In Book V of the Republic, Socrates argues how it is possible for a narrow category of exceptional women to take part in the education and occupations of guardians and philosopher-kings. Plato thus emerges as the first philosopher in the history of Western thought to theorize an albeit partial and elitist “gender equality.” This argument, however, contrasts with numerous derogatory remarks toward women and the “feminine,” which can be found in the Republic, the Phaedo, the Laws, and the Timaeus. In particular, this latter dialogue presents the feminine nature as a moral punishment awaiting those men who have led unjust and vile lives. In the present thesis, an interpretation will be presented that aims to hold together, by contextualizing and explaining, these two different views and uses of the feminine within the same philosophical corpus.
Nel libro V della Repubblica, Socrate argomenta come sia possibile, per una ristretta categoria di donne eccezionali, prendere parte all'educazione e alle occupazioni dei guardiani e dei filosofi-re. Platone si configura così come il primo filosofo della storia del pensiero occidentale a teorizzare una seppur parziale ed elitaria "eguaglianza di genere". Questo argomento, però, contrasta con numerosi commenti dispregiativi verso le donne e il "femmineo", riscontrabili nella Repubblica, nel Fedone, nelle Leggi e nel Timeo. In particolare, quest'ultimo dialogo presenta la natura femminile come una punizione morale che attende quegli uomini che abbiano condotto una vita ingiusta e vile. Nel presente scritto, verrà presentata un'interpretazione che mira a tenere insieme, contestualizzandole e spiegandole, queste due diverse visioni e utilizzi del femminile all'interno del medesimo corpus filosofico.
La natura femminile tra La Repubblica e il Timeo di Platone: preziosa risorsa o punizione morale?
DE SANTIS, LAURA
2023/2024
Abstract
Nel libro V della Repubblica, Socrate argomenta come sia possibile, per una ristretta categoria di donne eccezionali, prendere parte all'educazione e alle occupazioni dei guardiani e dei filosofi-re. Platone si configura così come il primo filosofo della storia del pensiero occidentale a teorizzare una seppur parziale ed elitaria "eguaglianza di genere". Questo argomento, però, contrasta con numerosi commenti dispregiativi verso le donne e il "femmineo", riscontrabili nella Repubblica, nel Fedone, nelle Leggi e nel Timeo. In particolare, quest'ultimo dialogo presenta la natura femminile come una punizione morale che attende quegli uomini che abbiano condotto una vita ingiusta e vile. Nel presente scritto, verrà presentata un'interpretazione che mira a tenere insieme, contestualizzandole e spiegandole, queste due diverse visioni e utilizzi del femminile all'interno del medesimo corpus filosofico.File | Dimensione | Formato | |
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tesi magis definitiva De Santis.pdf
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Descrizione: Un'analisi delle diverse concezioni del femminile che emergono da due distinte opere di Platone: La Repubblica e il dialogo cosmologico "Timeo". Una proposta esegetica innovativa sarà presentata per spiegare la coerenza di queste due visioni.
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/9685