La grossolanità del binarismo eteronormativo di genere

The research focuses on the analysis of heteronormative binarism, its claims and its consequences, and propose a more inclusive alternative. The binary division is a coarse and unrefined instrument since it excludes, in its categorization of individuals, a huge and factual piece of reality and, furthermore, does not consistently base its foundation. The dependent relationship between gender binarism and sexual binarism is not supported by natural and biological conditions, unrelated to the society, which can legitimize such a clear division of a reality as versatile and complex as the human one; both physically and psycho-emotionally. A aleatory discourse on the body, shifted to psycho-emotional subjectivity, becomes totally inconsistent since a genre is not followed, apart from a particular body, not even, and even less, by a specific personality and certain qualities. However the mythical-binary typifications, reify themselves in society, supported by a social apparatus that conveys them through various medium. But the epistemic categories of binarism appear dysfunctional and do not conform to the kaleidoscopic reality of human sexuality. The two male and female binary poles, as we are accustomed to understanding them and the way that's taught to us to perform them, do not postpone a satisfactory image of reality and fail to categorize a large part of it, as well as intimately distorting from the roots the one that can categorize, which then grows distorted. The only way to get out of this impasse that demonstrates the dishonesty of the binary system is to rethink the gender, starting from the trouthful people's identities. In fact, the points of collision within the binarism are those that best express the reality of the things that binarism seeks to bend, norming them. For a more honest idea of personal identities buildings it's necessary to sacrifice binarism, to the advantage of an expression and performance of gender that is formed through individual potentialities, which therefore, not heteronormed, will have the possibility to know themselves more deeply, legitimizing by themselves. The queer theory in this regard proposes to interrupt the binary straight epistemic continuum putting specific individual characters at the center of attention, developing all its aspects. In this way, in addition to the aspects that binarism deals with, all the other possibilities of experiencing sexuality are included. Through the deconstruction of social symbolic-ritual representations and the analysis of identities under the lens of their contingent performativity emerges the possibility of performing omething else: not the myth of a binary gender, but sincerely themselves.

La ricerca si incentra sull'analisi del binarismo di genere eteronormativo, le sue pretese e le sue conseguenze, proponendo un'alternativa più inclusiva. La divisione binaria è uno strumento grossolano e non raffinato dal momento che esclude, nella sua categorizzazione degli individui, un pezzo ingente e fattuale di realtà e, inoltre, non fonda coerentemente le sue basi. La relazione di dipendenza tra il binarismo di genere e il binarismo sessuale non è supportata da condizioni naturali e biologiche slegate dal sociale, che possano legittimare una divisione così netta di una realtà così versatile e complessa come quella umana; sia dal punto di vista fisico che psico-emotivo. Un discorso aleatorio sul corpo, spostato sulla soggettività psico-emotiva, diventa allora totalmente inconsistente dal momento che un genere non è seguito, oltre che da un determinato corpo, nemmeno, e ancor meno, da una determinata personalità e determinate doti. Tuttavia le tipizzazioni mitico-binarie, si reificano nella società, supportate da un apparato sociale che le veicola attraverso vari canali. Ma le categorie epistemiche del binarismo appaiono disfunzionali e non conformi alla realtà caleidoscopica della sessualità umana. I due poli binari maschile e femminile, per come siamo abituati ad intenderli e per come ci hanno insegnato a performarli, non rimandano un'immagine soddisfacente della realtà e non riescono a categorizzarne una gran parte, oltre a falsare intimamente, dalle radici, la parte che riescono a categorizzare, la quale poi cresce falsata. L'unico modo per uscire da questa empasse che dimostra la disonestà del sistema binario è ripensare il genere, a partire dalle identità sincere delle persone. Sono infatti proprio i punti di collisione interni al binarismo quelli che meglio esprimono la realtà delle cose che il binarismo cerca di piegare, normandole. Per un'idea più onesta di costruzione delle identità personali occorre sacrificare il binarismo, in vantaggio di un'espressione e performance di genere che si forma attraverso le potenzialità individuali, che quindi, non eteronormato, avrà la possibilità di conoscersi in maniera più profonda, legittimandosi da sé. La teoria queer a questo proposito si propone di interrompere il continuum epistemico binario etero rimettendo al centro dell'attenzione i caratteri individuali specifici, sviluppandone tutti gli aspetti. Si includono in questo modo, oltre agli aspetti che il binarismo tratta, anche tutte le altre possibilità di vivere la sessualità. Attraverso la decostruzione delle rappresentazioni simbolico-rituali sociali e l'analisi delle identità sotto la lente della loro performatività contingente emerge la possibilità di performare altro: non il mito di un genere binario, ma sinceramente se stessi.