Pig breeding is generally divided into three phases. The first, of reproduction, takes place in facilities equipped for the birth of piglets, which are nursed by the sow for 21 or 28 days; the second, of weaning, is the phase during which the pig passes from 6-8 to 25-30 kg of weight; the third, for fattening and finishing, is the rearing phase up to the slaughter weight. Weaning is a very delicate phase where you have to pay more attention to the formulation of the diets, the hygienic-sanitary conditions and the type of breeding environment. The positive effects on animal health depend largely on the level of proteins and essential amino acids present in the diet, which play a key role in the development and function of the intestinal tract as well as a moderate amount of fiber. The positive effect of the dietary fiber is not enough to eliminate the numerous intestinal problems that characterize this period, during which the weaned pigs at 3-4 weeks of age often show a low weight increase, a low consumption of feed and diarrhea . This is due to the reduced functionality of the intestine. In this case it is possible to resort to the use of acidifying agents, which have a strong antimicrobial action capable of limiting the development of Bacillus spp., E. coli and Salmonella spp. The most widely used acids are fumaric, acetic, propionic, lactic and sorbic. In pig diets, the most used protein source is that contained in soybean extraction flour, which can reach a content of 48%. Soy contains anti-nutritional factors, such as the trypsin inhibitor, which are inactivated by suitable treatments that make the protein of this legume highly digestible even by animals with a digestive system not yet fully developed, such as piglets. One of the treatments applied to soy takes place by inoculating Aspergillus oryzae with moistened seeds; with fermentation effected by the fungus, the trypsin inhibitor level goes from mean values of 2.6 mg / g to zero. Experimental tests have shown that the use of fermented soybean yields positive results on the average daily increase (IMG) and on the food conversion index (ICA) thanks to the improvement of the intestinal absorption processes. Very important in weaning is also the method of administration of the ration, which can take place in dry or liquid form (standard, fermented and acidified) and can give different answers on the finishing and on the quality of the carcass of the pigs at slaughter. The best results were obtained with the use of dry pelleted feed; the fermented liquid feed proved to be effective and very digestible, but dangerously unstable. From the consulted bibliography, it can be concluded that, in order to obtain the best performances from pigs in intensive breeding, it is advisable to wean at 28 days using a pelleted dry feed with a high protein content (about 20%), based on fermented soybean. Finally, it is advisable to use an acidifying formulation able to lower the pH of the ration and of the gastro-intestinal content, so as to minimize the risk of bacterial infections, which are the main cause of mortality in weaning.

