Negli ultimi anni c'è stato un sempre maggiore interesse nei confronti dell'asse intestino-encefalo. Si parla infatti di una complessa interazione tra le due strutture che va oltre la comunicazione nervosa, coinvolgendo segnali ormonali e chimici. Nel presente elaborato verranno esposti gli studi a sostegno dell'esistenza di questo asse e spiegati i suoi meccanismi funzionali fino ad ora conosciuti e compresi. In particolare si valuterà come la composizione del microbiota intestinale sia legata ad una maggiore aggressività, ad una alterata risposta allo stress con lo sviluppo di stati ansiosi. Benchè il sistema nervoso rappresenti la via di comunicazione intuitivamente più ¿diretta¿ tra encefalo ed intestino, esiste una via più complessa, meno intuitiva, e bidirezionale costituita da numerosi fattori chimici ed ormonali. In particolare gli stress condizionano le malattie enteriche e le connesse funzioni cognitive, emotività e memoria. Forti stress in età precoce possono condurre ad alterazioni del neurosviluppo. Lo stress cronico, inoltre, altera la barriera intestinale, attiva i mastociti, e permette ad anticorpi e metaboliti di passare dall'intestino alla circolazione sanguigna e pertanto all'encefalo. Il microbiota intestinale produce anche sostanze come GABA, serotonina, catecolamine ed istamina, oltre a possedere siti di legame per i neurotrasmettitori prodotti dall'ospite. La serotonina in particolare ha un ruolo fondamentale nella regolazione dello sviluppo enterico e del neurosviluppo. Variazioni dietetiche con conseguenti modificazioni del microbiota intestinale inducono variazioni sui livelli di serotonina, leptina ed insulina. Modulazioni della flora intestinale mediante la somministrazione di batteri del genere Lactobacillus nei ratti hanno dimostrato come questo probiotico sia in grado di ridurre i comportamenti simili all'ansia. Tra le specie animali ad uso zootecnico lavori sperimentali sul suinetto hanno evidenziato come l'enterocolite necrotizzante possa ritardare il neurosviluppo attraverso la produzione di molecole pro-infiammatorie rilasciate in circolo. Nel cavallo è stato altresì dimostrato come una dieta inadatta possa modificare il microbiota intestinale e come questo si ripercuota sulla risposta allo stress negli animali. La composizione del microbiota si è vista legata a comportamenti quali aggressività e fobia anche nel cane. Sempre in questa specie animale si è anche visto come la meningoencefalite immunomediata sia legata ad una diminuzione di Faecalibacterium prausnitzii e/o di Prevotella spp. La stessa neurodegenerazione associata al Morbo di Alzheimer o al Parkinson dell'uomo o a forme senili nel cane anziano è verosimilmente legata a disbiosi di differente origine. Una dieta ricca di grassi sembra tra l'altro favorire la deposizione di Aβ nelle cellule intestinali e nell'encefalo. Controllare la funzione intestinale è pertanto di importanza fondamentale per il benessere generale degli individui e soprattutto per evitare stati ansiosi che, come risposta allo stress, sono di grande importanza nel mondo attuale, dove non solo le persone, ma anche gli animali sono sottoposti ad una pressione emotiva e sociale sempre maggiore.

Encefalo ed intestino: comunicazione ed interazione tra i due "cervelli" dell'organismo

DI NICOLA, SELENA
2018/2019

Abstract

Negli ultimi anni c'è stato un sempre maggiore interesse nei confronti dell'asse intestino-encefalo. Si parla infatti di una complessa interazione tra le due strutture che va oltre la comunicazione nervosa, coinvolgendo segnali ormonali e chimici. Nel presente elaborato verranno esposti gli studi a sostegno dell'esistenza di questo asse e spiegati i suoi meccanismi funzionali fino ad ora conosciuti e compresi. In particolare si valuterà come la composizione del microbiota intestinale sia legata ad una maggiore aggressività, ad una alterata risposta allo stress con lo sviluppo di stati ansiosi. Benchè il sistema nervoso rappresenti la via di comunicazione intuitivamente più ¿diretta¿ tra encefalo ed intestino, esiste una via più complessa, meno intuitiva, e bidirezionale costituita da numerosi fattori chimici ed ormonali. In particolare gli stress condizionano le malattie enteriche e le connesse funzioni cognitive, emotività e memoria. Forti stress in età precoce possono condurre ad alterazioni del neurosviluppo. Lo stress cronico, inoltre, altera la barriera intestinale, attiva i mastociti, e permette ad anticorpi e metaboliti di passare dall'intestino alla circolazione sanguigna e pertanto all'encefalo. Il microbiota intestinale produce anche sostanze come GABA, serotonina, catecolamine ed istamina, oltre a possedere siti di legame per i neurotrasmettitori prodotti dall'ospite. La serotonina in particolare ha un ruolo fondamentale nella regolazione dello sviluppo enterico e del neurosviluppo. Variazioni dietetiche con conseguenti modificazioni del microbiota intestinale inducono variazioni sui livelli di serotonina, leptina ed insulina. Modulazioni della flora intestinale mediante la somministrazione di batteri del genere Lactobacillus nei ratti hanno dimostrato come questo probiotico sia in grado di ridurre i comportamenti simili all'ansia. Tra le specie animali ad uso zootecnico lavori sperimentali sul suinetto hanno evidenziato come l'enterocolite necrotizzante possa ritardare il neurosviluppo attraverso la produzione di molecole pro-infiammatorie rilasciate in circolo. Nel cavallo è stato altresì dimostrato come una dieta inadatta possa modificare il microbiota intestinale e come questo si ripercuota sulla risposta allo stress negli animali. La composizione del microbiota si è vista legata a comportamenti quali aggressività e fobia anche nel cane. Sempre in questa specie animale si è anche visto come la meningoencefalite immunomediata sia legata ad una diminuzione di Faecalibacterium prausnitzii e/o di Prevotella spp. La stessa neurodegenerazione associata al Morbo di Alzheimer o al Parkinson dell'uomo o a forme senili nel cane anziano è verosimilmente legata a disbiosi di differente origine. Una dieta ricca di grassi sembra tra l'altro favorire la deposizione di Aβ nelle cellule intestinali e nell'encefalo. Controllare la funzione intestinale è pertanto di importanza fondamentale per il benessere generale degli individui e soprattutto per evitare stati ansiosi che, come risposta allo stress, sono di grande importanza nel mondo attuale, dove non solo le persone, ma anche gli animali sono sottoposti ad una pressione emotiva e sociale sempre maggiore.
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