The status of women in the world of work has evolved significantly throughout history. Despite the progress that has been achieved, women still face numerous barriers: challenges related to gender discrimination, wage disparities, difficulties in balancing career and private life, as well as strong horizontal segregation at work, which leads to women being over-represented in some areas such as education and health care, and under-represented in technical and scientific areas. Although part of the health sector, the Health and Safety Technician is required to have technical and scientific skills: in fact, this profession used to be interpreted as a purely male job, having to work, for example, in construction, agriculture and industries in general. Regulatory and social evolution has allowed the diffusion of the Health and Safety Technician profession also among female professionals, as can be seen from access and enrollment in Degree Courses in Prevention Techniques in the 'Environment and Workplaces. Different is the integration of Health and Safety Technician women within the Prevention Services of the Public Administration, where hostility is encountered due to gender-related prejudices, stereotypes, discrimination and violence: several are the testimonies of episodes of gender difference suffered by Health and Safety Technician colleagues. This gave rise to the need to understand the real situation that every Health and Safety Technician woman encounters on a daily basis within the service of the Local Health Authorities in which she works. Through the digital dissemination of a questionnaire throughout Italy, each woman Health and Safety Technician's professional experience and perception of her role both at the Service to which she belongs and with respect to the environment in which she works (relational exchanges with users, colleagues, top management) was analyzed. The results showed an almost similar situation, at the national level, with respect to the events related to gender difference, but also brought to light feasible and applicable solutions in the Local Health Authorities to break down these prejudices, stereotypes, and discriminations. One of the most widely shared proposals was the adoption of a uniform, as standard attire, the same for every Service, which would promote the recognition of the “role” of the Health and Safety Technician professional, regardless of whether they belong to the male or female gender. Another proposal identified is brainstorming activities with colleagues deemed useful in identifying actions that promote gender equality within their work context. Net of the work done, the main goal is to create a more inclusive work environment that protects female workers and contributes to the development of a culture based on respect, empowerment and equity.
La condizione della donna nel mondo del lavoro ha subito un’importante evoluzione nel corso della storia. Nonostante i progressi raggiunti, le donne affrontano ancora numerose barriere: sfide legate a discriminazioni di genere, disparità salariali, difficoltà di conciliazione tra carriera e vita privata, oltre ad una forte segregazione orizzontale sul lavoro, che porta la donna ad essere sovra-rappresentata in alcuni settori quali l'istruzione e la sanità, e sottorappresentata in aree tecniche e scientifiche. Benché facente parte del settore della sanità, al TPALL sono richieste competenze di natura tecnica e scientifica: questa professione veniva infatti interpretata come un lavoro prettamente maschile, dovendo intervenire, ad esempio, nei settori dell’edilizia, dell’agricoltura e delle industrie in genere. L’evoluzione normativa e sociale ha permesso la diffusione della professione del TPALL anche tra i professionisti di genere femminile, così come si evince dall’accesso e dalle iscrizioni ai Corsi di Laurea in Tecniche della Prevenzione nell’ Ambiente e nei Luoghi di Lavoro. Differente è l’integrazione delle donne TPALL all’interno dei Servizi di Prevenzione della Pubblica Amministrazione, dove si incontrano ostilità dovute a pregiudizi, stereotipi, discriminazioni e violenze legati al genere: diverse sono le testimonianze di episodi di differenza di genere subiti dalle colleghe TPALL. Da questo nasce il bisogno di capire la reale situazione con cui quotidianamente ogni donna TPALL si scontra nell’ambito del servizio delle Aziende Sanitarie Locali (ASL) in cui lavora. Attraverso la diffusione digitale di un questionario in tutta Italia, è stata analizzata l’esperienza professionale di ogni TPALL donna e la percezione del proprio ruolo sia presso il Servizio di appartenenza sia rispetto l’ambiente in cui opera (scambi relazionali con utenza, colleghi, vertici aziendali). I risultati hanno evidenziato una situazione pressoché simile, a livello nazionale, relativamente alle vicende legate alla differenza di genere, ma hanno anche portato alla luce soluzioni fattibili e applicabili nelle ASL per abbattere questi pregiudizi, stereotipi, e discriminazioni. Una delle proposte maggiormente condivisa è stata quella dell’adozione una divisa, quale abbigliamento standard, uguale per ogni Servizio, che favorisca il riconoscimento del “ruolo” del professionista TPALL, indifferentemente dall’appartenenza al genere maschile o femminile. Altra proposta individuata è l’attività di brainstorming con i colleghi ritenuta utile per l’identificazione di azioni che promuovano l’uguaglianza di genere all’interno del proprio contesto lavorativo. Al netto del lavoro svolto, l’obiettivo principale è quello di creare un ambiente di lavoro più inclusivo, che tuteli le lavoratrici donne e contribuisca allo sviluppo di una cultura fondata sul rispetto, sulla valorizzazione e sull’equità.
