Il fenomeno che ho scelto come oggetto di studio della mia tesi è l'attuale calo delle chiamate telefoniche. Dopo la presentazione di articoli giornalistici e la trascrizione dei dati AGCOM (Autorità per le Garanzie Annuali), che documentano il fenomeno, il mio studio cerca di comprendere le principali motivazioni che spingono il soggetto, inteso come individuo che si estende attraverso il telefono, a non chiamare, o comunque a effettuare molte meno chiamate di quanto non avvenisse fino a pochi anni fa. In particolare, le mie congetture sul fenomeno sono state formulate ipotizzando che esso possa essere compreso come effetto di un mutamento in atto nell'esperienza dei soggetti, nell'equilibrio della relazione tra oralità e scrittura. In ragione di ciò ho esteso la mia analisi alle modalità in cui questo rapporto si manifesta nell'attuale Sistema dei Media italiano, con particolare riferimento al complesso dei device che oggi accolgono funzioni telefoniche: telefono fisso, smartphone, piattaforme a base web (es. Skype), piattaforme a base smartphone (es. Whatsapp). Analizzando le funzionalità di Whatsapp e dedicando particolare attenzione all'invio e alla ricezione di messaggi vocali, ho ipotizzato che lo scambio di tali messaggi audio potesse influenzare il traffico delle chiamate telefoniche. La seconda parte del mio studio tenta di analizzare la tensione tra oralità e scrittura, per come questa si manifesta nell'utilizzo del telefono, nella Matrice dei Media di due gruppi di persone che vivono nello stesso luogo e che si relazionano allo stesso Sistema dei Media, ma appartengono a due generazioni diverse (quella dei nati tra il 2003 e il 2005 e quella dei nati tra il 1997 e il 2000). Utilizzando quindi come metodologia di ricerca l'intervista semi-strutturata, ho sottoposto ai sei testimoni alcune domande, avendo come obiettivo di rilevare tre aspetti della loro esperienza: le loro pratiche d'uso del telefono, la configurazione attuale della loro Matrice dei Media, e la comparazione tra la sua configurazione presente e quella passata. Le risposte raccolte durante le interviste confermano l'effettivo allontanamento dei testimoni dalle chiamate telefoniche e il maggiore utilizzo delle altre declinazioni di comunicazione per lo smartphone, cioè i messaggi di testo e le registrazioni vocali. I soggetti si servono maggiormente delle altre pratiche d'uso poiché la chiamata è considerata più disturbante, invasiva e confidenziale rispetto ai messaggi di testo o alle note vocali. Nonostante ciò, è molto interessante notare come la maggior parte delle preferenze individuali degli intervistati protenda verso declinazioni d'uso orali e non scritte. I messaggi di testo sono maggiormente utilizzati perché considerati più veloci e discreti, ma tutti i testimoni preferiscono affrontare argomentazioni complesse e/o urgenti attraverso chiamate telefoniche o lo scambio di messaggi vocali. Analizzando le interviste, sono giunta a una conclusione: a mio parere, la maggiore preferenza verso forme comunicative orali e non scritte troverebbe una corrispondenza con il concetto di oralità secondaria , elaborato da Ong. Secondo lo studioso, viviamo in un'epoca in cui una nuova oralità è incoraggiata dal telefono, dalla radio, dalla televisione e da altri mezzi elettronici la cui esistenza e il loro funzionamento dipendono dalla scrittura e dalla stampa. La mia tesi si conclude, quindi, con la scoperta di uno allontanamento tra preferenze individuali e abitud

Oralità e scrittura tra Matrice dei Media e Sistema dei Media il fenomeno delle chiamate telefoniche nell'esperienza di due gruppi generazionali a None (provincia di Torino, Italia, 2019)

GALLON, VALENTINA
2018/2019

Abstract

Il fenomeno che ho scelto come oggetto di studio della mia tesi è l'attuale calo delle chiamate telefoniche. Dopo la presentazione di articoli giornalistici e la trascrizione dei dati AGCOM (Autorità per le Garanzie Annuali), che documentano il fenomeno, il mio studio cerca di comprendere le principali motivazioni che spingono il soggetto, inteso come individuo che si estende attraverso il telefono, a non chiamare, o comunque a effettuare molte meno chiamate di quanto non avvenisse fino a pochi anni fa. In particolare, le mie congetture sul fenomeno sono state formulate ipotizzando che esso possa essere compreso come effetto di un mutamento in atto nell'esperienza dei soggetti, nell'equilibrio della relazione tra oralità e scrittura. In ragione di ciò ho esteso la mia analisi alle modalità in cui questo rapporto si manifesta nell'attuale Sistema dei Media italiano, con particolare riferimento al complesso dei device che oggi accolgono funzioni telefoniche: telefono fisso, smartphone, piattaforme a base web (es. Skype), piattaforme a base smartphone (es. Whatsapp). Analizzando le funzionalità di Whatsapp e dedicando particolare attenzione all'invio e alla ricezione di messaggi vocali, ho ipotizzato che lo scambio di tali messaggi audio potesse influenzare il traffico delle chiamate telefoniche. La seconda parte del mio studio tenta di analizzare la tensione tra oralità e scrittura, per come questa si manifesta nell'utilizzo del telefono, nella Matrice dei Media di due gruppi di persone che vivono nello stesso luogo e che si relazionano allo stesso Sistema dei Media, ma appartengono a due generazioni diverse (quella dei nati tra il 2003 e il 2005 e quella dei nati tra il 1997 e il 2000). Utilizzando quindi come metodologia di ricerca l'intervista semi-strutturata, ho sottoposto ai sei testimoni alcune domande, avendo come obiettivo di rilevare tre aspetti della loro esperienza: le loro pratiche d'uso del telefono, la configurazione attuale della loro Matrice dei Media, e la comparazione tra la sua configurazione presente e quella passata. Le risposte raccolte durante le interviste confermano l'effettivo allontanamento dei testimoni dalle chiamate telefoniche e il maggiore utilizzo delle altre declinazioni di comunicazione per lo smartphone, cioè i messaggi di testo e le registrazioni vocali. I soggetti si servono maggiormente delle altre pratiche d'uso poiché la chiamata è considerata più disturbante, invasiva e confidenziale rispetto ai messaggi di testo o alle note vocali. Nonostante ciò, è molto interessante notare come la maggior parte delle preferenze individuali degli intervistati protenda verso declinazioni d'uso orali e non scritte. I messaggi di testo sono maggiormente utilizzati perché considerati più veloci e discreti, ma tutti i testimoni preferiscono affrontare argomentazioni complesse e/o urgenti attraverso chiamate telefoniche o lo scambio di messaggi vocali. Analizzando le interviste, sono giunta a una conclusione: a mio parere, la maggiore preferenza verso forme comunicative orali e non scritte troverebbe una corrispondenza con il concetto di oralità secondaria , elaborato da Ong. Secondo lo studioso, viviamo in un'epoca in cui una nuova oralità è incoraggiata dal telefono, dalla radio, dalla televisione e da altri mezzi elettronici la cui esistenza e il loro funzionamento dipendono dalla scrittura e dalla stampa. La mia tesi si conclude, quindi, con la scoperta di uno allontanamento tra preferenze individuali e abitud
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/97031