Da sempre il cristianesimo dei primi secoli affascina per la presenza di diversi gruppi che nella maggior parte dei casi prendevano parte a dispute teologiche per cercar di far prevalere le proprie posizioni su quelle altrui. Quelli che oggi vengono riconosciuti come Padri della Chiesa, come ad esempio il Vescovo di Lione Ireneo, spesero la maggior parte della loro vita nella difesa del pensiero Cristiano conosciuto come Apostolico. Infatti, in contrapposizione con i vari gruppi autonomi del tempo, i Vescovi secondo la tradizione avevano un legame diretto con i dodici apostoli, considerati i fondatori dell'Unica e Vera Chiesa. Tra le forme di pensiero più sviluppate al di fuori della corrente apostolica, importante e molto numerosa era quella denominata Gnostica; si trattava di gruppi religiosi che basavano la loro dottrina sulla presenza, all'interno di un limitato numero di persone, di una scintilla divina che lotta per poter abbandonare il corpo materiale e sfuggire ai legami del mondo terreno seguendo una conoscenza segreta. Nel 1978 in Egitto viene riportato alla luce un testo il quale dopo una storia travagliata, che lo vedrà rimanere per sedici lunghi anni all'interno della cassetta di sicurezza di una banca americana, viene riconosciuto, grazie all'intervento della National Geographic Society, come Vangelo di Giuda; per la prima volta gli studiosi entrano in contatto con un'opera legata direttamente alla figura più negativa della tradizione cristiana. Dopo la scoperta e la pubblicazione del contenuto del Vangelo, nella comunità scientifica ci si inizia ad interrogare su chi possa essere l'autore del libro, a quale linea di pensiero potesse appartenere e quale sia lo scopo e il significato che l'opera stessa ha. Il contenuto del Testo ,viene citato per la prima volta da Ireneo vescovo di Lione, all'interno della sua opera monumentale ¿Contro Le Eresie¿ attorno al 180 d.c., trova molti punti di contatto con il pensiero gnostico e più nel dettaglio con quello Sethiano, soprattutto per come viene descritta la creazione del cosmo. Fin dalle prime righe scopriamo che vi è narrata la rivelazione segreta fatta da Gesù in forma privata a Giuda, che diventa il protagonista dello scritto, mentre all'interno delle sacre scritture viene citato poche volte e in maniera del tutto negativa. Partendo dal Vangelo di Marco, la figura di Giuda assume caratteri sempre più negativi nei Vangeli successivi, fino ad essere descritto come uno strumento nelle mani di Satana nel Vangelo di Giovanni. L'autore, secondo gli studiosi, si pone come obiettivo quello di attaccare i vertici della Chiesa Cattolica del suo tempo, e lo fa descrivendo in maniera completamente negativa il gruppo degli apostoli di Gesù; il loro maestro ride di loro e dei loro riti perché stanno pregando e sacrificando a un falso Dio, violento e arrogante, mentre il Vero Dio risiede in un regno superiore. Gli studiosi sono divisi tra chi considera Giuda il prototipo dello gnostico perfetto, che grazie alla rivelazione di Gesù può arrivare alla conoscenza del regno superiore dove risiede il Bene supremo e grazie al suo tradimento riesce a liberare lo spirito di Gesù dal suo involucro materiale e chi, come DeConick, ritiene che Giuda sia al servizio degli Arconti che regnano sul mondo materiale e diventerà colui che regnerà su di loro.

Giuda il Traditore: alcune nuove prospettive a partire da una scoperta recente

AIME, EMANUELE
2018/2019

Abstract

Da sempre il cristianesimo dei primi secoli affascina per la presenza di diversi gruppi che nella maggior parte dei casi prendevano parte a dispute teologiche per cercar di far prevalere le proprie posizioni su quelle altrui. Quelli che oggi vengono riconosciuti come Padri della Chiesa, come ad esempio il Vescovo di Lione Ireneo, spesero la maggior parte della loro vita nella difesa del pensiero Cristiano conosciuto come Apostolico. Infatti, in contrapposizione con i vari gruppi autonomi del tempo, i Vescovi secondo la tradizione avevano un legame diretto con i dodici apostoli, considerati i fondatori dell'Unica e Vera Chiesa. Tra le forme di pensiero più sviluppate al di fuori della corrente apostolica, importante e molto numerosa era quella denominata Gnostica; si trattava di gruppi religiosi che basavano la loro dottrina sulla presenza, all'interno di un limitato numero di persone, di una scintilla divina che lotta per poter abbandonare il corpo materiale e sfuggire ai legami del mondo terreno seguendo una conoscenza segreta. Nel 1978 in Egitto viene riportato alla luce un testo il quale dopo una storia travagliata, che lo vedrà rimanere per sedici lunghi anni all'interno della cassetta di sicurezza di una banca americana, viene riconosciuto, grazie all'intervento della National Geographic Society, come Vangelo di Giuda; per la prima volta gli studiosi entrano in contatto con un'opera legata direttamente alla figura più negativa della tradizione cristiana. Dopo la scoperta e la pubblicazione del contenuto del Vangelo, nella comunità scientifica ci si inizia ad interrogare su chi possa essere l'autore del libro, a quale linea di pensiero potesse appartenere e quale sia lo scopo e il significato che l'opera stessa ha. Il contenuto del Testo ,viene citato per la prima volta da Ireneo vescovo di Lione, all'interno della sua opera monumentale ¿Contro Le Eresie¿ attorno al 180 d.c., trova molti punti di contatto con il pensiero gnostico e più nel dettaglio con quello Sethiano, soprattutto per come viene descritta la creazione del cosmo. Fin dalle prime righe scopriamo che vi è narrata la rivelazione segreta fatta da Gesù in forma privata a Giuda, che diventa il protagonista dello scritto, mentre all'interno delle sacre scritture viene citato poche volte e in maniera del tutto negativa. Partendo dal Vangelo di Marco, la figura di Giuda assume caratteri sempre più negativi nei Vangeli successivi, fino ad essere descritto come uno strumento nelle mani di Satana nel Vangelo di Giovanni. L'autore, secondo gli studiosi, si pone come obiettivo quello di attaccare i vertici della Chiesa Cattolica del suo tempo, e lo fa descrivendo in maniera completamente negativa il gruppo degli apostoli di Gesù; il loro maestro ride di loro e dei loro riti perché stanno pregando e sacrificando a un falso Dio, violento e arrogante, mentre il Vero Dio risiede in un regno superiore. Gli studiosi sono divisi tra chi considera Giuda il prototipo dello gnostico perfetto, che grazie alla rivelazione di Gesù può arrivare alla conoscenza del regno superiore dove risiede il Bene supremo e grazie al suo tradimento riesce a liberare lo spirito di Gesù dal suo involucro materiale e chi, come DeConick, ritiene che Giuda sia al servizio degli Arconti che regnano sul mondo materiale e diventerà colui che regnerà su di loro.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/97687