The thesis "The Governance of Artificial Intelligence in the European Union: Balancing Innovation and Regulation with a Focus on the Italian Case" explores the challenges and opportunities associated with regulating Artificial Intelligence (AI) within the European Union (EU), with a specific analysis of Italy's role. It aims to examine how the EU is striving to balance the promotion of technological innovation with the need to protect fundamental rights through stringent regulations. Chapter 1 introduces AI, defined by the EU as "the ability of a machine to display human-like capabilities such as reasoning, learning, planning, and creativity." The impact of AI on key sectors, including education, healthcare, industry, mobility, justice, journalism, and military applications, is analyzed. Ethical issues, such as the risks of non-transparent automated decisions and algorithmic biases, are addressed, emphasizing the necessity of careful governance. Chapter 2 examines the global context, comparing the strategies of the USA, China, and the European Union. The United States leads in innovation, driven by major tech companies, while China is emerging with strategic investments and an aggressive government agenda. The EU stands out with a unique approach that combines regulation with innovation support, though it is hindered by a lack of global standardization and regulatory complexity. The EU's competitive position is analyzed in comparison to these powers, highlighting both its weaknesses and strengths. Chapter 3 provides an in-depth analysis of the EU's AI Act, the first global attempt to regulate AI. It describes the legislative process, the origins of the proposal, and the role of member states, focusing on Italy's contribution and the work of co-rapporteur On. Brando Benifei. The AI Act categorizes AI systems based on risk, imposing transparency obligations for high-risk systems and banning practices deemed hazardous. The regulation aims to create a secure ecosystem that respects fundamental rights while promoting innovation. Chapter 4 discusses the implications of regulation on innovation, outlining benefits such as fostering trust, creating a stable regulatory framework, and encouraging ethical innovation. However, it also addresses challenges, including bureaucracy, high compliance costs, and the risk of hindering small enterprises. The chapter explores the interplay between regulation and innovation, considering the effects on different industry stakeholders, from startups to large tech companies. Chapter 5 presents a case study on Italy's role, examining the National Strategy for AI 2022-2024 and the upcoming 2024-2026 plan, with Turin as a center of excellence for innovation. It highlights Italy's commitment under the G7 Presidency, with key projects and investments. The chapter emphasizes Italy's perspectives on adopting ethical and secure AI, aligned with European directives. The Conclusions reflect on the importance of balancing innovation with regulation. The EU must continuously adapt its policies to remain globally competitive, promoting a model that safeguards rights while advancing technology. The thesis offers recommendations to enhance Europe's competitiveness, such as targeted investments in research and development and stronger public-private collaboration, also suggesting that Italy's proactive role can contribute significantly to the success of the overall European strategy.

