Sicyos angulatus L. è una pianta annuale a portamento lianoso appartenente alla famiglia delle Curbitaceae, originaria degli Stati Uniti. Introdotta in Giappone e Korea tramite mangimi contaminati, in pochi anni si è diffusa esponenzialmente, diventando nell'isola nipponica la più impattante specie esotica. In Europa, dove è stata utilizzata a scopo ornamentale sin dal XVIII, ha espanso recentemente il suo areale ed è attualmente invasiva in Francia, Italia e Spagna. Il successo della specie è dovuto a caratteristiche biologiche ed ecologiche importanti, quali, ad esempio, la notevole quantità di seme prodotta (80,000 unità/individuo), la loro prolungata vitalità e i ragguardevoli livelli di crescita raggiunti (30 cm/giorno). Queste peculiarità consentono a Sicyos angulatus di soppiantare rapidamente la vegetazione arbustiva ed erbacea in habitat planiziali e golenali, ambienti favorevoli alla liana per l'abbondanza di acqua e per l'elevato livello di disturbo; il galleggiamento e la fluitazione dei frutti monospermi consente inoltre alla specie di diffondersi facilmente lungo i corsi d'acqua. Gravi perdite di biodiversità si accusano nelle aree densamente ricoperte dalla specie e considerevoli riduzioni di produttività agricola si registrano in colture irrigue (mais), dove l'elevata massa raggiunta dalla pianta corica la coltura. Il controllo della specie in natura risulta complicato a causa della difficile accessibilità agli habitat fluviali e a causa della loro elevata estensione: un'eradicazione meccanica su larga scala è sconveniente, ma è tuttavia applicabile in modo mirato alle popolazioni-madre che rappresentano una importante fonte di seme. Unitamente alla lotta diretta, devono essere attuati interventi di prevenzione volti a ostacolare l'insediamento di nuove popolazioni, impedendo, ad esempio, l'approdo dei semi a riva, favorendo lo sviluppo di vegetazione di sbarramento (ad esempio canneto) oppure ostacolando la crescita della liana con una selvicoltura volta alla creazione di un sottobosco denso e privo di luce. Un controllo efficace deve essere quindi pianificato in base allo studio dell'ecologia e delle dinamiche locali di espansione delle popolazioni di Sicyos angulatus. La lotta biologica è attualmente in fase sperimentale. Risultati promettenti giungono dallo studio di possibili impieghi commerciali della specie (ad esempio per la produzione di carbone vegetale ad elevato potere assorbente), che contribuirebbero a compensare i costi di gestione degli interventi di contenimento.

Ecologia, impatti e tecniche di controllo di Sicyos angulatus L. negli habitat golenali e planiziali

MARCIALE, FILIPPO
2018/2019

Abstract

Sicyos angulatus L. è una pianta annuale a portamento lianoso appartenente alla famiglia delle Curbitaceae, originaria degli Stati Uniti. Introdotta in Giappone e Korea tramite mangimi contaminati, in pochi anni si è diffusa esponenzialmente, diventando nell'isola nipponica la più impattante specie esotica. In Europa, dove è stata utilizzata a scopo ornamentale sin dal XVIII, ha espanso recentemente il suo areale ed è attualmente invasiva in Francia, Italia e Spagna. Il successo della specie è dovuto a caratteristiche biologiche ed ecologiche importanti, quali, ad esempio, la notevole quantità di seme prodotta (80,000 unità/individuo), la loro prolungata vitalità e i ragguardevoli livelli di crescita raggiunti (30 cm/giorno). Queste peculiarità consentono a Sicyos angulatus di soppiantare rapidamente la vegetazione arbustiva ed erbacea in habitat planiziali e golenali, ambienti favorevoli alla liana per l'abbondanza di acqua e per l'elevato livello di disturbo; il galleggiamento e la fluitazione dei frutti monospermi consente inoltre alla specie di diffondersi facilmente lungo i corsi d'acqua. Gravi perdite di biodiversità si accusano nelle aree densamente ricoperte dalla specie e considerevoli riduzioni di produttività agricola si registrano in colture irrigue (mais), dove l'elevata massa raggiunta dalla pianta corica la coltura. Il controllo della specie in natura risulta complicato a causa della difficile accessibilità agli habitat fluviali e a causa della loro elevata estensione: un'eradicazione meccanica su larga scala è sconveniente, ma è tuttavia applicabile in modo mirato alle popolazioni-madre che rappresentano una importante fonte di seme. Unitamente alla lotta diretta, devono essere attuati interventi di prevenzione volti a ostacolare l'insediamento di nuove popolazioni, impedendo, ad esempio, l'approdo dei semi a riva, favorendo lo sviluppo di vegetazione di sbarramento (ad esempio canneto) oppure ostacolando la crescita della liana con una selvicoltura volta alla creazione di un sottobosco denso e privo di luce. Un controllo efficace deve essere quindi pianificato in base allo studio dell'ecologia e delle dinamiche locali di espansione delle popolazioni di Sicyos angulatus. La lotta biologica è attualmente in fase sperimentale. Risultati promettenti giungono dallo studio di possibili impieghi commerciali della specie (ad esempio per la produzione di carbone vegetale ad elevato potere assorbente), che contribuirebbero a compensare i costi di gestione degli interventi di contenimento.
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