Since the birth of agriculture, weed management has always represented major issues. Weeds, if they are not adequately taken care of, cause a reduction in the quality of crops, an increment in production costs and can favour the development and spreading of damaging diseases and insects. Thus, it is not surprising that modern agriculture, is highly dependent on the usage of synthetic herbicides to monitor and manage weeds. Currently, numerous highly efficient herbicides with good crop selectivity have relatively low production costs are available in the market. However, their use presents some critical issues, mainly related to agronomic problems like the selection of populations of resistant weeds and the correlated environmental impact such as the presence of residues in water bodies. The use of synthetic herbicides is also more complex due to the rising bans of herbicides considered dangerous for the environment or human health, the rising costs for the registration of new active ingredients, the lack of registered herbicides for minor crops and the regulatory constraints, which limit the utilization of chemical products in certain natural and antrophised environments. Thus, the development of strategies for monitoring is increasingly becoming more important. These are based on the integration between agricultural control measures, cultivation, physical, mechanical, biological and chemical, with the aim to execute a production system which allows to obtain quantitative and qualitative satisfactory productions, safeguarding both the consumer's health and the environment, also due to the conscious and targeted use of the chemical vehicle. In this thesis, are considered some method of alternative control to synthetic herbicides, particularly focusing on products deriving from natural sources and their applicative possibilities for setting up eco-compatible strategies. Although some of these substances such as pelargonic acid or vinegar are already commercialised and utilised in some contexts, the use of natural substances still presents a series of limitations and problems such as the particularly elevated costs in comparison to the most common non-selective synthetic herbicides and a low or null selectivity, which renders them useful almost exclusively for biological agriculture and for the monitoring of valuable crops or in extra-agricultural scope whereas they are still poorly applicable on extensive crops.

Sin dalla nascita dell'agricoltura, la gestione delle piante infestanti ha sempre rappresentato uno dei maggiori problemi. Le infestanti se non gestite adeguatamente causano una riduzione della resa e della qualità delle colture, un aumento dei costi di produzione e un rischio di aumentare la presenza e la circolazione di malattie e insetti dannosi. Non sorprende, pertanto, che l'agricoltura moderna si basi molto sull'utilizzo dei diserbanti di sintesi per la gestione ed il controllo delle erbe infestanti. Questo si è reso possibile perché alcuni erbicidi sintetici sono altamente efficaci, posseggono principi attivi dotati di una buona selettività verso le colture e presentano costi di produzione relativamente bassi. Tuttavia, il loro impiego è sempre più controverso, in quanto gli erbicidi rappresentano più della metà del volume di tutti i fitosanitari applicati nel mondo sviluppato. Negli ultimi anni, inoltre, l'attenzione dell'opinione pubblica si è soffermata con sempre maggiore interesse su diverse questioni e problematiche derivanti dall'impiego dei prodotti chimici nelle produzioni alimentari; dell'ulteriore messa al bando di diserbanti ritenuti pericolosi; dei costi sempre più elevati per la registrazione di nuove sostanze attive; la mancanza di erbicidi registrati per le colture minori; l'insorgenza sempre più frequente di fenomeni di resistenza agli erbicidi di sintesi nelle specie infestanti; dell'impossibilità di utilizzare prodotti chimici in certi ambienti naturali e antropizzati; dell'aumentata consapevolezza della necessità di protegger l'ambiente; degli effetti negativi di altre pratiche di gestione delle infestanti; della necessità di controllare infestanti non-agrarie e invasive e gli elevati costi dei metodi di gestione delle infestanti negli ambienti naturali e nelle colture estensive. Una sfida sempre più importante è quindi quella di utilizzare metodi di gestione delle piante infestanti che siano al contempo efficaci nel controllo e rispettosi delle esigenze dell'ambiente, e quindi in modo razionale e ¿sostenibile¿. Una corretta gestione delle piante infestanti dovrebbe prevedere un approccio di tipo integrato tra tutti i diversi mezzi di lotta ammissibili: agronomici, colturali, fisici, meccanici, biologici e chimici, allo scopo di attuare con successo un controllo delle malerbe basato su un ricorso limitato e consapevole al mezzo chimico. In questa relazione verranno prese in considerazione alcune di tali possibilità, prestando particolare attenzione all'utilizzo di prodotti di origine naturale e del ruolo fondamentale che occupano, sia nella ricerca di nuove sostanze attive che per la messa a punto di strategie eco-compatibili. L'impiego di questi prodotti però, presenta ancora una serie di limitazioni e problematiche, dovute agli elevati costi dei trattamenti e alla scarsa o nulla selettività che li rendono utilizzabili quasi esclusivamente per l'agricoltura biologica e per la gestione di colture di pregio o piccoli giardini privati.

