Il suolo è un sistema complesso, formato dalle fasi liquida, solida e gassosa, in continua evoluzione fra loro, che svolge numerose funzioni indispensabili per la vita sulla Terra, e, di conseguenza, per l'uomo e per l'ecosistema. È una risorsa non rinnovabile e limitata, con delle caratteristiche fisiche e chimiche peculiari, che vengono studiate dalla pedologia. Un ruolo molto importante, per quanto riguarda la morfologia e la struttura di un suolo, è svolto dai processi erosivi, che possono essere definiti come degli eventi naturali in cui si ha asportazione del materiale, dagli strati più superficiali del terreno, tramite acqua, indipendentemente dal suo stato fisico, e vento. Esistono diversi metodi per stimare e misurare i tassi erosivi, distinguibili in diretti ed indiretti. Tra i metodi di misura diretta vi son quelli basati sui radionuclidi, in particolare verrà trattato il Cesio, mentre come stima indiretta verrà utilizzata la RUSLE. Per l'approccio con il Cesio si utilizza come riferimento la letteratura riportata dopo lo scoppio della centrale nucleare di Chernobyl nel 1986, in quanto questi radionuclidi, rilasciati in atmosfera si depositeranno al suolo in seguito alle precipitazioni. Per la RUSLE invece si useranno fattori matematici calcolabili in campo. Entrambi sono stime che valutano l'erosione del suolo, ma, soprattutto a livello montano, sono riscontrabili grandi variazioni tra i due risultati dato che i fattori considerati per il calcolo dell'erosione, in questi metodi, sono diversi. In particolare, il Cesio considera l'erosione e la deposizione totale del materiale indipendentemente da ciò che lo causa, mentre la RUSLE quantifica esclusivamente l'erosione determinata dall'acqua. Tali discrepanze hanno suggerito un effetto non trascurabile dell'erosione invernale sulla perdita totale annua del suolo. Prendendo in esame un contesto montano si può assumere che esiste un fattore erosivo non considerato nella RUSLE, ovvero la neve. L'introduzione di un winter factor (W), ottenuto dalla differenza tra metodo del Cesio e stima RUSLE, tenendo conto dei processi di erosione invernale, ha dato risultati promettenti e può migliorare le stime dell'erosione del suolo in ambienti alpini colpiti da movimenti di neve.

studi sui radionuclidi ed erosione del suolo

BERTONI, MARCO
2017/2018

Abstract

Il suolo è un sistema complesso, formato dalle fasi liquida, solida e gassosa, in continua evoluzione fra loro, che svolge numerose funzioni indispensabili per la vita sulla Terra, e, di conseguenza, per l'uomo e per l'ecosistema. È una risorsa non rinnovabile e limitata, con delle caratteristiche fisiche e chimiche peculiari, che vengono studiate dalla pedologia. Un ruolo molto importante, per quanto riguarda la morfologia e la struttura di un suolo, è svolto dai processi erosivi, che possono essere definiti come degli eventi naturali in cui si ha asportazione del materiale, dagli strati più superficiali del terreno, tramite acqua, indipendentemente dal suo stato fisico, e vento. Esistono diversi metodi per stimare e misurare i tassi erosivi, distinguibili in diretti ed indiretti. Tra i metodi di misura diretta vi son quelli basati sui radionuclidi, in particolare verrà trattato il Cesio, mentre come stima indiretta verrà utilizzata la RUSLE. Per l'approccio con il Cesio si utilizza come riferimento la letteratura riportata dopo lo scoppio della centrale nucleare di Chernobyl nel 1986, in quanto questi radionuclidi, rilasciati in atmosfera si depositeranno al suolo in seguito alle precipitazioni. Per la RUSLE invece si useranno fattori matematici calcolabili in campo. Entrambi sono stime che valutano l'erosione del suolo, ma, soprattutto a livello montano, sono riscontrabili grandi variazioni tra i due risultati dato che i fattori considerati per il calcolo dell'erosione, in questi metodi, sono diversi. In particolare, il Cesio considera l'erosione e la deposizione totale del materiale indipendentemente da ciò che lo causa, mentre la RUSLE quantifica esclusivamente l'erosione determinata dall'acqua. Tali discrepanze hanno suggerito un effetto non trascurabile dell'erosione invernale sulla perdita totale annua del suolo. Prendendo in esame un contesto montano si può assumere che esiste un fattore erosivo non considerato nella RUSLE, ovvero la neve. L'introduzione di un winter factor (W), ottenuto dalla differenza tra metodo del Cesio e stima RUSLE, tenendo conto dei processi di erosione invernale, ha dato risultati promettenti e può migliorare le stime dell'erosione del suolo in ambienti alpini colpiti da movimenti di neve.
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