Lo studio sulla produzione di Biogas, al fine di ridurre l'uso degli idrocarburi fossili combustibili perché destinati ad esaurirsi e poiché fonte di crescita della CO2 atmosferica, costituisce l'oggetto di questa relazione. Per il mondo rurale e per le aziende agricole, tale prodotto risulta un buon reddito integrativo. Le piattaforme recuperano, riutilizzano e valorizzano, attraverso un processo di digestione anaerobica, ovvero produzione di Biogas, le materie organiche, i reflui zootecnici e gli insilati. Per conoscere le tappe necessarie della produzione, si è rivelato interessante il tirocinio svolto nella Cooperativa Speranza di Candiolo e la mia collaborazione nella Società Agricola Musinè di Avigliana. La buona gestione degli impianti determina le condizioni di redditività legata a due variabili: incentivi associati alla produzione di biogas e costo di ritiro delle materie prime. Nel futuro si prevede uno sviluppo sinergico delle energie rinnovabili in un quadro di promozione dell'economia circolare. Il biogas è un prodotto che può essere convertito in quasi tutte le forme di energia necessarie alla comunità quali: calore, elettricità, cogenerazione. Dal processo di trasformazione all'approvvigionamento delle materie prime, nella struttura di Candiolo, in particolare il recupero del tutolo rappresenta un'ulteriore soluzione efficiente per sviluppare la filiera locale e valorizzare gli impianti di digestione anaerobica. Questa scelta limita gli scarti delle trebbiature tradizionali e insilando il tutolo a strati sovrapposti, con trinciato di mais e trinciato di sorgo, produce energia rinnovabile, biogas e compost nel rispetto degli standard di qualità ambientale vigenti. Inoltre, la scelta della Cooperativa di proporre al limitrofo Istituto di Ricerca e Cura del Cancro di Candiolo, l'acqua utilizzata dall'impianto tramite teleriscaldamento, risulta un buon risparmio per l'ente di ricerca che lo utilizza come ulteriore fondo a favore della sua primaria causa. Di pari passo, la Società Agricola presente a Drubiaglio, mostra come da una semplice società familiare, grazie alla filiera che si è sviluppata con altre attività rurali e di allevamento della Val di Susa e di paesi dell'hinterland torinese, è riuscita in pochi anni, a creare una struttura atta a produrre ogni anno ben circa 8.400.000 kWh di energia elettrica ecosostenibile e a ridistribuire il conseguente digestato presso le aziende limitrofe e non solo. I digestori anaerobici utilizzati nei due impianti non recuperano solo energia rinnovabile ma sono preposti per: controllare emissioni maleodoranti, stabilizzare le biomasse prima del loro utilizzo agronomico. Le analisi periodiche ne confermano la buona resa in termini di produzione di biogas, acqua calda e digestato per gli usi consentiti. Questa esperienza conferma la validità circa l'uso di energie rinnovabili.
Ricerca sulla produzione di biogas in Italia e analisi di due casi in provincia di Torino: produzione mediante la digestione di reflui zootecnici, insilati e materie prime agricole.
PEROTTO, PAOLO
2017/2018
Abstract
Lo studio sulla produzione di Biogas, al fine di ridurre l'uso degli idrocarburi fossili combustibili perché destinati ad esaurirsi e poiché fonte di crescita della CO2 atmosferica, costituisce l'oggetto di questa relazione. Per il mondo rurale e per le aziende agricole, tale prodotto risulta un buon reddito integrativo. Le piattaforme recuperano, riutilizzano e valorizzano, attraverso un processo di digestione anaerobica, ovvero produzione di Biogas, le materie organiche, i reflui zootecnici e gli insilati. Per conoscere le tappe necessarie della produzione, si è rivelato interessante il tirocinio svolto nella Cooperativa Speranza di Candiolo e la mia collaborazione nella Società Agricola Musinè di Avigliana. La buona gestione degli impianti determina le condizioni di redditività legata a due variabili: incentivi associati alla produzione di biogas e costo di ritiro delle materie prime. Nel futuro si prevede uno sviluppo sinergico delle energie rinnovabili in un quadro di promozione dell'economia circolare. Il biogas è un prodotto che può essere convertito in quasi tutte le forme di energia necessarie alla comunità quali: calore, elettricità, cogenerazione. Dal processo di trasformazione all'approvvigionamento delle materie prime, nella struttura di Candiolo, in particolare il recupero del tutolo rappresenta un'ulteriore soluzione efficiente per sviluppare la filiera locale e valorizzare gli impianti di digestione anaerobica. Questa scelta limita gli scarti delle trebbiature tradizionali e insilando il tutolo a strati sovrapposti, con trinciato di mais e trinciato di sorgo, produce energia rinnovabile, biogas e compost nel rispetto degli standard di qualità ambientale vigenti. Inoltre, la scelta della Cooperativa di proporre al limitrofo Istituto di Ricerca e Cura del Cancro di Candiolo, l'acqua utilizzata dall'impianto tramite teleriscaldamento, risulta un buon risparmio per l'ente di ricerca che lo utilizza come ulteriore fondo a favore della sua primaria causa. Di pari passo, la Società Agricola presente a Drubiaglio, mostra come da una semplice società familiare, grazie alla filiera che si è sviluppata con altre attività rurali e di allevamento della Val di Susa e di paesi dell'hinterland torinese, è riuscita in pochi anni, a creare una struttura atta a produrre ogni anno ben circa 8.400.000 kWh di energia elettrica ecosostenibile e a ridistribuire il conseguente digestato presso le aziende limitrofe e non solo. I digestori anaerobici utilizzati nei due impianti non recuperano solo energia rinnovabile ma sono preposti per: controllare emissioni maleodoranti, stabilizzare le biomasse prima del loro utilizzo agronomico. Le analisi periodiche ne confermano la buona resa in termini di produzione di biogas, acqua calda e digestato per gli usi consentiti. Questa esperienza conferma la validità circa l'uso di energie rinnovabili.File | Dimensione | Formato | |
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