L'allevamento degli insetti ha origini molto antiche, come nel caso, in particolare, di Apis mellifera (L.), Bombyx mori (L.) e diverse specie di cocciniglie che venivano utilizzati per diversi scopi: gastronomici, produzione di seta e di coloranti. Oggigiorno gli insetti vengono allevati in strutture denominate biofabbriche per la produzione di insetti utili all'agricoltura o come fonte di cibo per l'uomo e animali da compagnia e d'allevamento. Gli allevamenti massali di insetti possono essere colpiti da numerosi entomopatogeni quali virus, batteri, protisti, funghi, nematodi o attacchi da parte di altri artropodi. Molti di questi patogeni, fra cui i virus, sono molto specifici per l'ospite, altri, come i funghi e i batteri sono generalisti. Inoltre alcuni causano epidemie con elevata mortalità e sintomi ben evidenti e riconoscibili, mentre altri, che possono risultare asintomatici, causano infezioni con scarsa mortalità. In particolare, sovente, queste infestazioni, sono presenti negli allevamenti di grilli, soprattutto di Acheta domesticus (L.), le cui popolazioni possono essere addirittura sterminate in un breve lasso di tempo. Le cause principali di queste morie, sono dovute principalmente a un'alta densità di popolazione, fattori abiotici non ottimali, scarsa igiene, spazi ridotti nonché elevata consanguineità. Tra i vari patogeni i più letali, in genere, sono i virus e, in particolare, i Densovirus. Questo genere di virus, oltre che nei grilli, può causare infezioni devastanti capaci di sterminare allevamenti di insetti appartenenti agli ordini Lepidoptera, Diptera, Hymenoptera, Hemiptera, Blattodea e, in particolare, come si è detto, negli Orthoptera. I sintomi più comuni ed evidenti causati da questi virus sono la riduzione dell'attività motoria, l'inibizione della capacità di accrescersi, la minore prolificità nelle femmine e infine il disfacimento del corpo. I Densovirus colpiscono l'ultimo stadio ninfale e gli adulti appena sfarfallati; l'infezione avviene per via orale attraverso l'ingestione di deiezioni e cadaveri contaminati e di solito infetta i tubi malpighiani e il mesentero. In particolare l'Acheta domesticus densovirus (AdDV) ha sterminato, recentemente, le popolazioni di molti allevamenti di grilli in U.S.A. ed Europa con conseguenti gravi perdite economiche. In generale, per prevenire queste infestazioni, in caso di infestazione è necessario separare l'allevamento in locali diversi, garantire un'ampia variabilità genetica della popolazione, usufruire di periodi di quarantena per evitare l'introduzione di insetti malati, garantire la massima igiene, nonché adottare una serie di accorgimenti basilari quali condizioni di temperatura e di umidità sempre ottimali, sterilizzazione dei materiali, regolare sostituzione del substrato alimentare, eliminazione dei cadaveri e di grilli infetti ed evitare un eccessivo affollamento allevando i grilli in spazi ampi. E' inoltre possibile ed auspicabile effettuare analisi tempestive in laboratorio con tecniche e metodi PCR e ELISA. Ultimamente, si stanno cercando di utilizzare metodi non distruttivi per rilevare precocemente e quantificare la presenza del patogeno negli allevamenti attraverso l'analisi delle deiezioni dei grilli mediante la tecnica ¿Real time q-PCR¿ prima ancora che emergano i classici sintomi. Questo permette di intervenire tempestivamente bloccando il diffondersi del virus per evitare perdite economiche e la contaminazione di alimenti per l'uomo e gli animali.
Agenti entomopatogeni: una grave minaccia per le biofabbriche
BONA, ALESSANDRO
2018/2019
Abstract
L'allevamento degli insetti ha origini molto antiche, come nel caso, in particolare, di Apis mellifera (L.), Bombyx mori (L.) e diverse specie di cocciniglie che venivano utilizzati per diversi scopi: gastronomici, produzione di seta e di coloranti. Oggigiorno gli insetti vengono allevati in strutture denominate biofabbriche per la produzione di insetti utili all'agricoltura o come fonte di cibo per l'uomo e animali da compagnia e d'allevamento. Gli allevamenti massali di insetti possono essere colpiti da numerosi entomopatogeni quali virus, batteri, protisti, funghi, nematodi o attacchi da parte di altri artropodi. Molti di questi patogeni, fra cui i virus, sono molto specifici per l'ospite, altri, come i funghi e i batteri sono generalisti. Inoltre alcuni causano epidemie con elevata mortalità e sintomi ben evidenti e riconoscibili, mentre altri, che possono risultare asintomatici, causano infezioni con scarsa mortalità. In particolare, sovente, queste infestazioni, sono presenti negli allevamenti di grilli, soprattutto di Acheta domesticus (L.), le cui popolazioni possono essere addirittura sterminate in un breve lasso di tempo. Le cause principali di queste morie, sono dovute principalmente a un'alta densità di popolazione, fattori abiotici non ottimali, scarsa igiene, spazi ridotti nonché elevata consanguineità. Tra i vari patogeni i più letali, in genere, sono i virus e, in particolare, i Densovirus. Questo genere di virus, oltre che nei grilli, può causare infezioni devastanti capaci di sterminare allevamenti di insetti appartenenti agli ordini Lepidoptera, Diptera, Hymenoptera, Hemiptera, Blattodea e, in particolare, come si è detto, negli Orthoptera. I sintomi più comuni ed evidenti causati da questi virus sono la riduzione dell'attività motoria, l'inibizione della capacità di accrescersi, la minore prolificità nelle femmine e infine il disfacimento del corpo. I Densovirus colpiscono l'ultimo stadio ninfale e gli adulti appena sfarfallati; l'infezione avviene per via orale attraverso l'ingestione di deiezioni e cadaveri contaminati e di solito infetta i tubi malpighiani e il mesentero. In particolare l'Acheta domesticus densovirus (AdDV) ha sterminato, recentemente, le popolazioni di molti allevamenti di grilli in U.S.A. ed Europa con conseguenti gravi perdite economiche. In generale, per prevenire queste infestazioni, in caso di infestazione è necessario separare l'allevamento in locali diversi, garantire un'ampia variabilità genetica della popolazione, usufruire di periodi di quarantena per evitare l'introduzione di insetti malati, garantire la massima igiene, nonché adottare una serie di accorgimenti basilari quali condizioni di temperatura e di umidità sempre ottimali, sterilizzazione dei materiali, regolare sostituzione del substrato alimentare, eliminazione dei cadaveri e di grilli infetti ed evitare un eccessivo affollamento allevando i grilli in spazi ampi. E' inoltre possibile ed auspicabile effettuare analisi tempestive in laboratorio con tecniche e metodi PCR e ELISA. Ultimamente, si stanno cercando di utilizzare metodi non distruttivi per rilevare precocemente e quantificare la presenza del patogeno negli allevamenti attraverso l'analisi delle deiezioni dei grilli mediante la tecnica ¿Real time q-PCR¿ prima ancora che emergano i classici sintomi. Questo permette di intervenire tempestivamente bloccando il diffondersi del virus per evitare perdite economiche e la contaminazione di alimenti per l'uomo e gli animali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/96444