La tesi "La governance dell’Intelligenza artificiale nell’Unione europea tra innovazione e regolamentazione con un focus sul caso italiano" esplora le sfide e le opportunità legate alla regolamentazione dell'Intelligenza Artificiale (IA) all'interno dell'Unione europea (UE), con un'analisi specifica del ruolo dell'Italia. Si propone di esaminare come l'UE stia cercando di bilanciare la promozione dell'innovazione tecnologica con la necessità di proteggere i diritti fondamentali dei cittadini attraverso normative rigorose. Il Capitolo 1 introduce l'IA, definita dall'UE come "l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività." Viene analizzato l’impatto dell’IA su settori chiave, come istruzione, sanità, industria, mobilità, giustizia, giornalismo, e applicazioni militari. Si affrontano anche le questioni etiche, quali il rischio di decisioni automatizzate non trasparenti e bias algoritmici, evidenziando la necessità di una governance attenta. Il Capitolo 2 esamina il contesto globale, confrontando le strategie di USA, Cina e Unione europea. Gli Stati Uniti sono leader nell’innovazione grazie alle grandi aziende tecnologiche, mentre la Cina emerge con investimenti strategici e un’agenda governativa aggressiva. L’UE si distingue con un approccio unico che combina regolamentazione e sostegno all’innovazione, ma è ostacolata da una mancanza di standardizzazione globale e complessità normativa. La posizione competitiva dell’UE è analizzata rispetto a queste potenze, con particolare attenzione alle sue debolezze e punti di forza. Il Capitolo 3 approfondisce l’AI Act dell’Unione europea, il primo tentativo globale di regolamentare l’IA. Descrive il processo legislativo, le origini della proposta e il ruolo degli Stati membri, con un focus sul contributo italiano, evidenziando il lavoro del co-relatore On. Brando Benifei. L’AI Act classifica i sistemi di IA in base al rischio, imponendo obblighi di trasparenza per i sistemi ad alto rischio e vietando pratiche considerate pericolose. La normativa ambisce a creare un ecosistema sicuro, rispettando i diritti fondamentali e promuovendo l’innovazione. Il Capitolo 4 discute le implicazioni della regolamentazione sull’innovazione, delineando vantaggi come la promozione della fiducia, un quadro normativo stabile e un incentivo all’innovazione etica. Tuttavia, si analizzano anche le sfide, come la burocrazia, i costi di conformità e il rischio di ostacolare le piccole imprese. Viene affrontata la dialettica tra regolamentazione e innovazione, con uno sguardo agli effetti sui vari attori del settore, dalle startup alle grandi imprese. Il Capitolo 5 è un caso studio sul ruolo dell’Italia, che esamina la Strategia nazionale per l’IA 2022-2024 e quella futura 2024-2026, con Torino come centro di eccellenza per l’innovazione. Si sottolinea l’impegno dell’Italia nell’ambito della presidenza del G7, con progetti e investimenti chiave. Il capitolo evidenzia le prospettive italiane nell’adozione di un’IA etica e sicura, in linea con le direttive europee. Le Conclusioni riflettono sull'importanza di un equilibrio tra innovazione e regolamentazione. L’UE deve adattare costantemente le sue politiche per rimanere competitiva a livello globale, promuovendo un modello che bilanci la tutela dei diritti con l'avanzamento tecnologico. La tesi offre raccomandazioni per migliorare la competitività dell'Europa, come investimenti mirati in ricerca e sviluppo e una maggiore cooperazione tra pubblico e privato, suggerendo inoltre che un ruolo proattivo dell’Italia può contribuire al successo dell’intera strategia europea.

La governance dell’Intelligenza artificiale nell’Unione europea tra innovazione e regolamentazione con un focus sul caso italiano.

