I disturbi abiotici in foresta sono fenomeni naturali in grado di determinare un cambiamento pronunciato all'interno degli ecosistemi coinvolti. Spesso causano in modo repentino variazioni rilevanti a carico del popolamento forestale, alterandone la struttura o la disponibilità di risorse. Essi però rappresentano eventi fondamentali in quanto, ad esempio, favoriscono i processi di successione. Tali eventi, anche se spesso fondamentali per la foresta, possono comportare ripercussioni negative per l'uomo, in riferimento sia alla sua incolumità che a eventuali impatti sui servizi ecosistemici forniti dagli ecosistemi forestali. Inoltre, come conseguenza del cambiamento climatico e di uso del suolo, strettamente correlati all'attività antropica, il regime dei disturbi risulta sempre più spesso alterato, ad esempio con eventi di intensità più elevata o maggiori dimensioni. Per questi motivi è fondamentale approfondire le conoscenze sui disturbi naturali attraverso studi e attività di monitoraggio, al fine di ridurne l'impatto e aumentare resistenza e resilienza dei popolamenti. Oltre alla prevenzione del disturbo, è fondamentale una sua analisi sia durante l'evento, ma soprattutto a posteriori. Durante le prime fasi emergenziali è molto importante capire quali sono stati i danni causati, la loro estensione e quali zone necessitino di un intervento prioritario. È molto rilevante in tali situazioni l'ottenimento dei dati in tempi brevi, anche per orientare le più opportune scelte gestionali. La geomatica in questo contesto si è molto sviluppata. Essa è una disciplina che si occupa di acquisire, modellizzare, interpretare, elaborare e divulgare informazioni relative al territorio. In questa tesi si sono analizzate le tecniche geomatiche più utilizzate nella gestione, prevenzione e mitigazione dei principali disturbi abiotici che si verificano in Europa, quali schianti da vento, incendi, valanghe e caduta massi. Tecniche quali fotogrammetria, telerilevamento e analisi GIS forniscono un prezioso supporto nella gestione di tali fenomeni. I dati telerilevati, ad esempio, forniscono già da alcuni decenni, attraverso determinati protocolli operativi, informazioni utili per la previsione del pericolo di incendio boschivo, l'individuazione degli incendi attivi e la valutazione della severità. Tecnologie innovative come il laser scanner possono essere impiegate per rilevare numerosi parametri necessari per la modellizzazione delle valanghe e della caduta massi, fornendo i dati di input per la simulazione dell'evento attraverso appositi software. Tali tecniche vengono anche utilizzate, ad esempio, negli schianti da vento. Esse sono infatti in grado di contribuire alla definizione del perimetro dello schianto e, tramite opportune elaborazioni, anche della biomassa schiantata a terra. Molte tecniche analizzate risultano però ancora in fase di sperimentazione e non impiegate a livello operativo. In particolari situazioni determinati dispositivi non sono in grado di operare, ad esempio molti sensori non riescono ad acquisire dati in caso di copertura nuvolosa. Diverse tecniche invece, richiedono apparecchiature sofisticate e molto costose oppure un elevato livello di specializzazione degli operatori. Nell'ambito della presente relazione finale, è stata inoltre realizzata un'analisi tramite parole chiave attraverso il motore di ricerca Scopus, che ha permesso di ottenere dati relativi allo stato dell'arte delle pubblicazioni che si occupano di applicazion
Il ruolo della geomatica per l'analisi e la gestione dei disturbi abiotici
ROSTAGNOL, CHRISTIAN
2018/2019
Abstract
I disturbi abiotici in foresta sono fenomeni naturali in grado di determinare un cambiamento pronunciato all'interno degli ecosistemi coinvolti. Spesso causano in modo repentino variazioni rilevanti a carico del popolamento forestale, alterandone la struttura o la disponibilità di risorse. Essi però rappresentano eventi fondamentali in quanto, ad esempio, favoriscono i processi di successione. Tali eventi, anche se spesso fondamentali per la foresta, possono comportare ripercussioni negative per l'uomo, in riferimento sia alla sua incolumità che a eventuali impatti sui servizi ecosistemici forniti dagli ecosistemi forestali. Inoltre, come conseguenza del cambiamento climatico e di uso del suolo, strettamente correlati all'attività antropica, il regime dei disturbi risulta sempre più spesso alterato, ad esempio con eventi di intensità più elevata o maggiori dimensioni. Per questi motivi è fondamentale approfondire le conoscenze sui disturbi naturali attraverso studi e attività di monitoraggio, al fine di ridurne l'impatto e aumentare resistenza e resilienza dei popolamenti. Oltre alla prevenzione del disturbo, è fondamentale una sua analisi sia durante l'evento, ma soprattutto a posteriori. Durante le prime fasi emergenziali è molto importante capire quali sono stati i danni causati, la loro estensione e quali zone necessitino di un intervento prioritario. È molto rilevante in tali situazioni l'ottenimento dei dati in tempi brevi, anche per orientare le più opportune scelte gestionali. La geomatica in questo contesto si è molto sviluppata. Essa è una disciplina che si occupa di acquisire, modellizzare, interpretare, elaborare e divulgare informazioni relative al territorio. In questa tesi si sono analizzate le tecniche geomatiche più utilizzate nella gestione, prevenzione e mitigazione dei principali disturbi abiotici che si verificano in Europa, quali schianti da vento, incendi, valanghe e caduta massi. Tecniche quali fotogrammetria, telerilevamento e analisi GIS forniscono un prezioso supporto nella gestione di tali fenomeni. I dati telerilevati, ad esempio, forniscono già da alcuni decenni, attraverso determinati protocolli operativi, informazioni utili per la previsione del pericolo di incendio boschivo, l'individuazione degli incendi attivi e la valutazione della severità. Tecnologie innovative come il laser scanner possono essere impiegate per rilevare numerosi parametri necessari per la modellizzazione delle valanghe e della caduta massi, fornendo i dati di input per la simulazione dell'evento attraverso appositi software. Tali tecniche vengono anche utilizzate, ad esempio, negli schianti da vento. Esse sono infatti in grado di contribuire alla definizione del perimetro dello schianto e, tramite opportune elaborazioni, anche della biomassa schiantata a terra. Molte tecniche analizzate risultano però ancora in fase di sperimentazione e non impiegate a livello operativo. In particolari situazioni determinati dispositivi non sono in grado di operare, ad esempio molti sensori non riescono ad acquisire dati in caso di copertura nuvolosa. Diverse tecniche invece, richiedono apparecchiature sofisticate e molto costose oppure un elevato livello di specializzazione degli operatori. Nell'ambito della presente relazione finale, è stata inoltre realizzata un'analisi tramite parole chiave attraverso il motore di ricerca Scopus, che ha permesso di ottenere dati relativi allo stato dell'arte delle pubblicazioni che si occupano di applicazionFile | Dimensione | Formato | |
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