Intersessualità: visione attuale secondo prospettive mediche e psicologiche a confronto

The term ¿intersex¿ refers to chromosomal, gonadal and/or anatomical characteristics with atypical sexual development, reason for which the person doesn´t completely or uniquely fall in the binary category of the male/female. From the cultural dogma of gender binarism derives the stigmatization of intersexuality, which is viewed as a medical emergency and consequently medically treated even though no objective health risks, neither physical nor psychological, exist. Standards treating protocols seeks the total adaptation of the individual to the gender binarism male/female, including invasive and irreversible medical treatments which not only damage the physical integrity but also makes every attempt of self-determination, of choosing who you are and how to be, impossible. The psychological analysis which would justify such treatments are often fallacious, as reported from many authors and their main goal is to transform physical appearances to adapt them to the traditional binary ideal. There is however no clear consensus in the field and many experts demonised every medical treatment underlining that such a treatment, particularly without informed consent, represents a severe menace to the physical and psychological integrity of the person. The following study offers a compendium of many psychological studies in the field exploring different angles and perspectives, underlining the difficulties of researching in this complicated field and in finding an objective way of dealing with intersexuality, still protecting and respecting the rights of these individuals. 

Con ¿intersessualità¿ si fa riferimento a caratteristiche cromosomiche, gonadiche e/o anatomiche il cui sviluppo sessuale è atipico poiché non rientrante completamente o univocamente nella categoria binaria del maschio/femmina, motivo per cui le persone intersessuali sono tendenzialmente soggette ad essere medicalizzate. Da questo dogmatismo del binarismo di genere della nostra cultura deriva la patologizzazione medica e culturale dell'intersessualità concepita di fatti come un'emergenza medica anche quando non c'è un reale rischio per la salute, fisica e psichica. I protocolli standard, ancora oggi, prevedono di intervenire in qualunque circostanza al fine di adattare fin dalla nascita l'individuo al binarismo di genere, pur se ciò significa ricorrere a trattamenti come quello dell'intervento chirurgico, irreversibile e invasivo, che oltre a danneggiare l'integrità fisica della persona, le negano la possibilità di autodeterminarsi, scegliere chi e come essere. Spesso le motivazioni psicologiche con cui si giustificano tali trattamenti, sono spurie come riportato da diversi autori e l'obiettivo invece è conformare l'apparenza estetica ai canoni binari della società. Non tutti i professionisti medici che si occupano del campo sono d'accordo con tale visione, ed anzi sono in molti ad essere contrari alla decisione di effettuare un trattamento senza una necessità medica ritenendo che un trattamento senza il consenso informato della persona possa essere la vera minaccia. Nell'elaborato si riportano studi orientanti verso le diverse prospettive sottolineando anche i limiti delle ricerche sul campo, motivo per cui rimangono tutt'ora incertezze su quali siano le scelte migliori per la gestione dell'intersessualità tenendo anche presenti i diritti umani da salvaguardare.