Il mio elaborato è diviso in tre parti: il primo capitolo, in prospettiva sociologico-giuridica, tratta il tema della responsabilità genitoriale nel contesto europeo e di come essa si sia evoluta nel tempo, sia per le coppie eterosessuali che omosessuali. Nel passato, infatti, l'idea di responsabilità genitoriale combaciava con quella di potestà dei genitori e sul diritto di ottenere obbedienza grazie ad uno status gerarchico. Per quanto riguarda più nello specifico l'argomento dell'omosessualità e dell'affido a famiglie arcobaleno, bisogna ritenere un mero pregiudizio la convinzione, talvolta molto radicata, che vivere in una famiglia formata da una coppia omosessuale sia dannoso per sviluppo equilibrato del bambino, e che tutte le persone debbano essere trattate con rispetto e che abbiano dei diritti fondamentali che sono riconosciuti ugualmente a tutti, indipendentemente dalla loro razza, colore, sesso e religione. Alla fine del capitolo ho preso in considerazione il tema centrale di questa tesi e ho messo a confronto come l'omogenitorialità venga trattata dal diritto all'estero e in Italia. La seconda parte si concentra sulle ricerche favorevoli e contrarie all'omogenitorialità, partendo dalle posizioni di Judith Stacey e Paul Cameron. Secondo il pensiero di Judith l'eterosessismo ha ostacolato il progresso scientifico e culturale in questo campo, la studiosa infatti accusa molti ricercatori di falsare i risultati delle loro analisi e di avere una strategia troppo difensiva nei confronti dell'eterosessualità. Ciò ha portato per lungo tempo a sostenere la ¿teoria della non differenza¿ come unica possibilità di sostenere la causa delle famiglie omosessuali, fin a quando le ricerche hanno cominciato a ribadire che non ci siano differenze tra i figli cresciuti in coppie omosessuali e quelli in coppie eterosessuali. Invece Paul Cameron e i ricercatori che fanno capo a lui criticano aspramente le ricerche e rimangono fedeli all'ideologia secondo cui i figli cresciuti da genitori omosessuali abbiano maggiore probabilità di subire abusi sessuali e di sviluppare patologie mentali. Nel terzo capitolo ho affrontato il tema dell'affido familiare e di tutte le norme e le istituzioni che lo regolano, per poi andare ad approfondire più nello specifico l'affido a famiglie omogenitoriali. Inoltre, ho qui analizzato l'evoluzione di tale argomento e, riportando dati e ricerche, se `e realmente dannoso affidare un bambino a genitori dello stesso sesso, con anche esperienze riguardanti alcuni genitori appartenenti alla comunità LGBTQ+.
L'AFFIDAMENTO A COPPIE OMOSESSUALI: LA PROSPETTIVA DEI SERVIZI SOCIALI
CARELLA, MIRELLA PERLA
2018/2019
Abstract
Il mio elaborato è diviso in tre parti: il primo capitolo, in prospettiva sociologico-giuridica, tratta il tema della responsabilità genitoriale nel contesto europeo e di come essa si sia evoluta nel tempo, sia per le coppie eterosessuali che omosessuali. Nel passato, infatti, l'idea di responsabilità genitoriale combaciava con quella di potestà dei genitori e sul diritto di ottenere obbedienza grazie ad uno status gerarchico. Per quanto riguarda più nello specifico l'argomento dell'omosessualità e dell'affido a famiglie arcobaleno, bisogna ritenere un mero pregiudizio la convinzione, talvolta molto radicata, che vivere in una famiglia formata da una coppia omosessuale sia dannoso per sviluppo equilibrato del bambino, e che tutte le persone debbano essere trattate con rispetto e che abbiano dei diritti fondamentali che sono riconosciuti ugualmente a tutti, indipendentemente dalla loro razza, colore, sesso e religione. Alla fine del capitolo ho preso in considerazione il tema centrale di questa tesi e ho messo a confronto come l'omogenitorialità venga trattata dal diritto all'estero e in Italia. La seconda parte si concentra sulle ricerche favorevoli e contrarie all'omogenitorialità, partendo dalle posizioni di Judith Stacey e Paul Cameron. Secondo il pensiero di Judith l'eterosessismo ha ostacolato il progresso scientifico e culturale in questo campo, la studiosa infatti accusa molti ricercatori di falsare i risultati delle loro analisi e di avere una strategia troppo difensiva nei confronti dell'eterosessualità. Ciò ha portato per lungo tempo a sostenere la ¿teoria della non differenza¿ come unica possibilità di sostenere la causa delle famiglie omosessuali, fin a quando le ricerche hanno cominciato a ribadire che non ci siano differenze tra i figli cresciuti in coppie omosessuali e quelli in coppie eterosessuali. Invece Paul Cameron e i ricercatori che fanno capo a lui criticano aspramente le ricerche e rimangono fedeli all'ideologia secondo cui i figli cresciuti da genitori omosessuali abbiano maggiore probabilità di subire abusi sessuali e di sviluppare patologie mentali. Nel terzo capitolo ho affrontato il tema dell'affido familiare e di tutte le norme e le istituzioni che lo regolano, per poi andare ad approfondire più nello specifico l'affido a famiglie omogenitoriali. Inoltre, ho qui analizzato l'evoluzione di tale argomento e, riportando dati e ricerche, se `e realmente dannoso affidare un bambino a genitori dello stesso sesso, con anche esperienze riguardanti alcuni genitori appartenenti alla comunità LGBTQ+.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/96796