La donna e il suo ruolo di tecnico della prevenzione in ASL: analisi della percezione del proprio ruolo e della percezione di sé
GALBO, GIORGIA
2023/2024
Abstract
La condizione della donna nel mondo del lavoro ha subito un’importante evoluzione nel corso della storia. Nonostante i progressi raggiunti, le donne affrontano ancora numerose barriere: sfide legate a discriminazioni di genere, disparità salariali, difficoltà di conciliazione tra carriera e vita privata, oltre ad una forte segregazione orizzontale sul lavoro, che porta la donna ad essere sovra-rappresentata in alcuni settori quali l'istruzione e la sanità, e sottorappresentata in aree tecniche e scientifiche. Benché facente parte del settore della sanità, al TPALL sono richieste competenze di natura tecnica e scientifica: questa professione veniva infatti interpretata come un lavoro prettamente maschile, dovendo intervenire, ad esempio, nei settori dell’edilizia, dell’agricoltura e delle industrie in genere. L’evoluzione normativa e sociale ha permesso la diffusione della professione del TPALL anche tra i professionisti di genere femminile, così come si evince dall’accesso e dalle iscrizioni ai Corsi di Laurea in Tecniche della Prevenzione nell’ Ambiente e nei Luoghi di Lavoro. Differente è l’integrazione delle donne TPALL all’interno dei Servizi di Prevenzione della Pubblica Amministrazione, dove si incontrano ostilità dovute a pregiudizi, stereotipi, discriminazioni e violenze legati al genere: diverse sono le testimonianze di episodi di differenza di genere subiti dalle colleghe TPALL. Da questo nasce il bisogno di capire la reale situazione con cui quotidianamente ogni donna TPALL si scontra nell’ambito del servizio delle Aziende Sanitarie Locali (ASL) in cui lavora. Attraverso la diffusione digitale di un questionario in tutta Italia, è stata analizzata l’esperienza professionale di ogni TPALL donna e la percezione del proprio ruolo sia presso il Servizio di appartenenza sia rispetto l’ambiente in cui opera (scambi relazionali con utenza, colleghi, vertici aziendali). I risultati hanno evidenziato una situazione pressoché simile, a livello nazionale, relativamente alle vicende legate alla differenza di genere, ma hanno anche portato alla luce soluzioni fattibili e applicabili nelle ASL per abbattere questi pregiudizi, stereotipi, e discriminazioni. Una delle proposte maggiormente condivisa è stata quella dell’adozione una divisa, quale abbigliamento standard, uguale per ogni Servizio, che favorisca il riconoscimento del “ruolo” del professionista TPALL, indifferentemente dall’appartenenza al genere maschile o femminile. Altra proposta individuata è l’attività di brainstorming con i colleghi ritenuta utile per l’identificazione di azioni che promuovano l’uguaglianza di genere all’interno del proprio contesto lavorativo. Al netto del lavoro svolto, l’obiettivo principale è quello di creare un ambiente di lavoro più inclusivo, che tuteli le lavoratrici donne e contribuisca allo sviluppo di una cultura fondata sul rispetto, sulla valorizzazione e sull’equità.File | Dimensione | Formato | |
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