Il lavoro di ricerca svolto in questa tesi, dal titolo 'Ascultare. Vita e organizzazione in un monastero ortodosso', è volto a dimostrare i diversi significati che assume il termine Ascultare all'interno del contesto monasteriale ortodosso di Agapia. Tale elaborato è frutto di una personale ricerca etnografica della durata di un mese, attraverso l'utilizzo di strumenti quali: interviste, registrazioni, video, fotografie e il pieno coinvolgimento nella sfera religiosa e lavorativa del campo, ha preso in esame una delle espressioni su cui si regola maggiormente la vita e la quotidianità della comunità. Un concetto singolo grazie al quale si riesce a spaziare, permettendo così la descrizione di molteplici sfere della vita claustrale, dando maggior visione alla sua organizzazione, alla sua storia e alle sue abitudini. Tutto è progettato seguendo il volere divino, volere che si concretizza nelle azioni che prendono vita dall'ascultare. Il termine in questione assume principalmente tre espressioni differenti a seconda della realtà a cui si riferisce. Uno degli utilizzi più frequenti riguarda la descrizione del proprio compito manuale, parte delle svariate attività monasteriali, deciso da un superiore su ispirazione divina e a cui bisogna regolarmente partecipare. Il monastero di Agapia è organizzato su base gerarchica, ogni membro ricopre una posizione precisa, dove oltre al reciproco rispetto e amore si mostra una forte obbedienza nei confronti di chi ha maggior esperienza o ricopre posizioni superiori a sé. In questo caso l'Ascultare viene inteso come una piena osservanza quasi una sudditanza, ma non da vedersi con accezione negativa, al volere e agli ordini di un membro più anziano e competente, oltre che a Dio. Il terzo utilizzo vede l'ascultare assumere il suo significato letterale, cioè di ascolto, si concretizza presenziando alle funzioni religiose, ascoltando le parole del Creatore, il quale insegna a condurre una vita in piena sintonia con la comunità religiosa e aiuta a sfuggire ai pensieri peccaminosi. L'individuo attraverso le sue azioni, regolate dall'ascultare, concretizza la sua fede che da astratta diventa tangibile ed osservabile, inoltre ci dimostra come la comunità riesca a conciliare vita e credo per giungere a ricevere la grazia divina e la salvezza della propria anima nell'aldilà.
Ascultare. Vita e organizzazione in un Monastero Ortodosso
ICHIM, ELENA IOLANDA
2018/2019
Abstract
Il lavoro di ricerca svolto in questa tesi, dal titolo 'Ascultare. Vita e organizzazione in un monastero ortodosso', è volto a dimostrare i diversi significati che assume il termine Ascultare all'interno del contesto monasteriale ortodosso di Agapia. Tale elaborato è frutto di una personale ricerca etnografica della durata di un mese, attraverso l'utilizzo di strumenti quali: interviste, registrazioni, video, fotografie e il pieno coinvolgimento nella sfera religiosa e lavorativa del campo, ha preso in esame una delle espressioni su cui si regola maggiormente la vita e la quotidianità della comunità. Un concetto singolo grazie al quale si riesce a spaziare, permettendo così la descrizione di molteplici sfere della vita claustrale, dando maggior visione alla sua organizzazione, alla sua storia e alle sue abitudini. Tutto è progettato seguendo il volere divino, volere che si concretizza nelle azioni che prendono vita dall'ascultare. Il termine in questione assume principalmente tre espressioni differenti a seconda della realtà a cui si riferisce. Uno degli utilizzi più frequenti riguarda la descrizione del proprio compito manuale, parte delle svariate attività monasteriali, deciso da un superiore su ispirazione divina e a cui bisogna regolarmente partecipare. Il monastero di Agapia è organizzato su base gerarchica, ogni membro ricopre una posizione precisa, dove oltre al reciproco rispetto e amore si mostra una forte obbedienza nei confronti di chi ha maggior esperienza o ricopre posizioni superiori a sé. In questo caso l'Ascultare viene inteso come una piena osservanza quasi una sudditanza, ma non da vedersi con accezione negativa, al volere e agli ordini di un membro più anziano e competente, oltre che a Dio. Il terzo utilizzo vede l'ascultare assumere il suo significato letterale, cioè di ascolto, si concretizza presenziando alle funzioni religiose, ascoltando le parole del Creatore, il quale insegna a condurre una vita in piena sintonia con la comunità religiosa e aiuta a sfuggire ai pensieri peccaminosi. L'individuo attraverso le sue azioni, regolate dall'ascultare, concretizza la sua fede che da astratta diventa tangibile ed osservabile, inoltre ci dimostra come la comunità riesca a conciliare vita e credo per giungere a ricevere la grazia divina e la salvezza della propria anima nell'aldilà.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/97770