In 2024, it is now unanimously recognized that the water crisis is a global problem, greatly accelerated by climate change, the consequences of which affect multiple aspects of human society (environment, demography, economy, politics, etc.). Water, an essential commodity for human survival, is regulated by laws, limitations and international agreements. These agreements involve both the countries directly concerned and those seeking to reap economic advantages or put rivals in difficulty. However, in this international political context, there is often a tendency to neglect the vital importance of water, with dramatic consequences: the destruction of entire ecosystems and the worsening of the living conditions of local communities, which end up being the main victims of these dynamics. The research carried out on the geopolitics of water in the context of the Nile basin and the riparian countries clearly highlights how water, today more than ever, is the main element not only for human survival, but also as a source of energy, work, economy and, increasingly openly, politics. Water policy is gaining increasing importance, particularly among African countries and international actors, such as bodies, organizations and multinationals, who are trying to obtain a share of the resources and to fit into the unstable context of the Nile basin. It emerged that water, a vital resource for all countries, is often the subject of disputes and struggles for dominance, especially when a state is in political difficulty or has internal cultural and traditional differences. The hydrogeopolitical situation of the Nile is not the only case in which water is a reason for conflict: as reported in the research, many other areas in the world are the scene of similar contrasts, but the African context is among the most persistent, with over seventy years of tensions. Despite brief and fragile periods of stability, based on agreements or compromises, the issue continues to agitate the geopolitical landscape, with the risk that the countries involved may resort to drastic solutions, such as retaliatory actions or war, to prevail, with serious consequences for the population and the ecosystem. Water, therefore, is becoming an increasingly scarce resource, and its exploitation is no longer limited to domestic and agricultural use, but also includes economic and political aspects between countries that have it in abundance and others that desperately seek it. Accessibility to water is a part of a country's wealth, and owning it is a privilege, since the lack of it constitutes an obstacle to the development and progress of a nation, both compared to its neighbors and in the broader international context. In conclusion, we can say that this international scenario, with the Nile at the center and three main countries (Egypt, Sudan and Ethiopia), reflects a reality that is also present in other parts of the world. This shows how closely man is linked to such a precious resource as water, not only to survive, but also to ensure the well-being of his population. In the case of the Nile, these dynamics generate numerous divergences. Despite the fact that agreements have been made and promises of collaboration have been made to avoid humanitarian crises and conflicts, under the surface of this apparent cooperation between nations there is often a desire to grab and exploit resources, even at the expense of "others".
Nel 2024, è ormai unanimemente riconosciuto che la crisi idrica rappresenta un problema mondiale, fortemente accelerato dai cambiamenti climatici, le cui conseguenze toccano molteplici aspetti della società umana (ambiente, demografia, economia, politica, ecc.). L'acqua, bene essenziale per la sopravvivenza umana, è regolata da leggi, limitazioni e accordi internazionali. Questi accordi coinvolgono sia i paesi direttamente interessati, sia quelli che cercano di trarre vantaggi economici o di mettere in difficoltà i rivali. Tuttavia, in questo contesto politico internazionale, spesso si tende a trascurare l'importanza vitale dell'acqua, con conseguenze drammatiche: la distruzione di interi ecosistemi e il peggioramento delle condizioni di vita delle comunità locali, che finiscono per essere le principali vittime di tali dinamiche. La ricerca svolta sulla geopolitica dell’acqua nel contesto del bacino del Nilo e dei paesi rivieraschi evidenzia chiaramente come l’acqua, oggi più che mai, sia l’elemento principale non solo per la sopravvivenza umana, ma anche come fonte di energia, lavoro, economia e, sempre più apertamente, di politica. La politica dell’acqua acquista crescente rilevanza, in particolare tra i paesi africani e attori internazionali, come enti, organizzazioni e multinazionali, che cercano di ottenere una quota delle risorse e di inserirsi nel contesto instabile del bacino del Nilo. È emerso come l'acqua, una risorsa vitale per tutti i paesi, sia spesso oggetto di contese e lotte per il predominio, specialmente quando uno Stato si trova in difficoltà politica o presenta differenze culturali e tradizionali interne. La situazione dell'idrogeopolitica del Nilo non è l'unico caso in cui l'acqua è motivo di conflitto: come riportato nella ricerca, molte altre aree nel mondo sono teatro di simili contrasti, ma il contesto africano è tra i più persistenti, con oltre settant'anni di tensioni. Nonostante brevi e fragili periodi di stabilità, basati su accordi o compromessi, la questione continua ad agitare il panorama geopolitico, con il rischio che i paesi coinvolti possano ricorrere a soluzioni drastiche, come azioni di rappresaglia o guerra, per prevalere, con gravi conseguenze per la popolazione e l'ecosistema. L’acqua, quindi, sta diventando una risorsa sempre più scarsa, e il suo sfruttamento non è più limitato all’uso domestico e agricolo, ma comprende anche aspetti economici e politici tra paesi che ne hanno in abbondanza e altri che la cercano disperatamente. L'accessibilità all'acqua rappresenta una parte della ricchezza di un paese, e possederla è un privilegio, poiché la sua mancanza costituisce un ostacolo allo sviluppo e al progresso di una nazione, sia rispetto ai suoi vicini, sia nel più ampio contesto internazionale. In conclusione, possiamo affermare che questo scenario internazionale, con il Nilo al centro e tre paesi principali protagonisti (Egitto, Sudan ed Etiopia), riflette una realtà presente anche in altre parti del mondo. Ciò dimostra quanto l'uomo sia strettamente legato a una risorsa così preziosa come l’acqua, non solo per sopravvivere, ma anche per garantire il benessere della propria popolazione. Nel caso del Nilo, queste dinamiche generano numerose divergenze. Nonostante siano stati stipulati accordi e fatte promesse di collaborazione per evitare crisi umanitarie e conflitti, sotto la superficie di questa apparente cooperazione tra nazioni si nasconde spesso il desiderio di accaparrarsi e sfruttare le risorse, anche a scapito degli "altri".
