L'amputazione chirurgica è l'intervento d'elezione per il trattamento delle neoplasie ossee primarie, garantendo un buon controllo locale del tumore e un recupero funzionale in tempi rapidi. Gli scopi del lavoro sono stati quelli di: valutare i risultati oncologici a seguito dell'impiego dell'amputazione chirurgica; il grado di adattamento del paziente, in termini di tempi di ripresa alla deambulazione spontanea, impatto sulla qualità di vita e il grado di soddisfazione dei proprietari. Lo studio è stato condotto su 11 gatti affetti da tumore osseo primario, localizzato a livello di arto anteriore o posteriore, riferiti presso l'Ospedale Veterinario di Grugliasco (TO) nel periodo compreso tra gennaio 2011 e dicembre 2018. I gatti, oltre a possedere una diagnosi istologica di neoplasia ossea primaria, dovevano aver subito un intervento chirurgico di amputazione dell'arto e dovevano possedere tutte le informazioni relative all'adattamento post intervento. Negli 11 casi oggetto di studio sono stati diagnosticati solo tumori ossei istologicamente maligni e l'osteosarcoma ha rappresentato il 91%, solo un gatto era affetto da sarcoma a cellule giganti. Il segnalamento e la localizzazione tumorale hanno confermato quanto riportato in letteratura: l'età media di insorgenza era di 10 anni, i maschi erano colpiti con una frequenza quasi doppia rispetto alle femmine, la maggior parte erano di razza Europea, il 73% dei tumori era a livello degli arti posteriori e i segmenti più colpiti erano il femore, la tibia e il bacino. Uno degli scopi del lavoro è stato quello di correlare l'attendibilità diagnostica della citologia pre operatoria con quella dell'istologia post operatoria. A causa del numero limitato di casi a disposizione non è stato possibile ottenere dei risultati statisticamente significativi ma è stata calcolata una concordanza dell'89% nel riconoscimento del tipo tumorale. Da questo si è concluso che la citologia pre operatoria può essere considerata uno strumento diagnostico alla pari dell'istologia post operatoria. A seguito dell'intervento chirurgico di amputazione dell'arto il tempo medio di sopravvivenza è risultato di 892 giorni, sovrapponibile a quanto riportato in letteratura, mentre la media del tempo libero da malattia è stata di 645 giorni ed è stata influenzata sia dalla comparsa di recidive locali (nei soggetti con margini chirurgici incompleti) che dallo sviluppo di metastasi polmonari. Per quanto riguarda l'adattamento post operatorio le informazioni ottenute sono state simili a quanto riportato in letteratura, infatti più della metà dei pazienti ha impiegato meno di 3 giorni per iniziare a deambulare a tre arti. Uno degli scopi dello studio è stato quello di analizzare statisticamente i tempi di ripresa alla deambulazione spontanea rispetto all'arto interessato. Anche in questo caso non è stato possibile ottenere dei risultati statisticamente significativi. Dalla distribuzione dei dati presenti nelle tabelle di contingenza è stato comunque possibile affermare che i gatti amputati di un arto anteriore hanno impiegato più tempo di quelli amputati di arto posteriore alla ripresa della deambulazione. Per quanto riguarda il grado di soddisfazione dei proprietari, tutti, nonostante i dubbi iniziali, si sono definiti completamente soddisfatti della chirurgia. Si può concludere che la sola amputazione dell'arto (senza chemioterapia)per la gestione dei tumori ossei primari è da considerare l'opzione di prima scelta.
Amputazione dell'arto per la gestione dei tumori ossei primari nel gatto
ROSSI, ELISABETTA
2018/2019
Abstract
L'amputazione chirurgica è l'intervento d'elezione per il trattamento delle neoplasie ossee primarie, garantendo un buon controllo locale del tumore e un recupero funzionale in tempi rapidi. Gli scopi del lavoro sono stati quelli di: valutare i risultati oncologici a seguito dell'impiego dell'amputazione chirurgica; il grado di adattamento del paziente, in termini di tempi di ripresa alla deambulazione spontanea, impatto sulla qualità di vita e il grado di soddisfazione dei proprietari. Lo studio è stato condotto su 11 gatti affetti da tumore osseo primario, localizzato a livello di arto anteriore o posteriore, riferiti presso l'Ospedale Veterinario di Grugliasco (TO) nel periodo compreso tra gennaio 2011 e dicembre 2018. I gatti, oltre a possedere una diagnosi istologica di neoplasia ossea primaria, dovevano aver subito un intervento chirurgico di amputazione dell'arto e dovevano possedere tutte le informazioni relative all'adattamento post intervento. Negli 11 casi oggetto di studio sono stati diagnosticati solo tumori ossei istologicamente maligni e l'osteosarcoma ha rappresentato il 91%, solo un gatto era affetto da sarcoma a cellule giganti. Il segnalamento e la localizzazione tumorale hanno confermato quanto riportato in letteratura: l'età media di insorgenza era di 10 anni, i maschi erano colpiti con una frequenza quasi doppia rispetto alle femmine, la maggior parte erano di razza Europea, il 73% dei tumori era a livello degli arti posteriori e i segmenti più colpiti erano il femore, la tibia e il bacino. Uno degli scopi del lavoro è stato quello di correlare l'attendibilità diagnostica della citologia pre operatoria con quella dell'istologia post operatoria. A causa del numero limitato di casi a disposizione non è stato possibile ottenere dei risultati statisticamente significativi ma è stata calcolata una concordanza dell'89% nel riconoscimento del tipo tumorale. Da questo si è concluso che la citologia pre operatoria può essere considerata uno strumento diagnostico alla pari dell'istologia post operatoria. A seguito dell'intervento chirurgico di amputazione dell'arto il tempo medio di sopravvivenza è risultato di 892 giorni, sovrapponibile a quanto riportato in letteratura, mentre la media del tempo libero da malattia è stata di 645 giorni ed è stata influenzata sia dalla comparsa di recidive locali (nei soggetti con margini chirurgici incompleti) che dallo sviluppo di metastasi polmonari. Per quanto riguarda l'adattamento post operatorio le informazioni ottenute sono state simili a quanto riportato in letteratura, infatti più della metà dei pazienti ha impiegato meno di 3 giorni per iniziare a deambulare a tre arti. Uno degli scopi dello studio è stato quello di analizzare statisticamente i tempi di ripresa alla deambulazione spontanea rispetto all'arto interessato. Anche in questo caso non è stato possibile ottenere dei risultati statisticamente significativi. Dalla distribuzione dei dati presenti nelle tabelle di contingenza è stato comunque possibile affermare che i gatti amputati di un arto anteriore hanno impiegato più tempo di quelli amputati di arto posteriore alla ripresa della deambulazione. Per quanto riguarda il grado di soddisfazione dei proprietari, tutti, nonostante i dubbi iniziali, si sono definiti completamente soddisfatti della chirurgia. Si può concludere che la sola amputazione dell'arto (senza chemioterapia)per la gestione dei tumori ossei primari è da considerare l'opzione di prima scelta.File | Dimensione | Formato | |
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