The present dissertation intends to analyze the philosophical political works of Karl Popper. Mainly known as a philosopher of science, especially for his falsificationism and the support of indeterminism, Popper's philosophical identity cannot be confined only to this role. Immediately before the Second World War, Popper began to write his political volumes (he described these works as his ¿war effort¿) in order to defend the democratic constitutions against the attacks of totalitarianism. The texts are the Poverty of Historicism and The Open Society and Its Enemies, and these works let Popper enter among the group of the major political philosopher. The dissertation is divided into three chapters: in the first chapter are underlined the common elements between the philosophers of the Austrian school: Carl Menger and Friedrich von Hayek, and Popper, and, on the contrary, is highlighted the theoretical distance between the sociologist of knowledge Karl Mannheim and Popper; in the second chapter are analyzed the first political works What is dialectic?, an essay that refutes the method of dialectic, and the Poverty of Historicism, a methodological critique of historicism; in the third and the last chapter the focus is on The Open Society and Its Enemies, an ideological critique of historicism, in which Popper studies the roots of totalitarianism. Platon, Hegel and Marx constitute the targets of his critique.
La presente dissertazione intende analizzare il lavoro filosofico politico di Karl Popper. Maggiormente conosciuto come filosofo della scienza, specialmente per il suo falsificazionismo e il supporto dell'indeterminismo, l'identità filosofica di Popper non può essere confinata soltanto a questo ruolo. Immediatamente prima della Seconda Guerra Mondiale, Popper iniziò a scrivere i suoi volumi politici (da lui descritti come la sua ¿fatica di guerra¿) per difendere la costituzione democratica dagli attacchi del totalitarismo. I testi sono Miseria dello storicismo e La società aperta e i suoi nemici, e questi lavori permettono a Popper di entrare nel gruppo dei più rilevanti filosofi politici. La tesi è divisa in tre capitoli: nel primo capitolo sono sottolineati gli elementi in comune tra i pensatori della Scuola austriaca: Carl Menger e Friedrich von Hayek, e Popper, e, al contrario, è messa in luce la distanza teoretica tra il sociologo della conoscenza Karl Mannheim e Popper; nel secondo capitolo sono analizzati i primi lavori politici: Che cos'è la dialettica?, un saggio che rifiuta il metodo della dialettica, e Miseria dello storicismo, una critica metodologica dello storicismo; nel terzo e ultimo capitolo il focus è su La società aperta e i suoi nemici, una critica ideologica dello storicismo, in cui Popper studia le origini del totalitarismo. Platone, Hegel e Marx costituiscono i bersagli della sua critica.
Popper filosofo politico. Una critica dello storicismo
LOFANO, GIORGIA
2017/2018
Abstract
La presente dissertazione intende analizzare il lavoro filosofico politico di Karl Popper. Maggiormente conosciuto come filosofo della scienza, specialmente per il suo falsificazionismo e il supporto dell'indeterminismo, l'identità filosofica di Popper non può essere confinata soltanto a questo ruolo. Immediatamente prima della Seconda Guerra Mondiale, Popper iniziò a scrivere i suoi volumi politici (da lui descritti come la sua ¿fatica di guerra¿) per difendere la costituzione democratica dagli attacchi del totalitarismo. I testi sono Miseria dello storicismo e La società aperta e i suoi nemici, e questi lavori permettono a Popper di entrare nel gruppo dei più rilevanti filosofi politici. La tesi è divisa in tre capitoli: nel primo capitolo sono sottolineati gli elementi in comune tra i pensatori della Scuola austriaca: Carl Menger e Friedrich von Hayek, e Popper, e, al contrario, è messa in luce la distanza teoretica tra il sociologo della conoscenza Karl Mannheim e Popper; nel secondo capitolo sono analizzati i primi lavori politici: Che cos'è la dialettica?, un saggio che rifiuta il metodo della dialettica, e Miseria dello storicismo, una critica metodologica dello storicismo; nel terzo e ultimo capitolo il focus è su La società aperta e i suoi nemici, una critica ideologica dello storicismo, in cui Popper studia le origini del totalitarismo. Platone, Hegel e Marx costituiscono i bersagli della sua critica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/97558