I lepidotteri defogliatori, tra cui la specie Hyphantria cunea (Drury) (Lepidoptera: Erebidae), sono insetti che allo stadio larvale si nutrono delle foglie degli alberi ospiti causandone l'indebolimento e/o il deperimento. L'ifantria è una specie nativa americana, accidentalmente introdotta nel 1940 in Europa e in Asia. In Italia la specie è stata segnalata per la prima volta nel 1983 in Emilia-Romagna, per poi colonizzare successivamente quasi tutto il territorio italiano. H. cunea, comunemente chiamata anche bruco americano, è considerata una specie esotica invasiva e da quarantena. La specie è polifaga sulle latifoglie, con predilizione per gelsi, aceri e pioppo. Le larve defogliano significativamente la vegetazione ospite causando una perdita di vigore, una ridotta capacità di germogliamento nella primavera successiva, oltre ad un evidente danno estetico soprattutto nei parchi e nei viali alberati. Negli ultimi decenni i dati meteorologici hanno confermato un aumento generale delle temperature e cambiamenti significativi nei modelli di precipitazioni. L'aumento delle temperature ha comportato per gli insetti delle variazioni prevalentemente della distribuzione e del ciclo biologico. In particolar modo, nello studio sulla distribuzione di H. cunea, è stato utilizzato il software CLIMEX 4.0.0 per prevederne l'areale di espansione tenendo in considerazione sia le condizioni climatiche storiche sia quelle future, e valutando gli impatti climatici sulla sua distribuzione geografica. Basandosi sugli output di CLIMEX, è stato osservato come la distribuzione nell'emisfero nord sia per lo più limitata dai gradi giornalieri. Infatti, in Russia, nel nord del Canada e in Groenlandia l'accumulo di temperatura annuale non permette lo sviluppo completo della generazione. Mentre nell'ovest della Cina gli indici di temperatura risultano dannosi per lo sviluppo della specie. Analogamente in Africa medio occidentale, l'incompatibilità della temperatura con l'umidità fa sì che il clima non possa consentire lo sviluppo della specie. H. cunea, oltre alle defogliazioni delle piante ospiti, causa forti ripercussioni anche a livello sociale. Le larve gregarie si spostano sulla vegetazione creando forti disagi prevalentemente nei viali alberati e nei parchi urbani, generando anche allarmismi tra la cittadinanza in quanto le larve vengono spesso confuse con quelle urticanti delle Thaumetopoea pityocampa Denis & Schiffermüller e T. processionea (L.), rispettivamente la processionaria del pino e della quercia. H. cunea è monitorata attraverso il conteggio dei nidi e l'utilizzo di trappole collanti a feromoni sessuali. Tra le strategie di contenimento, le soluzioni più efficaci consistono nell'utilizzo del batterio entomopatogeno Bacillus thuringensis var. kurstaki e del fungo Beauvaria bassiana, da somministrare in presenza delle larve neonate. In letteratura sono riportati alcuni limitatori naturali della specie, prevalentemente parassitoidi larvo-pupali, ma attualmente questi non sono sufficienti per limitarne le infestazioni.
Il cambiamento climatico: impatto sulle infestazioni di ifantria americana
GAOZZA, GIORGIA
2017/2018
Abstract
I lepidotteri defogliatori, tra cui la specie Hyphantria cunea (Drury) (Lepidoptera: Erebidae), sono insetti che allo stadio larvale si nutrono delle foglie degli alberi ospiti causandone l'indebolimento e/o il deperimento. L'ifantria è una specie nativa americana, accidentalmente introdotta nel 1940 in Europa e in Asia. In Italia la specie è stata segnalata per la prima volta nel 1983 in Emilia-Romagna, per poi colonizzare successivamente quasi tutto il territorio italiano. H. cunea, comunemente chiamata anche bruco americano, è considerata una specie esotica invasiva e da quarantena. La specie è polifaga sulle latifoglie, con predilizione per gelsi, aceri e pioppo. Le larve defogliano significativamente la vegetazione ospite causando una perdita di vigore, una ridotta capacità di germogliamento nella primavera successiva, oltre ad un evidente danno estetico soprattutto nei parchi e nei viali alberati. Negli ultimi decenni i dati meteorologici hanno confermato un aumento generale delle temperature e cambiamenti significativi nei modelli di precipitazioni. L'aumento delle temperature ha comportato per gli insetti delle variazioni prevalentemente della distribuzione e del ciclo biologico. In particolar modo, nello studio sulla distribuzione di H. cunea, è stato utilizzato il software CLIMEX 4.0.0 per prevederne l'areale di espansione tenendo in considerazione sia le condizioni climatiche storiche sia quelle future, e valutando gli impatti climatici sulla sua distribuzione geografica. Basandosi sugli output di CLIMEX, è stato osservato come la distribuzione nell'emisfero nord sia per lo più limitata dai gradi giornalieri. Infatti, in Russia, nel nord del Canada e in Groenlandia l'accumulo di temperatura annuale non permette lo sviluppo completo della generazione. Mentre nell'ovest della Cina gli indici di temperatura risultano dannosi per lo sviluppo della specie. Analogamente in Africa medio occidentale, l'incompatibilità della temperatura con l'umidità fa sì che il clima non possa consentire lo sviluppo della specie. H. cunea, oltre alle defogliazioni delle piante ospiti, causa forti ripercussioni anche a livello sociale. Le larve gregarie si spostano sulla vegetazione creando forti disagi prevalentemente nei viali alberati e nei parchi urbani, generando anche allarmismi tra la cittadinanza in quanto le larve vengono spesso confuse con quelle urticanti delle Thaumetopoea pityocampa Denis & Schiffermüller e T. processionea (L.), rispettivamente la processionaria del pino e della quercia. H. cunea è monitorata attraverso il conteggio dei nidi e l'utilizzo di trappole collanti a feromoni sessuali. Tra le strategie di contenimento, le soluzioni più efficaci consistono nell'utilizzo del batterio entomopatogeno Bacillus thuringensis var. kurstaki e del fungo Beauvaria bassiana, da somministrare in presenza delle larve neonate. In letteratura sono riportati alcuni limitatori naturali della specie, prevalentemente parassitoidi larvo-pupali, ma attualmente questi non sono sufficienti per limitarne le infestazioni.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
820896_relazionefinale_hyphantriacunea_gaozza.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.2 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.2 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/97390