GRASSI, FRANCESCO AUGUSTO
2024/2025

Abstract

La tesi "La governance dell’Intelligenza artificiale nell’Unione europea tra innovazione e regolamentazione con un focus sul caso italiano" esplora le sfide e le opportunità legate alla regolamentazione dell'Intelligenza Artificiale (IA) all'interno dell'Unione europea (UE), con un'analisi specifica del ruolo dell'Italia. Si propone di esaminare come l'UE stia cercando di bilanciare la promozione dell'innovazione tecnologica con la necessità di proteggere i diritti fondamentali dei cittadini attraverso normative rigorose. Il Capitolo 1 introduce l'IA, definita dall'UE come "l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività." Viene analizzato l’impatto dell’IA su settori chiave, come istruzione, sanità, industria, mobilità, giustizia, giornalismo, e applicazioni militari. Si affrontano anche le questioni etiche, quali il rischio di decisioni automatizzate non trasparenti e bias algoritmici, evidenziando la necessità di una governance attenta. Il Capitolo 2 esamina il contesto globale, confrontando le strategie di USA, Cina e Unione europea. Gli Stati Uniti sono leader nell’innovazione grazie alle grandi aziende tecnologiche, mentre la Cina emerge con investimenti strategici e un’agenda governativa aggressiva. L’UE si distingue con un approccio unico che combina regolamentazione e sostegno all’innovazione, ma è ostacolata da una mancanza di standardizzazione globale e complessità normativa. La posizione competitiva dell’UE è analizzata rispetto a queste potenze, con particolare attenzione alle sue debolezze e punti di forza. Il Capitolo 3 approfondisce l’AI Act dell’Unione europea, il primo tentativo globale di regolamentare l’IA. Descrive il processo legislativo, le origini della proposta e il ruolo degli Stati membri, con un focus sul contributo italiano, evidenziando il lavoro del co-relatore On. Brando Benifei. L’AI Act classifica i sistemi di IA in base al rischio, imponendo obblighi di trasparenza per i sistemi ad alto rischio e vietando pratiche considerate pericolose. La normativa ambisce a creare un ecosistema sicuro, rispettando i diritti fondamentali e promuovendo l’innovazione. Il Capitolo 4 discute le implicazioni della regolamentazione sull’innovazione, delineando vantaggi come la promozione della fiducia, un quadro normativo stabile e un incentivo all’innovazione etica. Tuttavia, si analizzano anche le sfide, come la burocrazia, i costi di conformità e il rischio di ostacolare le piccole imprese. Viene affrontata la dialettica tra regolamentazione e innovazione, con uno sguardo agli effetti sui vari attori del settore, dalle startup alle grandi imprese. Il Capitolo 5 è un caso studio sul ruolo dell’Italia, che esamina la Strategia nazionale per l’IA 2022-2024 e quella futura 2024-2026, con Torino come centro di eccellenza per l’innovazione. Si sottolinea l’impegno dell’Italia nell’ambito della presidenza del G7, con progetti e investimenti chiave. Il capitolo evidenzia le prospettive italiane nell’adozione di un’IA etica e sicura, in linea con le direttive europee. Le Conclusioni riflettono sull'importanza di un equilibrio tra innovazione e regolamentazione. L’UE deve adattare costantemente le sue politiche per rimanere competitiva a livello globale, promuovendo un modello che bilanci la tutela dei diritti con l'avanzamento tecnologico. La tesi offre raccomandazioni per migliorare la competitività dell'Europa, come investimenti mirati in ricerca e sviluppo e una maggiore cooperazione tra pubblico e privato, suggerendo inoltre che un ruolo proattivo dell’Italia può contribuire al successo dell’intera strategia europea.
The governance of artificial intelligence in the European Union between innovation and regulation with a focus on the Italian case.
The thesis "The Governance of Artificial Intelligence in the European Union: Balancing Innovation and Regulation with a Focus on the Italian Case" explores the challenges and opportunities associated with regulating Artificial Intelligence (AI) within the European Union (EU), with a specific analysis of Italy's role. It aims to examine how the EU is striving to balance the promotion of technological innovation with the need to protect fundamental rights through stringent regulations. Chapter 1 introduces AI, defined by the EU as "the ability of a machine to display human-like capabilities such as reasoning, learning, planning, and creativity." The impact of AI on key sectors, including education, healthcare, industry, mobility, justice, journalism, and military applications, is analyzed. Ethical issues, such as the risks of non-transparent automated decisions and algorithmic biases, are addressed, emphasizing the necessity of careful governance. Chapter 2 examines the global context, comparing the strategies of the USA, China, and the European Union. The United States leads in innovation, driven by major tech companies, while China is emerging with strategic investments and an aggressive government agenda. The EU stands out with a unique approach that combines regulation with innovation support, though it is hindered by a lack of global standardization and regulatory complexity. The EU's competitive position is analyzed in comparison to these powers, highlighting both its weaknesses and strengths. Chapter 3 provides an in-depth analysis of the EU's AI Act, the first global attempt to regulate AI. It describes the legislative process, the origins of the proposal, and the role of member states, focusing on Italy's contribution and the work of co-rapporteur On. Brando Benifei. The AI Act categorizes AI systems based on risk, imposing transparency obligations for high-risk systems and banning practices deemed hazardous. The regulation aims to create a secure ecosystem that respects fundamental rights while promoting innovation. Chapter 4 discusses the implications of regulation on innovation, outlining benefits such as fostering trust, creating a stable regulatory framework, and encouraging ethical innovation. However, it also addresses challenges, including bureaucracy, high compliance costs, and the risk of hindering small enterprises. The chapter explores the interplay between regulation and innovation, considering the effects on different industry stakeholders, from startups to large tech companies. Chapter 5 presents a case study on Italy's role, examining the National Strategy for AI 2022-2024 and the upcoming 2024-2026 plan, with Turin as a center of excellence for innovation. It highlights Italy's commitment under the G7 Presidency, with key projects and investments. The chapter emphasizes Italy's perspectives on adopting ethical and secure AI, aligned with European directives. The Conclusions reflect on the importance of balancing innovation with regulation. The EU must continuously adapt its policies to remain globally competitive, promoting a model that safeguards rights while advancing technology. The thesis offers recommendations to enhance Europe's competitiveness, such as targeted investments in research and development and stronger public-private collaboration, also suggesting that Italy's proactive role can contribute significantly to the success of the overall European strategy.
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Tesi - La governance dell’Intelligenza artificiale nell’Unione europea - Francesco Augusto Grassi 2024.pdf

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Descrizione: La tesi esplora come l'UE bilancia l'innovazione e la regolamentazione dell'IA, analizzando l’AI Act e il ruolo dell'Italia. Focus su impatti etici e settoriali, proponendo strategie per un futuro tecnologico sicuro e competitivo.
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