Sexual Violence has been used as a weapon of war since ancient times, but it is only more recently that rape is considered as a real crime against humanity. The purpose of my research is demonstrating that sexual violence against women belonging to the enemy population is not just a consequence of war but a real weapon used to annihilate the enemy. Womens bodies are seen as battle fields through which demonstrate power and domination. Nadia Murad in her own book "The Last Girl: My story of captivity, and my fight against the Islamic State" reports the atrocities committed by ISIS against her community, she appeals to the International Community to recognise genocide as an act against humanity and to take actions against the crimes still ongoing against women. Through her story, Nadia gives voice to thousands of yazidi women captured by ISIS and to all the ones that preferred death to this destiny.
Le violenze sessuali sono sempre state utilizzate come strumenti di guerra sin dall'antichità, ma è solo in tempi più recenti che gli stupri vengono considerati come veri e propri crimini contro l'umanità. Lo scopo della mia ricerca è proprio quello di dimostrare che le violenze sessuali perpetrate nei confronti delle donne della popolazione considerata nemica non sono una conseguenza della guerra ma una vera e propria arma utilizzata per annientare il nemico. Il corpo della donne viene visto come un campo di battaglia attraverso il quale dimostrare il proprio potere e dominio. Nadia Murad nel suo libro "L'ultima Ragazza: storia della mia prigionia e della mia battaglia contro l'ISIS" denuncia le atrocità compiute dall'ISIS nei confronti della sua comunità, facendo appello alla comunità internazionale affinché riconosca il genocidio come atto contro l'umanità e affinché intervenga per fermare i crimini ancora in corso nei confronti delle donne. Attraverso il racconto della sua storia, Nadia dà voce alle migliaia di donne yazide che si sono trovate ad essere schiave sessuali dello Stato Islamico e a tutte quelle che, a questo destino, hanno preferito la morte.​
La violenza sessuale: uno strumento di guerra. Nadia Murad: L'Ultima Ragazza, da schiava dell'ISIS a vincitrice del Premio Nobel per la Pace.
GIORDANO, FRANCESCA
2018/2019
Abstract
Le violenze sessuali sono sempre state utilizzate come strumenti di guerra sin dall'antichità, ma è solo in tempi più recenti che gli stupri vengono considerati come veri e propri crimini contro l'umanità. Lo scopo della mia ricerca è proprio quello di dimostrare che le violenze sessuali perpetrate nei confronti delle donne della popolazione considerata nemica non sono una conseguenza della guerra ma una vera e propria arma utilizzata per annientare il nemico. Il corpo della donne viene visto come un campo di battaglia attraverso il quale dimostrare il proprio potere e dominio. Nadia Murad nel suo libro "L'ultima Ragazza: storia della mia prigionia e della mia battaglia contro l'ISIS" denuncia le atrocità compiute dall'ISIS nei confronti della sua comunità, facendo appello alla comunità internazionale affinché riconosca il genocidio come atto contro l'umanità e affinché intervenga per fermare i crimini ancora in corso nei confronti delle donne. Attraverso il racconto della sua storia, Nadia dà voce alle migliaia di donne yazide che si sono trovate ad essere schiave sessuali dello Stato Islamico e a tutte quelle che, a questo destino, hanno preferito la morte.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/97790