L'allevamento suino è generalmente suddiviso in tre fasi. La prima, di riproduzione, avviene in strutture attrezzate per la nascita dei suinetti, che vengono allattati dalla scrofa per 21 o 28 giorni; la seconda, di svezzamento, è la fase durante la quale il suinetto passa da 6-8 a 25-30 kg di peso; la terza, di ingrasso e finissaggio, è la fase di allevamento fino al peso di macellazione. Lo svezzamento è una fase molto delicata dove bisogna porre molta attenzione alla formulazione delle diete, alle condizioni igienico-sanitarie e al tipo di ambiente di allevamento. Gli effetti positivi sulla salute degli animali dipendono in gran parte dal livello di proteine e di aminoacidi essenziali presenti nella dieta, che hanno un ruolo chiave nello sviluppo e nella funzionalità del tratto intestinale così come lo hanno un moderato quantitativo di fibre. L'effetto positivo svolto dalle fibre alimentari non basta però ad eliminare i numerosi problemi intestinali che caratterizzano questo periodo, durante il quale i suini svezzati a 3-4 settimane di età mostrano spesso un basso incremento di peso, un basso consumo di mangime e diarrea. Ciò è imputabile alla ridotta funzionalità dell'intestino. In tal caso si può ricorrere all'utilizzo di acidificanti, che hanno una forte azione antimicrobica capace di limitare lo sviluppo di Bacillus spp., E. coli e Salmonella spp. Gli acidi maggiormente utilizzati sono il fumarico, l'acetico, il propionico, il lattico e il sorbico. Nelle diete per suini, la fonte proteica più utilizzata è quella contenuta nella farina di estrazione di soia, che può raggiungere un tenore del 48%. La soia contiene fattori antinutrizionali, come l'inibitore della tripsina, che vengono inattivati mediante opportuni trattamenti che rendono altamente digeribile la proteina di questa leguminosa anche da parte di animali con un apparato digerente non ancora completamente sviluppato, come i suinetti. Uno dei trattamenti applicati alla soia avviene inoculando Aspergillus oryzae ai semi inumiditi; con la fermentazione effettuata dal fungo il livello di inibitore della tripsina passa da valori medi di 2,6 mg/g a zero. Prove sperimentali hanno dimostrato che l'utilizzo della soia fermentata da risultati positivi sull'incremento medio giornaliero (IMG) e sull'indice di conversione degli alimenti (ICA) grazie al miglioramento dei processi di assorbimento intestinale. Molto importante in svezzamento è anche la modalità di somministrazione della razione, che può avvenire in forma secca o liquida(standard, fermentata e acidificata) e può dare diverse risposte sul finissaggio e sulla qualità della carcassa dei suini alla macellazione. I risultati migliori sono stati ottenuti con l'utilizzo del mangime secco pellettato; l'alimentazione liquida fermentata si è dimostrata efficace e molto digeribile, ma pericolosamente instabile. Dalla bibliografia consultata, si può concludere che, per ottenere le migliori performance da suini in allevamento intensivo, è consigliabile effettuare lo svezzamento a 28 giorni utilizzando un mangime secco pellettato ad elevato tenore proteico (circa 20%), a base di soia fermentata. Infine, è consigliabile utilizzare un formulato acidificante in grado di abbassare il pH della razione e del contenuto gastro-intestinale, in modo da ridurre al minimo il rischio di infezioni batteriche, che sono la principale causa di mortalità in svezzamento.