«Idrogeopolitica del Bacino del Nilo»
IANNELLI, LUCA
2023/2024
Abstract
Nel 2024, è ormai unanimemente riconosciuto che la crisi idrica rappresenta un problema mondiale, fortemente accelerato dai cambiamenti climatici, le cui conseguenze toccano molteplici aspetti della società umana (ambiente, demografia, economia, politica, ecc.). L'acqua, bene essenziale per la sopravvivenza umana, è regolata da leggi, limitazioni e accordi internazionali. Questi accordi coinvolgono sia i paesi direttamente interessati, sia quelli che cercano di trarre vantaggi economici o di mettere in difficoltà i rivali. Tuttavia, in questo contesto politico internazionale, spesso si tende a trascurare l'importanza vitale dell'acqua, con conseguenze drammatiche: la distruzione di interi ecosistemi e il peggioramento delle condizioni di vita delle comunità locali, che finiscono per essere le principali vittime di tali dinamiche. La ricerca svolta sulla geopolitica dell’acqua nel contesto del bacino del Nilo e dei paesi rivieraschi evidenzia chiaramente come l’acqua, oggi più che mai, sia l’elemento principale non solo per la sopravvivenza umana, ma anche come fonte di energia, lavoro, economia e, sempre più apertamente, di politica. La politica dell’acqua acquista crescente rilevanza, in particolare tra i paesi africani e attori internazionali, come enti, organizzazioni e multinazionali, che cercano di ottenere una quota delle risorse e di inserirsi nel contesto instabile del bacino del Nilo. È emerso come l'acqua, una risorsa vitale per tutti i paesi, sia spesso oggetto di contese e lotte per il predominio, specialmente quando uno Stato si trova in difficoltà politica o presenta differenze culturali e tradizionali interne. La situazione dell'idrogeopolitica del Nilo non è l'unico caso in cui l'acqua è motivo di conflitto: come riportato nella ricerca, molte altre aree nel mondo sono teatro di simili contrasti, ma il contesto africano è tra i più persistenti, con oltre settant'anni di tensioni. Nonostante brevi e fragili periodi di stabilità, basati su accordi o compromessi, la questione continua ad agitare il panorama geopolitico, con il rischio che i paesi coinvolti possano ricorrere a soluzioni drastiche, come azioni di rappresaglia o guerra, per prevalere, con gravi conseguenze per la popolazione e l'ecosistema. L’acqua, quindi, sta diventando una risorsa sempre più scarsa, e il suo sfruttamento non è più limitato all’uso domestico e agricolo, ma comprende anche aspetti economici e politici tra paesi che ne hanno in abbondanza e altri che la cercano disperatamente. L'accessibilità all'acqua rappresenta una parte della ricchezza di un paese, e possederla è un privilegio, poiché la sua mancanza costituisce un ostacolo allo sviluppo e al progresso di una nazione, sia rispetto ai suoi vicini, sia nel più ampio contesto internazionale. In conclusione, possiamo affermare che questo scenario internazionale, con il Nilo al centro e tre paesi principali protagonisti (Egitto, Sudan ed Etiopia), riflette una realtà presente anche in altre parti del mondo. Ciò dimostra quanto l'uomo sia strettamente legato a una risorsa così preziosa come l’acqua, non solo per sopravvivere, ma anche per garantire il benessere della propria popolazione. Nel caso del Nilo, queste dinamiche generano numerose divergenze. Nonostante siano stati stipulati accordi e fatte promesse di collaborazione per evitare crisi umanitarie e conflitti, sotto la superficie di questa apparente cooperazione tra nazioni si nasconde spesso il desiderio di accaparrarsi e sfruttare le risorse, anche a scapito degli "altri".File | Dimensione | Formato | |
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