Diserbanti di origine naturale

RUMIATI, AMEDEO
2016/2017

Abstract

Sin dalla nascita dell'agricoltura, la gestione delle piante infestanti ha sempre rappresentato uno dei maggiori problemi. Le infestanti se non gestite adeguatamente causano una riduzione della resa e della qualità delle colture, un aumento dei costi di produzione e un rischio di aumentare la presenza e la circolazione di malattie e insetti dannosi. Non sorprende, pertanto, che l'agricoltura moderna si basi molto sull'utilizzo dei diserbanti di sintesi per la gestione ed il controllo delle erbe infestanti. Questo si è reso possibile perché alcuni erbicidi sintetici sono altamente efficaci, posseggono principi attivi dotati di una buona selettività verso le colture e presentano costi di produzione relativamente bassi. Tuttavia, il loro impiego è sempre più controverso, in quanto gli erbicidi rappresentano più della metà del volume di tutti i fitosanitari applicati nel mondo sviluppato. Negli ultimi anni, inoltre, l'attenzione dell'opinione pubblica si è soffermata con sempre maggiore interesse su diverse questioni e problematiche derivanti dall'impiego dei prodotti chimici nelle produzioni alimentari; dell'ulteriore messa al bando di diserbanti ritenuti pericolosi; dei costi sempre più elevati per la registrazione di nuove sostanze attive; la mancanza di erbicidi registrati per le colture minori; l'insorgenza sempre più frequente di fenomeni di resistenza agli erbicidi di sintesi nelle specie infestanti; dell'impossibilità di utilizzare prodotti chimici in certi ambienti naturali e antropizzati; dell'aumentata consapevolezza della necessità di protegger l'ambiente; degli effetti negativi di altre pratiche di gestione delle infestanti; della necessità di controllare infestanti non-agrarie e invasive e gli elevati costi dei metodi di gestione delle infestanti negli ambienti naturali e nelle colture estensive. Una sfida sempre più importante è quindi quella di utilizzare metodi di gestione delle piante infestanti che siano al contempo efficaci nel controllo e rispettosi delle esigenze dell'ambiente, e quindi in modo razionale e ¿sostenibile¿. Una corretta gestione delle piante infestanti dovrebbe prevedere un approccio di tipo integrato tra tutti i diversi mezzi di lotta ammissibili: agronomici, colturali, fisici, meccanici, biologici e chimici, allo scopo di attuare con successo un controllo delle malerbe basato su un ricorso limitato e consapevole al mezzo chimico. In questa relazione verranno prese in considerazione alcune di tali possibilità, prestando particolare attenzione all'utilizzo di prodotti di origine naturale e del ruolo fondamentale che occupano, sia nella ricerca di nuove sostanze attive che per la messa a punto di strategie eco-compatibili. L'impiego di questi prodotti però, presenta ancora una serie di limitazioni e problematiche, dovute agli elevati costi dei trattamenti e alla scarsa o nulla selettività che li rendono utilizzabili quasi esclusivamente per l'agricoltura biologica e per la gestione di colture di pregio o piccoli giardini privati.
ITA
Since the birth of agriculture, weed management has always represented major issues. Weeds, if they are not adequately taken care of, cause a reduction in the quality of crops, an increment in production costs and can favour the development and spreading of damaging diseases and insects. Thus, it is not surprising that modern agriculture, is highly dependent on the usage of synthetic herbicides to monitor and manage weeds. Currently, numerous highly efficient herbicides with good crop selectivity have relatively low production costs are available in the market. However, their use presents some critical issues, mainly related to agronomic problems like the selection of populations of resistant weeds and the correlated environmental impact such as the presence of residues in water bodies. The use of synthetic herbicides is also more complex due to the rising bans of herbicides considered dangerous for the environment or human health, the rising costs for the registration of new active ingredients, the lack of registered herbicides for minor crops and the regulatory constraints, which limit the utilization of chemical products in certain natural and antrophised environments. Thus, the development of strategies for monitoring is increasingly becoming more important. These are based on the integration between agricultural control measures, cultivation, physical, mechanical, biological and chemical, with the aim to execute a production system which allows to obtain quantitative and qualitative satisfactory productions, safeguarding both the consumer's health and the environment, also due to the conscious and targeted use of the chemical vehicle. In this thesis, are considered some method of alternative control to synthetic herbicides, particularly focusing on products deriving from natural sources and their applicative possibilities for setting up eco-compatible strategies. Although some of these substances such as pelargonic acid or vinegar are already commercialised and utilised in some contexts, the use of natural substances still presents a series of limitations and problems such as the particularly elevated costs in comparison to the most common non-selective synthetic herbicides and a low or null selectivity, which renders them useful almost exclusively for biological agriculture and for the monitoring of valuable crops or in extra-agricultural scope whereas they are still poorly applicable on extensive crops.
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