporaneità. Nel secondo capitolo ho cercato di rispondere a questa domanda, provando a delineare le caratteristiche e l'evoluzione del concetto di Arte oggi alla luce di un rinnovato concetto di Estetica. In base alla letteratura di riferimento, è stato delineato il Disagio che caratterizzerebbe l'Estetica contemporanea a causa di una mutazione della stessa materia dell'arte (in senso schellinghiano), che porta alla diffusione di nuove forme di mitologia, e all'incapacità di produrre simbolizzazioni egemoni. Si è dunque ipotizzato un possibile superamento di questo ¿stallo¿ che sembra aver determinato oggi la ¿morte¿ dell'Arte in quanto tale, dell'Arte in quanto radicale. La possibile risposta a questa necessità di superamento e di ritorno a forme artistiche caratterizzate da potenza trasformativa e pregnanza etica, secondo Schusterman può essere trovata nell'arte popolare. Tra le tante Forme che essa assume, ho scelto di indagare il fenomeno del Graffiti Writing in quanto, a mio avviso, esso può aderire in modo particolarmente calzante all'idea di Arte in senso Schellinghiano. Il terzo capitolo ha lo scopo di proporre, attraverso un'analisi delle caratteristiche peculiari del movimento, la possibilità che il Graffiti Writing rappresenti in primis una forma d'arte conforme a quella che nel primo capitolo ho definito ¿Arte¿ secondo Schelling e che, in secondo luogo, permetta il superamento del disagio che caratterizza l'estetica contemporanea attraverso la riscoperta di una radicalità del tutto peculiare e di una dimensione etica che, intrinsecamente, lo caratterizza. La mia tesi è che, in quest'ottica, riconnettendo la dimensione soggettiva ad una forma di trascendenza attraverso l'azione performativa, esso sembra poter superare la divisione tra rappresentazione della realtà sensibile e autonomia dell'arte: attraverso un linguaggio simbolico e il suo intento comunicativo, non solo narra l'epoca presente, ma riporta alla luce una dimensione dell'arte che va oltre la semplice testimonianza. Oltre a questo, l'intervento nel paesaggio urbano si configura come una modificazione attiva della partizione del sensibile e dunque un'azione propriamente politica. La dimensione comunitaria consente però la creazione di spazi di contaminazione fruttuosa che hanno portato la disciplina a caratterizzarsi come un'arte fortemente basata sul rispetto di una tradizione e su canoni tramandati da maestro ad allievo. Si è creata una comunità coesa ed intergenerazionale, normata da un codice etico specifico e con un linguaggio proprio: attraverso la costruzione di nuove mitologie ha raggiunto, a mio avviso, l'obiettivo dell'estetica contemporanea, trovando un mezzo di comunicazione efficace per rappresentare l'individuo in relazione ai mutamenti sociali che esso vive.

Il graffiti writing come nuova mitologia: prospettive schellinghiane

MELINA, FRANCESCA
2018/2019

Abstract

Il mio lavoro di tesi mira ad indagare la possibilità che il movimento del Graffiti Writing rappresenti una risposta al disagio da cui è caratterizzata l'estetica contemporanea, attraverso una ri-attualizzazione del concetto di Arte schellinghiano. Partendo dall'analisi del pensiero schellinghiano, nel primo capitolo ho cercato di definire la concezione di Arte di Schelling, veicolata dalla sua particolare visione del mondo. Sono giunta quindi alla conclusione che, attraverso di essa, sia possibile promuovere una visione del mondo caratterizzata dalla tolleranza e dalla Mit-Wissenshaft. Mi sono dunque chiesta come si potrà caratterizzare la forma artistica (in senso Schellinghiano) nella contemporaneità. Nel secondo capitolo ho cercato di rispondere a questa domanda, provando a delineare le caratteristiche e l'evoluzione del concetto di Arte oggi alla luce di un rinnovato concetto di Estetica. In base alla letteratura di riferimento, è stato delineato il Disagio che caratterizzerebbe l'Estetica contemporanea a causa di una mutazione della stessa materia dell'arte (in senso schellinghiano), che porta alla diffusione di nuove forme di mitologia, e all'incapacità di produrre simbolizzazioni egemoni. Si è dunque ipotizzato un possibile superamento di questo ¿stallo¿ che sembra aver determinato oggi la ¿morte¿ dell'Arte in quanto tale, dell'Arte in quanto radicale. La possibile risposta a questa necessità di superamento e di ritorno a forme artistiche caratterizzate da potenza trasformativa e pregnanza etica, secondo Schusterman può essere trovata nell'arte popolare. Tra le tante Forme che essa assume, ho scelto di indagare il fenomeno del Graffiti Writing in quanto, a mio avviso, esso può aderire in modo particolarmente calzante all'idea di Arte in senso Schellinghiano. Il terzo capitolo ha lo scopo di proporre, attraverso un'analisi delle caratteristiche peculiari del movimento, la possibilità che il Graffiti Writing rappresenti in primis una forma d'arte conforme a quella che nel primo capitolo ho definito ¿Arte¿ secondo Schelling e che, in secondo luogo, permetta il superamento del disagio che caratterizza l'estetica contemporanea attraverso la riscoperta di una radicalità del tutto peculiare e di una dimensione etica che, intrinsecamente, lo caratterizza. La mia tesi è che, in quest'ottica, riconnettendo la dimensione soggettiva ad una forma di trascendenza attraverso l'azione performativa, esso sembra poter superare la divisione tra rappresentazione della realtà sensibile e autonomia dell'arte: attraverso un linguaggio simbolico e il suo intento comunicativo, non solo narra l'epoca presente, ma riporta alla luce una dimensione dell'arte che va oltre la semplice testimonianza. Oltre a questo, l'intervento nel paesaggio urbano si configura come una modificazione attiva della partizione del sensibile e dunque un'azione propriamente politica. La dimensione comunitaria consente però la creazione di spazi di contaminazione fruttuosa che hanno portato la disciplina a caratterizzarsi come un'arte fortemente basata sul rispetto di una tradizione e su canoni tramandati da maestro ad allievo. Si è creata una comunità coesa ed intergenerazionale, normata da un codice etico specifico e con un linguaggio proprio: attraverso la costruzione di nuove mitologie ha raggiunto, a mio avviso, l'obiettivo dell'estetica contemporanea, trovando un mezzo di comunicazione efficace per rappresentare l'individuo in relazione ai mutamenti sociali che esso vive.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/98611