Il presente lavoro si focalizza sul tema della ¿casa¿, e in senso più generale dell'abitare, alla luce dei mutamenti in corso legati ai processi di globalizzazione. Adottando una prospettiva pluridisciplinare, e tenendo conto della multidimensionalità del concetto di casa, la ricerca prova a rispondere al seguente interrogativo: è possibile da parte dei soggetti ricostruire la sensazione di ¿sentirsi a casa¿ di fronte alle sfide della realtà contemporanea? A livello più ampio: che prospettive si delineano per l'esperienza dell'abitare nell'attuale mondo globalizzato? Il primo capitolo affronta la questione dell'abitare in quanto condizione propria dell'essere umano, a partire da un punto di vista filosofico-fenomelogico, tramite autori quali Heidegger e Lévinas. Nella seconda parte, si definisce lo statuto teorico del concetto ripercorrendo la sua evoluzione storico-sociale, dalla quale emergono alcuni nodi cruciali nella relazione tra l'individuo e la spazio-temporalità nella dimensione domestica: il centro di tale rapporto dipende infatti dalla possibilità di acquisire qualche grado di familiarità con lo spazio in cui si vive da un lato, e con quello discorsivo ereditato dall'appartenenza a un comune retroterra comunicativo e relazionale dall'altro. Per tradursi in una forma di radicamento, i due livelli di familiarità devono potersi intrecciare l'uno all'altro in maniera coerente: aspetto che oggi è messo in crisi da fenomeni quali l'accelerazione della mobilità da un lato, e quella dei ritmi di vita sociali dall'altro, per effetto dei processi di globalizzazione. Di conseguenza, a differenza del passato, oggi non è più la casa a proporsi come centro per la costruzione del soggetto, ma il soggetto stesso a diventare un centro per la costruzione dell'idea di casa. È attraverso processi e strategie di addomesticamento dello spazio-tempo quotidiano che gli individui possono cercare di salvaguardare l'esperienza di sentirsi a casa, nonostante il frequente cambiamento degli scenari nei quali prende forma il loro percorso di vita. Di fronte a tali trasformazioni, nel terzo capitolo si presentano tre esempi di abitare alternativo e di elaborazione di tattiche di home-making, proposte dagli individui in risposta alle sfide contemporanee: l'alienazione architettonica, uno spazio urbano distratto, il dramma della mobilità.
Che casa siamo? Sfide e strategie per abitare il mondo globalizzato
MACCAGNO, GIULIA
2018/2019
Abstract
Il presente lavoro si focalizza sul tema della ¿casa¿, e in senso più generale dell'abitare, alla luce dei mutamenti in corso legati ai processi di globalizzazione. Adottando una prospettiva pluridisciplinare, e tenendo conto della multidimensionalità del concetto di casa, la ricerca prova a rispondere al seguente interrogativo: è possibile da parte dei soggetti ricostruire la sensazione di ¿sentirsi a casa¿ di fronte alle sfide della realtà contemporanea? A livello più ampio: che prospettive si delineano per l'esperienza dell'abitare nell'attuale mondo globalizzato? Il primo capitolo affronta la questione dell'abitare in quanto condizione propria dell'essere umano, a partire da un punto di vista filosofico-fenomelogico, tramite autori quali Heidegger e Lévinas. Nella seconda parte, si definisce lo statuto teorico del concetto ripercorrendo la sua evoluzione storico-sociale, dalla quale emergono alcuni nodi cruciali nella relazione tra l'individuo e la spazio-temporalità nella dimensione domestica: il centro di tale rapporto dipende infatti dalla possibilità di acquisire qualche grado di familiarità con lo spazio in cui si vive da un lato, e con quello discorsivo ereditato dall'appartenenza a un comune retroterra comunicativo e relazionale dall'altro. Per tradursi in una forma di radicamento, i due livelli di familiarità devono potersi intrecciare l'uno all'altro in maniera coerente: aspetto che oggi è messo in crisi da fenomeni quali l'accelerazione della mobilità da un lato, e quella dei ritmi di vita sociali dall'altro, per effetto dei processi di globalizzazione. Di conseguenza, a differenza del passato, oggi non è più la casa a proporsi come centro per la costruzione del soggetto, ma il soggetto stesso a diventare un centro per la costruzione dell'idea di casa. È attraverso processi e strategie di addomesticamento dello spazio-tempo quotidiano che gli individui possono cercare di salvaguardare l'esperienza di sentirsi a casa, nonostante il frequente cambiamento degli scenari nei quali prende forma il loro percorso di vita. Di fronte a tali trasformazioni, nel terzo capitolo si presentano tre esempi di abitare alternativo e di elaborazione di tattiche di home-making, proposte dagli individui in risposta alle sfide contemporanee: l'alienazione architettonica, uno spazio urbano distratto, il dramma della mobilità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/96961