La seguente tesi si pone lo scopo di analizzare la poesia di Giuseppe Ungaretti e il rapporto dell'autore con essa, teorizzando questa possa essere nata come strumento di autocoscienza e mezzo, usato attivamente dal poeta, per cercare di esplorare e conoscere la realtà e se stesso, creandosi un impianto metaforico con il quale analizzare la propria interiorità e dividerla in entità con le quali potersi relazionare. Lo studio avrà come base l'analisi de "Il Porto Sepolto" inteso come processo di autocoscienza attuato dall'autore: in primo luogo si indagheranno i motivi per cui il poeta necessita della poesia, poi come egli crei attivamente, grazie ad essa, una teoria personale su di sé e il mondo. Il testo viene inteso come testo metapoetico attraverso il quale l'autore definisce attivamente la propria visione del mondo e si rappresenta nell'atto di rappresentarsi la realtà. Il percorso de "Il Porto Sepolto" verrà analizzato attraverso la contestualizzazione con l'"Allegria", ma anche con note e scritti del poeta, tracciando un percorso diacronico che segua l'evoluzione, durante la vita dell'autore, della figura del Porto Sepolto e del rapporto con essa. L'opera di Ungaretti è analizzata come un processo di autocoscienza che parte dalla percezione della propria coscienza, fino al monitoraggio e al condizionamento attivo di essa. La parola poetica è strumento utilizzato dal poeta per mettersi in contatto con gli aspetti meno coscienti del proprio sentire e, attraverso di essa, creare logiche che possano integrare questi aspetti non razionalizzabili. Si teorizza che la poesia sia, per Ungaretti, mezzo per descriversi la propria interiorità e per tenerne traccia, così da descriversi e definire attivamente il proprio percorso autocosciente.
Ungaretti: Il Porto Sepolto e autocoscienza
BELLARDONE, STEFANO
2018/2019
Abstract
La seguente tesi si pone lo scopo di analizzare la poesia di Giuseppe Ungaretti e il rapporto dell'autore con essa, teorizzando questa possa essere nata come strumento di autocoscienza e mezzo, usato attivamente dal poeta, per cercare di esplorare e conoscere la realtà e se stesso, creandosi un impianto metaforico con il quale analizzare la propria interiorità e dividerla in entità con le quali potersi relazionare. Lo studio avrà come base l'analisi de "Il Porto Sepolto" inteso come processo di autocoscienza attuato dall'autore: in primo luogo si indagheranno i motivi per cui il poeta necessita della poesia, poi come egli crei attivamente, grazie ad essa, una teoria personale su di sé e il mondo. Il testo viene inteso come testo metapoetico attraverso il quale l'autore definisce attivamente la propria visione del mondo e si rappresenta nell'atto di rappresentarsi la realtà. Il percorso de "Il Porto Sepolto" verrà analizzato attraverso la contestualizzazione con l'"Allegria", ma anche con note e scritti del poeta, tracciando un percorso diacronico che segua l'evoluzione, durante la vita dell'autore, della figura del Porto Sepolto e del rapporto con essa. L'opera di Ungaretti è analizzata come un processo di autocoscienza che parte dalla percezione della propria coscienza, fino al monitoraggio e al condizionamento attivo di essa. La parola poetica è strumento utilizzato dal poeta per mettersi in contatto con gli aspetti meno coscienti del proprio sentire e, attraverso di essa, creare logiche che possano integrare questi aspetti non razionalizzabili. Si teorizza che la poesia sia, per Ungaretti, mezzo per descriversi la propria interiorità e per tenerne traccia, così da descriversi e definire attivamente il proprio percorso autocosciente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/98050