La qualità dei prodotti ortofrutticoli è legata a molteplici fattori, prima di tutto colturali, ma anche le modalità conservazione e vendita influiscono in misura rilevante sulle caratteristiche finali del prodotto che arriva al consumatore. Fra gli aspetti che pesano sull'estrinsecazione dei caratteri organolettici ci sono anche le modalità con cui il prodotto è confezionato. Il packaging, come è noto, ha differenti funzioni fra cui quella di proteggere e contenere è solo una: oggi infatti sono richiesti diversi compiti, quali proteggere dagli urti e dalle contaminazioni, portare informazioni sul prodotto contenuto e preservare la shelf-life del prodotto alimentare. Oltre a ciò si richiede che l'imballaggio sia eco-friendly e perciò sia naturale o poco impattante sull'ambiente. Una quota crescente di mercato è attualmente interessata alle specie frutticole tropicali e sub tropicali. Fra i frutti non abituali delle tavole occidentali, che stanno riscuotendo un grosso interesse, rientra l'avocado. L'interesse verso questo frutto nasce da diversi fattori: il suo largo uso nelle cucine etniche, il suo utilizzo in svariati prodotti cosmetici naturali e le sue proprietà nutrizionali. Il consumatore medio però non è a conoscenza della fisiologia della maturazione di questo frutto, come non lo è l'operatore della grande distribuzione organizzata. Per la maggior parte dei frutti consumati infatti, la valutazione del grado di maturazione viene effettuata facilmente dal consumatore al momento dell'acquisto, alcune volte praticamente in automatico e con un meccanismo quasi inconscio. L'avocado invece non presenta segnali così chiari riguardo il progredire della maturazione. Il cambiamento del colore che si verifica non è indice necessariamente di un frutto pronto al consumo. Tutto ciò mette in forte difficoltà il consumatore nell'acquisto di questo frutto poiché è difficile stabilirne il momento adatto al consumo. Oltre a questo, l'avocado, a seconda delle preparazioni, richiede un grado diverso di maturazione. Il lavoro parte da queste considerazioni e si è articolata attraverso la collaborazione fra il DISAFA e lo spin-off Radio6ense dell'Università di Tor Vergata. Al fine di consentire al consumatore di valutare e scegliere il grado di maturazione di ogni singolo frutto al momento dell'acquisto, è stato studiato un tag di identificazione a radiofrequenza (RFID) altamente sensibile e selettivo, in grado di rilevare il grado di maturazione del frutto durante lo stoccaggio. La sperimentazione ha portato alla realizzazione di un packaging commerciale che consente con un'adeguata accuratezza di individuare tre classi di maturazione: molto consistente, pronto al consumo, sovramaturo. I frutti, confezionati singolarmente con un packaging in cui è integrato il tag RFDI, sono ¿letti¿ nel punto vendita mediante un lettore che traduce il segnale in una classe di maturazione, consentendo sia agli operatori del punto vendita, che ai consumatori, di effettuare scelte o eliminare frutti poco consoni alla vendita. Per la realizzazione di questo strumento si è cercato di raggiungere il miglior compromesso possibile tra precisione e velocità della misura, nonché semplicità d'uso. Il risultato ottenuto, pur riconoscendone gli ampi margini di miglioramento, in termini di tempi di lettura e di più raffinata suddivisioni in classi di maturazione, è comunque una buona base di partenza per favorire il miglioramento qualitativo dei frutti posti in commercio

Studio di un packaging intelligente per determinare il grado di maturazione di frutti di avocado

FERRI, ALBERTO
2018/2019

Abstract

La qualità dei prodotti ortofrutticoli è legata a molteplici fattori, prima di tutto colturali, ma anche le modalità conservazione e vendita influiscono in misura rilevante sulle caratteristiche finali del prodotto che arriva al consumatore. Fra gli aspetti che pesano sull'estrinsecazione dei caratteri organolettici ci sono anche le modalità con cui il prodotto è confezionato. Il packaging, come è noto, ha differenti funzioni fra cui quella di proteggere e contenere è solo una: oggi infatti sono richiesti diversi compiti, quali proteggere dagli urti e dalle contaminazioni, portare informazioni sul prodotto contenuto e preservare la shelf-life del prodotto alimentare. Oltre a ciò si richiede che l'imballaggio sia eco-friendly e perciò sia naturale o poco impattante sull'ambiente. Una quota crescente di mercato è attualmente interessata alle specie frutticole tropicali e sub tropicali. Fra i frutti non abituali delle tavole occidentali, che stanno riscuotendo un grosso interesse, rientra l'avocado. L'interesse verso questo frutto nasce da diversi fattori: il suo largo uso nelle cucine etniche, il suo utilizzo in svariati prodotti cosmetici naturali e le sue proprietà nutrizionali. Il consumatore medio però non è a conoscenza della fisiologia della maturazione di questo frutto, come non lo è l'operatore della grande distribuzione organizzata. Per la maggior parte dei frutti consumati infatti, la valutazione del grado di maturazione viene effettuata facilmente dal consumatore al momento dell'acquisto, alcune volte praticamente in automatico e con un meccanismo quasi inconscio. L'avocado invece non presenta segnali così chiari riguardo il progredire della maturazione. Il cambiamento del colore che si verifica non è indice necessariamente di un frutto pronto al consumo. Tutto ciò mette in forte difficoltà il consumatore nell'acquisto di questo frutto poiché è difficile stabilirne il momento adatto al consumo. Oltre a questo, l'avocado, a seconda delle preparazioni, richiede un grado diverso di maturazione. Il lavoro parte da queste considerazioni e si è articolata attraverso la collaborazione fra il DISAFA e lo spin-off Radio6ense dell'Università di Tor Vergata. Al fine di consentire al consumatore di valutare e scegliere il grado di maturazione di ogni singolo frutto al momento dell'acquisto, è stato studiato un tag di identificazione a radiofrequenza (RFID) altamente sensibile e selettivo, in grado di rilevare il grado di maturazione del frutto durante lo stoccaggio. La sperimentazione ha portato alla realizzazione di un packaging commerciale che consente con un'adeguata accuratezza di individuare tre classi di maturazione: molto consistente, pronto al consumo, sovramaturo. I frutti, confezionati singolarmente con un packaging in cui è integrato il tag RFDI, sono ¿letti¿ nel punto vendita mediante un lettore che traduce il segnale in una classe di maturazione, consentendo sia agli operatori del punto vendita, che ai consumatori, di effettuare scelte o eliminare frutti poco consoni alla vendita. Per la realizzazione di questo strumento si è cercato di raggiungere il miglior compromesso possibile tra precisione e velocità della misura, nonché semplicità d'uso. Il risultato ottenuto, pur riconoscendone gli ampi margini di miglioramento, in termini di tempi di lettura e di più raffinata suddivisioni in classi di maturazione, è comunque una buona base di partenza per favorire il miglioramento qualitativo dei frutti posti in commercio
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