La ricostruzione del testo degli Opuscula philosofica di Apuleio è profondamente condizionata dall'intricata tradizione manoscritta. Lo studio del manoscritto Fabricius 91 4° (fine XII-inizio XIII secolo), conservato nella Biblioteca Reale di Danimarca a Copenhagen, si inserisce in questo contesto per aggiungere un tassello nella constitutio textus del De deo Socratis e dell'Asclepius. Poiché le notizie in merito a questo codice sono molto scarse, si tenta in primo luogo di ricostruirne la storia, a cominciare innanzitutto dalla data di copiatura, analizzando dettagliatamente la decorazione e la scrittura. L'esame degli accordi in errore con gli altri testimoni contribuisce a stabilire la collocazione stemmatica del Fabricius e il suo valore, in modo tale che i futuri editori possano attingerne alcune buone lezioni. L'edizione delle note marginali e interlineari che accompagnano le due opere, infine, vuole essere un punto di partenza per l'approfondimento della ricezione di Apuleio e dell'Asclepius nel Basso Medioevo.
Il manoscritto del De deo Socratis e dell'Asclepius København, Kongelige Bibliotek, Fabricius 91 4°
BRIZIO, GAIA
2018/2019
Abstract
La ricostruzione del testo degli Opuscula philosofica di Apuleio è profondamente condizionata dall'intricata tradizione manoscritta. Lo studio del manoscritto Fabricius 91 4° (fine XII-inizio XIII secolo), conservato nella Biblioteca Reale di Danimarca a Copenhagen, si inserisce in questo contesto per aggiungere un tassello nella constitutio textus del De deo Socratis e dell'Asclepius. Poiché le notizie in merito a questo codice sono molto scarse, si tenta in primo luogo di ricostruirne la storia, a cominciare innanzitutto dalla data di copiatura, analizzando dettagliatamente la decorazione e la scrittura. L'esame degli accordi in errore con gli altri testimoni contribuisce a stabilire la collocazione stemmatica del Fabricius e il suo valore, in modo tale che i futuri editori possano attingerne alcune buone lezioni. L'edizione delle note marginali e interlineari che accompagnano le due opere, infine, vuole essere un punto di partenza per l'approfondimento della ricezione di Apuleio e dell'Asclepius nel Basso Medioevo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/97488