Nell'area mediterranea il fuoco ha svolto un ruolo fondamentale nel modellare il paesaggio. Il bacino del Mediterraneo viene considerato uno dei territori a più alta densità floristica e la maggior parte delle specie a fiore è adattata al passaggio del fuoco; gli Apoidei sono i principali impollinatori di queste specie e svolgono quindi un ruolo fondamentale nei processi ecologici di ricostituzione post-incendio. Il lavoro di tesi è stato svolto nell'ambito del progetto ¿Mediterranean CooBEEration: a network for beekeeping, biodiversity and food security¿, il cui obiettivo è stato l'analisi del contributo reso ai processi di ricostituzione della vegetazione spontanea, della sua conservazione e del ripristino della biodiversità, in zone mediterranee degradate, attraverso l'azione impollinatrice degli Apoidei e in particolare dell'ape da miele (Apis mellifera L.). L'obiettivo della tesi è stato analizzare questi argomenti e mettere in evidenza la necessità di introdurre questo servizio ecosistemico nella gestione integrata degli incendi e nelle Policies europee, ai fini della ricostituzione vegetale. La sperimentazione è stata effettuata in un'area incendiata della Liguria, a Vado Ligure (SV). Sono stati selezionati due siti sperimentali differenziati in base alla presenza o assenza di alveari in loco. I rilievi hanno riguardato l'identificazione delle specie vegetali di interesse apistico, il numero di piante fiorite, la superficie fiorita, l'osservazione della frequenza di visite degli Apoidei, la valutazione del successo riproduttivo. Quest'ultimo è stato analizzato mediante test di impollinazione su tre specie modello mediterranee: Erica arborea L., Cistus salvifolius L. e Dittrichia viscosa (L.) Greuter. Il successo riproduttivo è stato misurato rilevando il numero e il peso dei frutti/semi delle tre specie modello scelte sia nelle piante isolate con tessuto, sia in quelle lasciate all'impollinazione libera, e mediante test di germinazione su acheni di D. viscosa. I risultati ottenuti evidenziano l'incremento del numero di fiori nel tempo. Le specie più attrattive per gli Apoidei sono state E. arborea, C. salvifolius e D. viscosa; l'intensità delle visite è stata più alta nella zona prossima agli alveari. In merito al successo riproduttivo, in E. arborea si è registrato un maggior numero di semi e un peso più elevato in piante libere. Le piante di C. salvifolius isolate non hanno prodotto semi, a conferma dell'autosterilità della specie. In D. viscosa non sono state rilevate differenze significative tra il numero di frutti e il peso dei semi in piante libere e coperte. Il test di germinazione ha mostrato tuttavia differenze significative in termini di germinazione tra acheni provenienti da fiori liberi e acheni dei fiori protetti per evitare l'impollinazione, a vantaggio dei primi. Considerando le aree degradate, le api, essendo condotte dall'uomo e sostentate negli eventuali periodi di scarsità o di assenza di fioriture, possono fungere da impollinatori assicurando l'impollinazione incrociata. Risulta quindi di fondamentale importanza adottare nell'ambito della gestione integrata degli incendi boschivi misure che prevedano l'introduzione di apiari nelle zone percorse dal fuoco per favorire il mantenimento della biodiversità, la ricostituzione del patrimonio floristico e la conseguente protezione del territorio da fenomeni impattanti come l'erosione e la desertificazione.
RUOLO DELL'IMPOLLINAZIONE EFFETTUATA DALL'APE E DA ALTRI APOIDEI NELLA RICOSTITUZIONE DELLA VEGETAZIONE SPONTANEA IN AREE MEDITERRANEE PERCORSE DAL FUOCO
LENTINI, GIADA
2017/2018
Abstract
Nell'area mediterranea il fuoco ha svolto un ruolo fondamentale nel modellare il paesaggio. Il bacino del Mediterraneo viene considerato uno dei territori a più alta densità floristica e la maggior parte delle specie a fiore è adattata al passaggio del fuoco; gli Apoidei sono i principali impollinatori di queste specie e svolgono quindi un ruolo fondamentale nei processi ecologici di ricostituzione post-incendio. Il lavoro di tesi è stato svolto nell'ambito del progetto ¿Mediterranean CooBEEration: a network for beekeeping, biodiversity and food security¿, il cui obiettivo è stato l'analisi del contributo reso ai processi di ricostituzione della vegetazione spontanea, della sua conservazione e del ripristino della biodiversità, in zone mediterranee degradate, attraverso l'azione impollinatrice degli Apoidei e in particolare dell'ape da miele (Apis mellifera L.). L'obiettivo della tesi è stato analizzare questi argomenti e mettere in evidenza la necessità di introdurre questo servizio ecosistemico nella gestione integrata degli incendi e nelle Policies europee, ai fini della ricostituzione vegetale. La sperimentazione è stata effettuata in un'area incendiata della Liguria, a Vado Ligure (SV). Sono stati selezionati due siti sperimentali differenziati in base alla presenza o assenza di alveari in loco. I rilievi hanno riguardato l'identificazione delle specie vegetali di interesse apistico, il numero di piante fiorite, la superficie fiorita, l'osservazione della frequenza di visite degli Apoidei, la valutazione del successo riproduttivo. Quest'ultimo è stato analizzato mediante test di impollinazione su tre specie modello mediterranee: Erica arborea L., Cistus salvifolius L. e Dittrichia viscosa (L.) Greuter. Il successo riproduttivo è stato misurato rilevando il numero e il peso dei frutti/semi delle tre specie modello scelte sia nelle piante isolate con tessuto, sia in quelle lasciate all'impollinazione libera, e mediante test di germinazione su acheni di D. viscosa. I risultati ottenuti evidenziano l'incremento del numero di fiori nel tempo. Le specie più attrattive per gli Apoidei sono state E. arborea, C. salvifolius e D. viscosa; l'intensità delle visite è stata più alta nella zona prossima agli alveari. In merito al successo riproduttivo, in E. arborea si è registrato un maggior numero di semi e un peso più elevato in piante libere. Le piante di C. salvifolius isolate non hanno prodotto semi, a conferma dell'autosterilità della specie. In D. viscosa non sono state rilevate differenze significative tra il numero di frutti e il peso dei semi in piante libere e coperte. Il test di germinazione ha mostrato tuttavia differenze significative in termini di germinazione tra acheni provenienti da fiori liberi e acheni dei fiori protetti per evitare l'impollinazione, a vantaggio dei primi. Considerando le aree degradate, le api, essendo condotte dall'uomo e sostentate negli eventuali periodi di scarsità o di assenza di fioriture, possono fungere da impollinatori assicurando l'impollinazione incrociata. Risulta quindi di fondamentale importanza adottare nell'ambito della gestione integrata degli incendi boschivi misure che prevedano l'introduzione di apiari nelle zone percorse dal fuoco per favorire il mantenimento della biodiversità, la ricostituzione del patrimonio floristico e la conseguente protezione del territorio da fenomeni impattanti come l'erosione e la desertificazione.File | Dimensione | Formato | |
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