Uno degli intenti iniziali di questo elaborato era quello di presentare, attraverso la letteratura albanese in lingua straniera una parte di storia balcanico-europea conosciuta ai molti solo attraverso filtri opachi e generalisti. Durante il lavoro, la ricerca, il riavvicinamento ad una parte del mio vissuto ha fatto sì che questo diventasse forse l'intento principale. In letteratura, l'identità culturale ha un potere non indifferente di condividere e di facilitare il processo di comprensione della cultura e della storia che l'identità stessa porta con sé. La letteratura ha il potere di raccontare la realtà nella e attraverso la finzione, ha la capacità di guidare il lettore nelle storie e nelle vite delle persone che le popolano. La letteratura transculturale in particolare offre in partenza due chiavi di lettura, due punti di vista che si fondono poi in uno solo. Le due vite dell'autore, quella del e nel paese di origine e quella nuova, del e nel paese dove vive. Sono due identità che nutrono lo scrittore. L'una non esclude l'altra, convivono a volte in conflitto spesso non sono allineate, ma non si annientano mai. Il merito di Elvira Dones con i due romanzi in particolare è quello di aver portato alla luce, alla conoscenza di molti due storie molto diverse l'una dall'altra, e molto sconosciute. Questo lo fa senza giudizio. O questo è il suo intento. In Vergine giurata il racconto della vita di Hana diventato Mark per ridiventare Hana ti chiede di accompagnarla in queste transizioni. Il racconto ti chiede di non giudicare ma di sentire, ascoltare. Perché è un racconto di solitudine. Il lettore non conosce l'aspetto antropologico. Il significato del titolo stesso e l'immagine che genera al lettore non coincidono per quest'ultimo in quanto ignaro proprio di quel aspetto antropologico che scoprirà leggendo il libro. In Piccola guerra perfetta l'orrore di una guerra breve ma così feroce e sanguinaria non può lasciare indifferenti. Tutte le guerre sono orribili. L'illusione di una guerra perfetta si scontra con quello che la guerra era veramente. Il merito di Elvira Dones è quello di ripristinare nei suoi racconti l'idea della donna albanese in modo particolare. Il suo stile asciutto, che penetra l'emotività con la quale le sue donne affrontano il quotidiano rende credibili le immagini che le sue parole evocano. Racconta di usanze dure da comprendere, di storie dure da accettare ma lo fa con gentilezza senza ammorbidire nulla.

ELVIRA DONES: PER UNA MULTICULTURA LETTERARIA

KOLICI, SABINA
2017/2018

Abstract

Uno degli intenti iniziali di questo elaborato era quello di presentare, attraverso la letteratura albanese in lingua straniera una parte di storia balcanico-europea conosciuta ai molti solo attraverso filtri opachi e generalisti. Durante il lavoro, la ricerca, il riavvicinamento ad una parte del mio vissuto ha fatto sì che questo diventasse forse l'intento principale. In letteratura, l'identità culturale ha un potere non indifferente di condividere e di facilitare il processo di comprensione della cultura e della storia che l'identità stessa porta con sé. La letteratura ha il potere di raccontare la realtà nella e attraverso la finzione, ha la capacità di guidare il lettore nelle storie e nelle vite delle persone che le popolano. La letteratura transculturale in particolare offre in partenza due chiavi di lettura, due punti di vista che si fondono poi in uno solo. Le due vite dell'autore, quella del e nel paese di origine e quella nuova, del e nel paese dove vive. Sono due identità che nutrono lo scrittore. L'una non esclude l'altra, convivono a volte in conflitto spesso non sono allineate, ma non si annientano mai. Il merito di Elvira Dones con i due romanzi in particolare è quello di aver portato alla luce, alla conoscenza di molti due storie molto diverse l'una dall'altra, e molto sconosciute. Questo lo fa senza giudizio. O questo è il suo intento. In Vergine giurata il racconto della vita di Hana diventato Mark per ridiventare Hana ti chiede di accompagnarla in queste transizioni. Il racconto ti chiede di non giudicare ma di sentire, ascoltare. Perché è un racconto di solitudine. Il lettore non conosce l'aspetto antropologico. Il significato del titolo stesso e l'immagine che genera al lettore non coincidono per quest'ultimo in quanto ignaro proprio di quel aspetto antropologico che scoprirà leggendo il libro. In Piccola guerra perfetta l'orrore di una guerra breve ma così feroce e sanguinaria non può lasciare indifferenti. Tutte le guerre sono orribili. L'illusione di una guerra perfetta si scontra con quello che la guerra era veramente. Il merito di Elvira Dones è quello di ripristinare nei suoi racconti l'idea della donna albanese in modo particolare. Il suo stile asciutto, che penetra l'emotività con la quale le sue donne affrontano il quotidiano rende credibili le immagini che le sue parole evocano. Racconta di usanze dure da comprendere, di storie dure da accettare ma lo fa con gentilezza senza ammorbidire nulla.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/98433