Gestione alimentare del suino in svezzamento

CULASSO, PAOLO
2016/2017

Abstract

L'allevamento suino è generalmente suddiviso in tre fasi. La prima, di riproduzione, avviene in strutture attrezzate per la nascita dei suinetti, che vengono allattati dalla scrofa per 21 o 28 giorni; la seconda, di svezzamento, è la fase durante la quale il suinetto passa da 6-8 a 25-30 kg di peso; la terza, di ingrasso e finissaggio, è la fase di allevamento fino al peso di macellazione. Lo svezzamento è una fase molto delicata dove bisogna porre molta attenzione alla formulazione delle diete, alle condizioni igienico-sanitarie e al tipo di ambiente di allevamento. Gli effetti positivi sulla salute degli animali dipendono in gran parte dal livello di proteine e di aminoacidi essenziali presenti nella dieta, che hanno un ruolo chiave nello sviluppo e nella funzionalità del tratto intestinale così come lo hanno un moderato quantitativo di fibre. L'effetto positivo svolto dalle fibre alimentari non basta però ad eliminare i numerosi problemi intestinali che caratterizzano questo periodo, durante il quale i suini svezzati a 3-4 settimane di età mostrano spesso un basso incremento di peso, un basso consumo di mangime e diarrea. Ciò è imputabile alla ridotta funzionalità dell'intestino. In tal caso si può ricorrere all'utilizzo di acidificanti, che hanno una forte azione antimicrobica capace di limitare lo sviluppo di Bacillus spp., E. coli e Salmonella spp. Gli acidi maggiormente utilizzati sono il fumarico, l'acetico, il propionico, il lattico e il sorbico. Nelle diete per suini, la fonte proteica più utilizzata è quella contenuta nella farina di estrazione di soia, che può raggiungere un tenore del 48%. La soia contiene fattori antinutrizionali, come l'inibitore della tripsina, che vengono inattivati mediante opportuni trattamenti che rendono altamente digeribile la proteina di questa leguminosa anche da parte di animali con un apparato digerente non ancora completamente sviluppato, come i suinetti. Uno dei trattamenti applicati alla soia avviene inoculando Aspergillus oryzae ai semi inumiditi; con la fermentazione effettuata dal fungo il livello di inibitore della tripsina passa da valori medi di 2,6 mg/g a zero. Prove sperimentali hanno dimostrato che l'utilizzo della soia fermentata da risultati positivi sull'incremento medio giornaliero (IMG) e sull'indice di conversione degli alimenti (ICA) grazie al miglioramento dei processi di assorbimento intestinale. Molto importante in svezzamento è anche la modalità di somministrazione della razione, che può avvenire in forma secca o liquida(standard, fermentata e acidificata) e può dare diverse risposte sul finissaggio e sulla qualità della carcassa dei suini alla macellazione. I risultati migliori sono stati ottenuti con l'utilizzo del mangime secco pellettato; l'alimentazione liquida fermentata si è dimostrata efficace e molto digeribile, ma pericolosamente instabile. Dalla bibliografia consultata, si può concludere che, per ottenere le migliori performance da suini in allevamento intensivo, è consigliabile effettuare lo svezzamento a 28 giorni utilizzando un mangime secco pellettato ad elevato tenore proteico (circa 20%), a base di soia fermentata. Infine, è consigliabile utilizzare un formulato acidificante in grado di abbassare il pH della razione e del contenuto gastro-intestinale, in modo da ridurre al minimo il rischio di infezioni batteriche, che sono la principale causa di mortalità in svezzamento.
ITA
Pig breeding is generally divided into three phases. The first, of reproduction, takes place in facilities equipped for the birth of piglets, which are nursed by the sow for 21 or 28 days; the second, of weaning, is the phase during which the pig passes from 6-8 to 25-30 kg of weight; the third, for fattening and finishing, is the rearing phase up to the slaughter weight. Weaning is a very delicate phase where you have to pay more attention to the formulation of the diets, the hygienic-sanitary conditions and the type of breeding environment. The positive effects on animal health depend largely on the level of proteins and essential amino acids present in the diet, which play a key role in the development and function of the intestinal tract as well as a moderate amount of fiber. The positive effect of the dietary fiber is not enough to eliminate the numerous intestinal problems that characterize this period, during which the weaned pigs at 3-4 weeks of age often show a low weight increase, a low consumption of feed and diarrhea . This is due to the reduced functionality of the intestine. In this case it is possible to resort to the use of acidifying agents, which have a strong antimicrobial action capable of limiting the development of Bacillus spp., E. coli and Salmonella spp. The most widely used acids are fumaric, acetic, propionic, lactic and sorbic. In pig diets, the most used protein source is that contained in soybean extraction flour, which can reach a content of 48%. Soy contains anti-nutritional factors, such as the trypsin inhibitor, which are inactivated by suitable treatments that make the protein of this legume highly digestible even by animals with a digestive system not yet fully developed, such as piglets. One of the treatments applied to soy takes place by inoculating Aspergillus oryzae with moistened seeds; with fermentation effected by the fungus, the trypsin inhibitor level goes from mean values of 2.6 mg / g to zero. Experimental tests have shown that the use of fermented soybean yields positive results on the average daily increase (IMG) and on the food conversion index (ICA) thanks to the improvement of the intestinal absorption processes. Very important in weaning is also the method of administration of the ration, which can take place in dry or liquid form (standard, fermented and acidified) and can give different answers on the finishing and on the quality of the carcass of the pigs at slaughter. The best results were obtained with the use of dry pelleted feed; the fermented liquid feed proved to be effective and very digestible, but dangerously unstable. From the consulted bibliography, it can be concluded that, in order to obtain the best performances from pigs in intensive breeding, it is advisable to wean at 28 days using a pelleted dry feed with a high protein content (about 20%), based on fermented soybean. Finally, it is advisable to use an acidifying formulation able to lower the pH of the ration and of the gastro-intestinal content, so as to minimize the risk of bacterial infections, which are the main cause of mortality in weaning.
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