Il turismo ha una storia molto lunga alle proprie spalle ma la sua legittimazione come fenomeno sociale è molto più recente, essendo avvenuta poco più di un secolo fa. Nel primo capitolo di questa tesi - “da Viandante a Villeggiante” - si espone la storia del turismo ed il suo continuo mutare dal medioevo fino al giorno d'oggi, posto in relazione con i cambiamenti sociali in atto. A partire dal secondo capitolo la cittadina di Stresa è presa in esempio per la narrazione delle vicende turistiche sul Lago Maggiore, dove si cerca di creare un parallelismo tra la storia del suo più rinomato hotel e l'espansione turistica della zona, dimostrando che la struttura è pioneristica promotrice del fenomeno e non suo diretto risultato. Il prestigio internazionale viene raggiunto nel 1906 con l'apertura del traforo del Simplon, che permette di inserire Stresa all'interno di grandi circuiti turistici europei. Un turismo statico e fortemente elitario caratterizza il Golfo Borromeo fin dalla sua nascita come stazione climatica, ma gli eventi politici ed economici del novecento rivoluzionano il mondo: il turismo a partire dagli anni cinquanta è totalmente cambiato, segnato da due guerre e dal boom economico, muta insieme alla società. Se ne analizzano i risvolti sulle sponde stresiane, posti a confronto con la storia italiana. Al giorno d'oggi il turismo lacuale cambia di nuovo faccia, reinventandosi e quasi paradossalmente preferendo ambienti più di aggrado agli ormai scomparsi villeggianti aristocratici che ai turisti contemporanei. Dopo aver consultato i dati forniti dal Distretto Turistico dei Laghi, dell'Osservatorio Turistico della Regione Piemonte e dell'Ufficio del turismo della provincia di Novara, il sottoscritto sostiene che il Lago Maggiore sta vivendo un cambiamento epocale che se ben sfruttato potrebbe portarlo ad un equilibrio turistico sostenibile e salvarlo da speculazioni: un nuovo modo di viaggiare che sostiene e protegge il territorio in controtendenza rispetto al turismo contemporaneo, che sfrutta e adatta il territorio alle necessità dei suoi ospiti. Per quanto riguarda le metodologie di ricerca, oltre ai dati turistici già menzionati ricavati dalle rispettive pagine web, il lavoro è stato possibile principalmente grazie ai due volumi del libro “Grand Hôtel des Iles Borromées 150 anni di ospitalità” di Lazzarini Editore, gentilmente concesso in prestito dalla proprietà dello stesso hotel, e dagli articoli di giornale dell'Archivio Storico de “La Stampa”.
Stresa e il turismo: storia e prospettive della Perla del Lago Maggiore.
MOIA, LUCA
2019/2020
Abstract
Il turismo ha una storia molto lunga alle proprie spalle ma la sua legittimazione come fenomeno sociale è molto più recente, essendo avvenuta poco più di un secolo fa. Nel primo capitolo di questa tesi - “da Viandante a Villeggiante” - si espone la storia del turismo ed il suo continuo mutare dal medioevo fino al giorno d'oggi, posto in relazione con i cambiamenti sociali in atto. A partire dal secondo capitolo la cittadina di Stresa è presa in esempio per la narrazione delle vicende turistiche sul Lago Maggiore, dove si cerca di creare un parallelismo tra la storia del suo più rinomato hotel e l'espansione turistica della zona, dimostrando che la struttura è pioneristica promotrice del fenomeno e non suo diretto risultato. Il prestigio internazionale viene raggiunto nel 1906 con l'apertura del traforo del Simplon, che permette di inserire Stresa all'interno di grandi circuiti turistici europei. Un turismo statico e fortemente elitario caratterizza il Golfo Borromeo fin dalla sua nascita come stazione climatica, ma gli eventi politici ed economici del novecento rivoluzionano il mondo: il turismo a partire dagli anni cinquanta è totalmente cambiato, segnato da due guerre e dal boom economico, muta insieme alla società. Se ne analizzano i risvolti sulle sponde stresiane, posti a confronto con la storia italiana. Al giorno d'oggi il turismo lacuale cambia di nuovo faccia, reinventandosi e quasi paradossalmente preferendo ambienti più di aggrado agli ormai scomparsi villeggianti aristocratici che ai turisti contemporanei. Dopo aver consultato i dati forniti dal Distretto Turistico dei Laghi, dell'Osservatorio Turistico della Regione Piemonte e dell'Ufficio del turismo della provincia di Novara, il sottoscritto sostiene che il Lago Maggiore sta vivendo un cambiamento epocale che se ben sfruttato potrebbe portarlo ad un equilibrio turistico sostenibile e salvarlo da speculazioni: un nuovo modo di viaggiare che sostiene e protegge il territorio in controtendenza rispetto al turismo contemporaneo, che sfrutta e adatta il territorio alle necessità dei suoi ospiti. Per quanto riguarda le metodologie di ricerca, oltre ai dati turistici già menzionati ricavati dalle rispettive pagine web, il lavoro è stato possibile principalmente grazie ai due volumi del libro “Grand Hôtel des Iles Borromées 150 anni di ospitalità” di Lazzarini Editore, gentilmente concesso in prestito dalla proprietà dello stesso hotel, e dagli articoli di giornale dell'Archivio Storico de “La Stampa”.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/97468