The central theme of this paper is sexism in the Italian language, in particular the attention is focused on the sexist and discriminatory practices against women in the contemporary language system. Among the essays and volumes read, the most important was ¿Il sessismo nella lingua italiana¿ by Alma Sabatini (1986), in which research on the language of the press in carried out. This reading prompted me to create an online survey for young people between 18 and 30 to find out whether things have changed today, whether the recommendations and advice proposed by the author have served to overcome discriminatory practices and whether there is more awareness in the use of the language. The research was based on a corpus of 135 subjects, predominantly female, Italian-speaking and mostly university students/students. The survey, divided into four parts, focused on the phenomenon of agreement, on professional names or titles, on the use of the article before the surnames of women, on masculine terms with generic value and on their supposed neutrality, and finally on the different meanings and connotations attributed to the profession of "secretary". The results show that although there have been changes and progress in gender equality in recent years, these are not yet fully visible in the language. The road to equality continues to be hampered by an androcentric language and culture. Children must be educated in the correct use of language from an early age, and in this sense the school is responsible for it. Moreover, politics has a primary role in raising public awareness of the issue and bringing it to full linguistic awareness. Institutions, with powers and authorities, are the only ones able to make their voices heard in order to encourage and propose a politically correct language, free from stereotypes and discrimination against women.
L'argomento centrale di questo elaborato riguarda il sessismo nella lingua italiana, in particolare l'attenzione è posta sulle pratiche sessiste e discriminatore rivolte alle donne nel sistema linguistico contemporaneo. Tra i saggi e i volumi letti per approfondire il tema, il più importante è stato ¿Il sessismo nella lingua italiana¿ di Alma Sabatini (1986), in cui viene condotta una ricerca sul linguaggio della stampa. Questa lettura mi ha spinto a creare un questionario online da sottoporre a giovani tra i 18 e i 30 anni per scoprire se oggi le cose siano cambiate, se le raccomandazioni e i consigli proposti dall'autrice siano serviti a superare le pratiche discriminatorie e se ci sia più consapevolezza nell'uso della lingua. La ricerca si è basata su un corpus formato da 135 soggetti, in prevalenza femminili, di lingua madre italiana e in maggioranza studenti/studentesse universitarie. Il questionario, diviso in quattro parti, si è concentrato sul fenomeno dell'accordo, sui nomi e titoli professionali, sull'uso dell'articolo prima dei cognomi di donne, sui termini maschili con valore generico e sulla loro presunta neutralità, e infine sui diversi significati attribuiti alle professioni di segretario e segretaria. Dai dati ottenuti è emerso come nonostante negli ultimi anni ci siano stati dei cambiamenti e dei progressi per quanto riguarda l'uguaglianza tra i generi, questi non siano ancora completamente visibili nella lingua. La strada verso la parità continua ad essere ostacolata da una lingua e da una cultura androcentriche. Bisogna educare i bambini ad un corretto uso del linguaggio fin da piccoli, e in questo senso la scuola è responsabile. Inoltre la politica ha un ruolo primario per sensibilizzare l'opinione pubblica al tema e per portarla ad una piena consapevolezza linguistica. Enti e istituzioni, dotati di poteri e autorità, sono gli unici in grado di far sentire la propria voce per stimolare e proporre un linguaggio politicamente corretto, libero da stereotipi e discriminazioni nei confronti delle donne.
Sessuati si nasce, sessisti si diventa: una ricerca sugli usi linguistici contemporanei.
FERRANDO, CHIARA
2018/2019
Abstract
L'argomento centrale di questo elaborato riguarda il sessismo nella lingua italiana, in particolare l'attenzione è posta sulle pratiche sessiste e discriminatore rivolte alle donne nel sistema linguistico contemporaneo. Tra i saggi e i volumi letti per approfondire il tema, il più importante è stato ¿Il sessismo nella lingua italiana¿ di Alma Sabatini (1986), in cui viene condotta una ricerca sul linguaggio della stampa. Questa lettura mi ha spinto a creare un questionario online da sottoporre a giovani tra i 18 e i 30 anni per scoprire se oggi le cose siano cambiate, se le raccomandazioni e i consigli proposti dall'autrice siano serviti a superare le pratiche discriminatorie e se ci sia più consapevolezza nell'uso della lingua. La ricerca si è basata su un corpus formato da 135 soggetti, in prevalenza femminili, di lingua madre italiana e in maggioranza studenti/studentesse universitarie. Il questionario, diviso in quattro parti, si è concentrato sul fenomeno dell'accordo, sui nomi e titoli professionali, sull'uso dell'articolo prima dei cognomi di donne, sui termini maschili con valore generico e sulla loro presunta neutralità, e infine sui diversi significati attribuiti alle professioni di segretario e segretaria. Dai dati ottenuti è emerso come nonostante negli ultimi anni ci siano stati dei cambiamenti e dei progressi per quanto riguarda l'uguaglianza tra i generi, questi non siano ancora completamente visibili nella lingua. La strada verso la parità continua ad essere ostacolata da una lingua e da una cultura androcentriche. Bisogna educare i bambini ad un corretto uso del linguaggio fin da piccoli, e in questo senso la scuola è responsabile. Inoltre la politica ha un ruolo primario per sensibilizzare l'opinione pubblica al tema e per portarla ad una piena consapevolezza linguistica. Enti e istituzioni, dotati di poteri e autorità, sono gli unici in grado di far sentire la propria voce per stimolare e proporre un linguaggio politicamente corretto, libero da stereotipi e discriminazioni nei confronti delle donne.File | Dimensione | Formato | |
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