Value is a central concept in any economic activity. It is no coincidence that one of the greatest and most successful investors of all time based his investment philosophy on value and, in a letter to the shareholders of the holding company he manages and of which he is the majority shareholder, he summarized his concept of value as follows: "Price is what you pay; value is what you get" (Warren Buffett, 2009). Knowing the worth of the asset, good, or service being purchased is of fundamental importance, and the market comes to our aid in determining this value. While it is not incorrect to think that value can be determined by the price a buyer is willing to pay, since the perceptions of buyers and sellers play a crucial role in the decision-making process guiding a purchase or sale (just think of paintings, sculptures, and artwork in general), it is undeniable and equally desirable that a rational actor bases the purchase on the fundamental properties of the product in question, as the market does not always manage to express the "real value." Although any product has its market value, if the product is a financial asset, it is possible to estimate its value based on financial fundamentals, meaning that an investor will pay a price according to the cash flows they expect to receive in the future. The paper aims to outline and analyze the two main configurations of business value (intrinsic and market value) and how these may vary depending on certain market conditions. According to the Efficient Market Hypothesis (EMH), market efficiency drives stock prices towards their intrinsic value, and at any given moment, the latter is well represented by the market value, which serves as a good approximation. However, empirical evidence suggests that the market does not always adhere to efficiency and rationality criteria. Financial bubbles represent the peak of market anomalies and are moments when the price of a given asset increases disproportionately compared to its fundamental values. In this thesis, I have thoroughly analyzed the dynamics of intrinsic and market value, examining two crucial technological eras: the Internet era and the artificial intelligence era, represented respectively by Cisco Systems and Nvidia Corporation. The goal was to understand how the market sometimes deviates from fundamentals, creating speculative phases and bubbles, only to eventually realign in the long run. This led to a comparison between the two companies and the implications these phenomena had on their value and performance. My objective throughout the writing of this thesis has been to provide evidence (analogies and differences) that could suggest the plausibility of a new dot-com bubble (this time related to AI companies) and whether Nvidia (as a provider of the tools that enable AI to function and the protagonist of a significant stock market rally in recent years) could be considered the representative company of this hypothetical bubble, just as Cisco was for the dot-com bubble.
Il valore è un concetto centrale in qualsiasi attività economica. Non a caso, uno dei maggiori e più affermati investitori di tutti i tempi ha basato la propria filosofia d'investimento sul valore e, in una lettera agli azionisti della holding che gestisce e di cui è azionista di maggioranza, ha sintetizzato così il suo concetto di valore: «Price is what you pay; value is what you get.» (Warren Buffett, 2009). Conoscere quanto vale l’asset, il bene o il servizio che si sta acquistando è di fondamentale importanza, e, in nostro soccorso, nella determinazione di tale valore, vi è il mercato. Nonostante non sia errato pensare che il valore possa essere determinato dal prezzo che un acquirente sia disposto a pagare, poiché le percezioni di compratori e venditori giocano un ruolo cruciale nel processo decisionale che guida un acquisto o una vendita (basti pensare a dipinti, sculture ed in generale ad opere d’arte), è innegabile e, altrettanto auspicabile, che un soggetto razionale basi l’acquisto sulle proprietà fondamentali del prodotto in questione, in quanto, non sempre il mercato riesce ad esprimere il “reale valore”. Nonostante qualsiasi prodotto abbia il proprio valore di mercato, se il prodotto è un’attività finanziaria, è possibile stimare il valore a partire dai fondamentali finanziari, e cioè, un investitore pagherà un prezzo in funzione dei flussi di cassa che si attende ricevere in futuro. L’elaborato si propone di enunciare ed analizzare le due principali configurazioni di valore dell’impresa (intrinseco e di mercato) e come questo possa variare al variare di determinate condizioni del mercato. Secondo l’EMH (Efficient Market Hypotesis) l’efficienza del mercato conduce i prezzi azionari verso il proprio valore intrinseco, e, in qualsiasi momento, quest’ultimo risulta essere ben rappresentato dal valore di borsa, il quale costituisce una buona approssimazione. Tuttavia, evidenze empiriche suggeriscono che il mercato, non sempre rispetta criteri di efficienza e razionalità. Le bolle finanziarie costituiscono la massima espressione delle anomalie di mercato e rappresentano dei momenti nei quali il prezzo di un determinato asset incrementa in misura sproporzionata rispetto ai valori fondamentali dell’asset stesso. Nel corso di questa tesi, ho analizzato in profondità le dinamiche del valore intrinseco e di mercato, esaminando due epoche tecnologiche cruciali: l'era di Internet e l'era dell'intelligenza artificiale, rappresentate rispettivamente da Cisco Systems e Nvidia Corporation. L’obiettivo era comprendere come il mercato possa talvolta discostarsi dai fondamentali, creando fasi speculative e bolle, per poi eventualmente riallinearsi nel lungo periodo. Questo ha portato a un confronto tra le due società e alle implicazioni che questi fenomeni hanno avuto sul loro valore e sulla loro performance. Il mio obbiettivo nell’arco della redazione di questa tesi è stato riportare evidenze (analogie e differenze) che potessero suggerire la plausibilità del verificarsi di una nuova bolla dot-com (questa volta inerente alle società dell’intelligenza artificiale) e se si potesse considerare Nvidia (in quanto fornitrice degli strumenti che permettono all’AI di funzionare e protagonista negli ultimi anni di un significativo rally in borsa) la società rappresentante di questa ipotetica bolla, come Cisco fu per le dot-com.
