In this thesis I deal with investigating Katherine Mansfield's and Elsa Morante's literary research in the narrative scope of the short story. Their literary research, although carried out in different historical periods and different literary and cultural contexts, is not only a poetic and aesthetic research, but also a personal and existential one. For them literature is the most appropriate way to express their own feminine subjectivity and their conception of the world. In the first chapter, after the examination of the tangible contact between the two writers (the translation of Mansfield's Scrapbook by Elsa Morante in 1941), I deal with the analysis of their autobiographical production: Katherine Mansfield's Notebooks and Elsa Morante's Diario 1938. The two authors' particular autobiography reveals their profound poetic and literary awareness and self-awareness, in so far as it stands as the origin of their narrative production. After the examinations of the choice of short fiction by the two authors, and the genesis of the collections of which the stories I chose for a deeper analysis are part, I proceed, in the second chapter, to their examination, from the formal, narratological and thematic point of view. Finally, in the last section of the chapter, I deal with the component of realism in the analyzed stories, in which it is expressed in different ways, but always in the direction of a coincidence between the authors' vision of the world and its literary representation.
In questa tesi mi occupo di indagare, nell'ambito narrativo del racconto, le modalità della ricerca letteraria di Katherine Mansfield ed Elsa Morante. La loro ricerca letteraria, sebbene si compia in periodi storici e contesti letterari e culturali diversi, non si caratterizza solo in quanto ricerca poetica ed estetica, ma anche personale ed esistenziale e la letteratura si configura per loro come mezzo attraverso cui ricercare l'espressione più completa della propria soggettività e della loro concezione del mondo. Nel primo capitolo, dopo aver stabilito l'esistenza di un contatto concreto e tangibile tra le due scrittrici, riscontrabile nella traduzione dello Scrapbook mansfieldiano compiuta da Elsa Morante nel 1941, mi dedico all'analisi della loro produzione autobiografica, costituita dai Notebooks nel caso di Mansfield, e da Diario 1938 nel caso di Morante: il particolare autobiografismo delle due autrici rivela la loro profonda coscienza e autocoscienza poetica e metaletteraria, in quanto si pone come attestazione dei nuclei originari dei racconti. Dopo aver sviscerato le ragioni della scelta della narrativa breve da parte delle due autrici e ripercorso la genesi delle raccolte di cui fanno parte i racconti da me prescelti per un'analisi più approfondita, passo, nel secondo capitolo a un esame di questi ultimi, sia dal punto di vista formale e narratologico, sia contenutistico, mostrandone le corrispondenze e le dissonanze. Infine, nell'ultima sezione del capitolo, mi occupo della componente del realismo presente nei racconti analizzati, nei quali si esprime con modalità differenti, ma sempre in direzione di una coincidenza tra la visione del mondo delle autrici e la sua rappresentazione letteraria.
Il racconto tra finzione ed esperienza. Intrecci e corrispondenza tra Katherine Mansfield ed Elsa Morante
ROTOMONDO, TATJANA
2018/2019
Abstract
In questa tesi mi occupo di indagare, nell'ambito narrativo del racconto, le modalità della ricerca letteraria di Katherine Mansfield ed Elsa Morante. La loro ricerca letteraria, sebbene si compia in periodi storici e contesti letterari e culturali diversi, non si caratterizza solo in quanto ricerca poetica ed estetica, ma anche personale ed esistenziale e la letteratura si configura per loro come mezzo attraverso cui ricercare l'espressione più completa della propria soggettività e della loro concezione del mondo. Nel primo capitolo, dopo aver stabilito l'esistenza di un contatto concreto e tangibile tra le due scrittrici, riscontrabile nella traduzione dello Scrapbook mansfieldiano compiuta da Elsa Morante nel 1941, mi dedico all'analisi della loro produzione autobiografica, costituita dai Notebooks nel caso di Mansfield, e da Diario 1938 nel caso di Morante: il particolare autobiografismo delle due autrici rivela la loro profonda coscienza e autocoscienza poetica e metaletteraria, in quanto si pone come attestazione dei nuclei originari dei racconti. Dopo aver sviscerato le ragioni della scelta della narrativa breve da parte delle due autrici e ripercorso la genesi delle raccolte di cui fanno parte i racconti da me prescelti per un'analisi più approfondita, passo, nel secondo capitolo a un esame di questi ultimi, sia dal punto di vista formale e narratologico, sia contenutistico, mostrandone le corrispondenze e le dissonanze. Infine, nell'ultima sezione del capitolo, mi occupo della componente del realismo presente nei racconti analizzati, nei quali si esprime con modalità differenti, ma sempre in direzione di una coincidenza tra la visione del mondo delle autrici e la sua rappresentazione letteraria.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/98528