Benché non esista una definizione puntuale di industria 4.0, essa è strettamente collegata al concetto di quarta rivoluzione industriale. Al contrario delle precedenti rivoluzioni che si sono susseguite a partire dal XVIII secolo, la rivoluzione in atto non è caratterizzata solo dall'impiego di nuove tecnologie, ma da una serie di nuovi elementi, definiti ¿tecnologie abilitanti¿, fortemente interconnessi che consentono un radicale miglioramento dei processi produttivi lungo tutta la catena del valore. L'origine di questo epocale cambiamento risale al 2011, quando alla fiera di Hannover in Germania, viene presentato da Henning Kagermann, Wolf-Dieter Lukas e Wolfgang Wahlster il ¿Zukunftsprojekt Industrie 4.0¿, un progetto per l'industria del futuro, che avrebbe dovuto ammodernare il sistema produttivo tedesco attraverso una serie di tecnologie riportando la manifattura della Germania ad una forte competitività mondiale. Ma quali sono i progressi tecnologici necessari affinché un'industria possa essere definita 4.0 e quindi protagonista della quarta rivoluzione industriale? Da uno studio condotto dalla BCG nel 2015, sarebbero nove le tecnologie definite ¿abilitanti¿: i Big Data e Analytics, i Robot Autonomi, la Simulazione, l'Integrazione verticale e orizzontale del Sistema, L'Internet of Things Industriale, la Cybersecurity, i Clouds, l'Additive Manufacturing e la Realtà Aumentata. In questo nuovo panorama industriale, numerosi sono i vantaggi portati dal 4.0: dalla flessibilità alla velocità di produzione, alla sostenibilità. Si riscontrano però anche alcune criticità ed ambiguità per quanto riguarda il mondo del lavoro e la creazione di nuovi posti. Infine, sulla scia del successo del piano nazionale tedesco, anche l'Italia ha posto in essere dei provvedimenti per l'implementazione del 4.0: infatti, il 21 settembre 2016, è stato presentato dall'allora ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, il Piano Nazionale Industria 4.0 e successivamente, dati i buoni risultati, la seconda fase di tale piano, denominato Piano Nazionale Impresa 4.0, includendo tra i destinatari, oltre alle manifatture, anche gli altri settori industriali. Tale progetto ha permesso di sviluppare molteplici azioni che favoriscono la diffusione della quarta rivoluzione industriale sul territorio italiano.

L'INDUSTRIA 4.0: DALLE ORIGINI AL PIANO NAZIONALE IMPRESA 4.0

AMBERTI, MARCO
2018/2019

Abstract

Benché non esista una definizione puntuale di industria 4.0, essa è strettamente collegata al concetto di quarta rivoluzione industriale. Al contrario delle precedenti rivoluzioni che si sono susseguite a partire dal XVIII secolo, la rivoluzione in atto non è caratterizzata solo dall'impiego di nuove tecnologie, ma da una serie di nuovi elementi, definiti ¿tecnologie abilitanti¿, fortemente interconnessi che consentono un radicale miglioramento dei processi produttivi lungo tutta la catena del valore. L'origine di questo epocale cambiamento risale al 2011, quando alla fiera di Hannover in Germania, viene presentato da Henning Kagermann, Wolf-Dieter Lukas e Wolfgang Wahlster il ¿Zukunftsprojekt Industrie 4.0¿, un progetto per l'industria del futuro, che avrebbe dovuto ammodernare il sistema produttivo tedesco attraverso una serie di tecnologie riportando la manifattura della Germania ad una forte competitività mondiale. Ma quali sono i progressi tecnologici necessari affinché un'industria possa essere definita 4.0 e quindi protagonista della quarta rivoluzione industriale? Da uno studio condotto dalla BCG nel 2015, sarebbero nove le tecnologie definite ¿abilitanti¿: i Big Data e Analytics, i Robot Autonomi, la Simulazione, l'Integrazione verticale e orizzontale del Sistema, L'Internet of Things Industriale, la Cybersecurity, i Clouds, l'Additive Manufacturing e la Realtà Aumentata. In questo nuovo panorama industriale, numerosi sono i vantaggi portati dal 4.0: dalla flessibilità alla velocità di produzione, alla sostenibilità. Si riscontrano però anche alcune criticità ed ambiguità per quanto riguarda il mondo del lavoro e la creazione di nuovi posti. Infine, sulla scia del successo del piano nazionale tedesco, anche l'Italia ha posto in essere dei provvedimenti per l'implementazione del 4.0: infatti, il 21 settembre 2016, è stato presentato dall'allora ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, il Piano Nazionale Industria 4.0 e successivamente, dati i buoni risultati, la seconda fase di tale piano, denominato Piano Nazionale Impresa 4.0, includendo tra i destinatari, oltre alle manifatture, anche gli altri settori industriali. Tale progetto ha permesso di sviluppare molteplici azioni che favoriscono la diffusione della quarta rivoluzione industriale sul territorio italiano.
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