VALORE ED ANOMALIE DI MERCATO Il caso CISCO e il Caso NVIDIA: analogie con la bolla dot-com
VENTRICE, CESARE
2023/2024
Abstract
Il valore è un concetto centrale in qualsiasi attività economica. Non a caso, uno dei maggiori e più affermati investitori di tutti i tempi ha basato la propria filosofia d'investimento sul valore e, in una lettera agli azionisti della holding che gestisce e di cui è azionista di maggioranza, ha sintetizzato così il suo concetto di valore: «Price is what you pay; value is what you get.» (Warren Buffett, 2009). Conoscere quanto vale l’asset, il bene o il servizio che si sta acquistando è di fondamentale importanza, e, in nostro soccorso, nella determinazione di tale valore, vi è il mercato. Nonostante non sia errato pensare che il valore possa essere determinato dal prezzo che un acquirente sia disposto a pagare, poiché le percezioni di compratori e venditori giocano un ruolo cruciale nel processo decisionale che guida un acquisto o una vendita (basti pensare a dipinti, sculture ed in generale ad opere d’arte), è innegabile e, altrettanto auspicabile, che un soggetto razionale basi l’acquisto sulle proprietà fondamentali del prodotto in questione, in quanto, non sempre il mercato riesce ad esprimere il “reale valore”. Nonostante qualsiasi prodotto abbia il proprio valore di mercato, se il prodotto è un’attività finanziaria, è possibile stimare il valore a partire dai fondamentali finanziari, e cioè, un investitore pagherà un prezzo in funzione dei flussi di cassa che si attende ricevere in futuro. L’elaborato si propone di enunciare ed analizzare le due principali configurazioni di valore dell’impresa (intrinseco e di mercato) e come questo possa variare al variare di determinate condizioni del mercato. Secondo l’EMH (Efficient Market Hypotesis) l’efficienza del mercato conduce i prezzi azionari verso il proprio valore intrinseco, e, in qualsiasi momento, quest’ultimo risulta essere ben rappresentato dal valore di borsa, il quale costituisce una buona approssimazione. Tuttavia, evidenze empiriche suggeriscono che il mercato, non sempre rispetta criteri di efficienza e razionalità. Le bolle finanziarie costituiscono la massima espressione delle anomalie di mercato e rappresentano dei momenti nei quali il prezzo di un determinato asset incrementa in misura sproporzionata rispetto ai valori fondamentali dell’asset stesso. Nel corso di questa tesi, ho analizzato in profondità le dinamiche del valore intrinseco e di mercato, esaminando due epoche tecnologiche cruciali: l'era di Internet e l'era dell'intelligenza artificiale, rappresentate rispettivamente da Cisco Systems e Nvidia Corporation. L’obiettivo era comprendere come il mercato possa talvolta discostarsi dai fondamentali, creando fasi speculative e bolle, per poi eventualmente riallinearsi nel lungo periodo. Questo ha portato a un confronto tra le due società e alle implicazioni che questi fenomeni hanno avuto sul loro valore e sulla loro performance. Il mio obbiettivo nell’arco della redazione di questa tesi è stato riportare evidenze (analogie e differenze) che potessero suggerire la plausibilità del verificarsi di una nuova bolla dot-com (questa volta inerente alle società dell’intelligenza artificiale) e se si potesse considerare Nvidia (in quanto fornitrice degli strumenti che permettono all’AI di funzionare e protagonista negli ultimi anni di un significativo rally in borsa) la società rappresentante di questa ipotetica bolla, come Cisco fu per le dot-com.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi Cesare Ventrice.pdf
non disponibili
Dimensione
2.59 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.59 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/9725