Nel 2013 sono stati osservati disseccamenti di piante di olivo in impianti del Salento, presso Gallipoli, il fenomeno è stato denominato ¿Complesso del disseccamento rapido dell'olivo¿, CoDiRO. I sintomi includono bruscatura delle foglie, disseccamento delle foglie a partire dagli apici, inizialmente limitato a singoli germogli e rami, poi estesi a intere branche della chioma, fino a provocare la morte dell'intera pianta. CoDiRO è causato dal batterio Xylella fastidiosa, che prima di questo rilevamento non era mai stato riscontrato in Europa. X. fastidiosa è un batterio gram negativo che si insedia e si moltiplica esclusivamente nei tessuti xilematici attivi della pianta ospite, causando l'occlusione dei vasi e di conseguenza il disseccamento della pianta. La sua trasmissione è legata ad insetti con apparato boccale pungente-succhiante che si alimentano del fluido xilematico, definiti xilemomizi. I rilevamenti e gli studi che sono stati effettuati dal 2013 in poi hanno dapprima individuato tre specie di Emitteri, Neophilaenus campestris (Aphrophoridae) ed Euscelis lineolatus Brullé (Cicadellidae), Philaenus spumarius L., contaminati con il batterio. Quest'ultimo è un insetto cosmopolita e altamente polifago della famiglia Aphrophoridae, comunemente chiamato ¿sputacchina¿, a causa della massa spumosa che gli stadi giovanili producono per proteggersi dalla disidratazione. Lo sviluppo di P. spumarius è di tipo eterometabolo; sverna allo stadio di uovo deposto, a seconda degli areali, da fine estate-inizio autunno ad inverno inoltrato; successivamente si susseguono due stadi di neanide e tre stadi di ninfa. Nelle condizioni climatiche del Salento a fine febbraio iniziano gli sgusciamenti delle uova e a fine aprile emergono gli adulti. Le femmine vanno incontro a diapausa ovarica e dopo l'estate si accoppiano e producono le uova, che vengono deposte su materiale vegetale secco al suolo. Nel corso del ciclo biologico, gli ambienti abitati dai vari stadi cambiano, iniziando dalla vegetazione erbacea (neanidi, ninfe e adulti neosfarfallati), per passare alle piante arboree, tra cui l'olivo, e ritornare alle piante erbacee dopo le prime piogge di fine estate-inizio autunno (adulti deponenti). Gli adulti che si nutrono su olivo infetto acquisiscono il patogeno, diventando così infettivi. L'elevata polifagia della sputacchina gli permette di vivere in numerosi habitat, inoltre l'adulto, alato e dotato di zampe molto adatte al salto ha una certa capacità di spostamento attivo, e grazie al trasporto passivo a cui è soggetto, causato dal vento o dall'uomo, può disperdersi diffondendo la malattia. Queste attitudini di P. spumarius hanno causato una rapida e ampia diffusione di X. fastidiosa che tutt'ora sta avanzando verso Nord nella regione pugliese (per ora le province contaminate sono l'intera provincia di Lecce e buona parte delle province Taranto e Brindisi). Per impedire da diffusione dell'epidemia di CoDiRO la Commissione Europea ha previsto fin da subito la delimitazione di 3 principali zone in cui attuare specifiche misure di contenimento; zona infetta, zona cuscinetto e zona di sorveglianza, dove le misure di controllo sono diversamente modulate Poiché la patologia dipende dall'interazione di tre principali elementi: l'insetto, il patogeno e la pianta ospite; per combatterla occorre attuare una lotta integrata che preveda la combinazione di pratiche agronomiche, di insetticidi ed eventualmente strategie di lotta biologica contro il vettore.

Philaenus spumarius: biologia e ruolo nella trasmissione di Xylella fastidiosa a olivo in Puglia

FARINA, ANTONELLA
2016/2017

Abstract

Nel 2013 sono stati osservati disseccamenti di piante di olivo in impianti del Salento, presso Gallipoli, il fenomeno è stato denominato ¿Complesso del disseccamento rapido dell'olivo¿, CoDiRO. I sintomi includono bruscatura delle foglie, disseccamento delle foglie a partire dagli apici, inizialmente limitato a singoli germogli e rami, poi estesi a intere branche della chioma, fino a provocare la morte dell'intera pianta. CoDiRO è causato dal batterio Xylella fastidiosa, che prima di questo rilevamento non era mai stato riscontrato in Europa. X. fastidiosa è un batterio gram negativo che si insedia e si moltiplica esclusivamente nei tessuti xilematici attivi della pianta ospite, causando l'occlusione dei vasi e di conseguenza il disseccamento della pianta. La sua trasmissione è legata ad insetti con apparato boccale pungente-succhiante che si alimentano del fluido xilematico, definiti xilemomizi. I rilevamenti e gli studi che sono stati effettuati dal 2013 in poi hanno dapprima individuato tre specie di Emitteri, Neophilaenus campestris (Aphrophoridae) ed Euscelis lineolatus Brullé (Cicadellidae), Philaenus spumarius L., contaminati con il batterio. Quest'ultimo è un insetto cosmopolita e altamente polifago della famiglia Aphrophoridae, comunemente chiamato ¿sputacchina¿, a causa della massa spumosa che gli stadi giovanili producono per proteggersi dalla disidratazione. Lo sviluppo di P. spumarius è di tipo eterometabolo; sverna allo stadio di uovo deposto, a seconda degli areali, da fine estate-inizio autunno ad inverno inoltrato; successivamente si susseguono due stadi di neanide e tre stadi di ninfa. Nelle condizioni climatiche del Salento a fine febbraio iniziano gli sgusciamenti delle uova e a fine aprile emergono gli adulti. Le femmine vanno incontro a diapausa ovarica e dopo l'estate si accoppiano e producono le uova, che vengono deposte su materiale vegetale secco al suolo. Nel corso del ciclo biologico, gli ambienti abitati dai vari stadi cambiano, iniziando dalla vegetazione erbacea (neanidi, ninfe e adulti neosfarfallati), per passare alle piante arboree, tra cui l'olivo, e ritornare alle piante erbacee dopo le prime piogge di fine estate-inizio autunno (adulti deponenti). Gli adulti che si nutrono su olivo infetto acquisiscono il patogeno, diventando così infettivi. L'elevata polifagia della sputacchina gli permette di vivere in numerosi habitat, inoltre l'adulto, alato e dotato di zampe molto adatte al salto ha una certa capacità di spostamento attivo, e grazie al trasporto passivo a cui è soggetto, causato dal vento o dall'uomo, può disperdersi diffondendo la malattia. Queste attitudini di P. spumarius hanno causato una rapida e ampia diffusione di X. fastidiosa che tutt'ora sta avanzando verso Nord nella regione pugliese (per ora le province contaminate sono l'intera provincia di Lecce e buona parte delle province Taranto e Brindisi). Per impedire da diffusione dell'epidemia di CoDiRO la Commissione Europea ha previsto fin da subito la delimitazione di 3 principali zone in cui attuare specifiche misure di contenimento; zona infetta, zona cuscinetto e zona di sorveglianza, dove le misure di controllo sono diversamente modulate Poiché la patologia dipende dall'interazione di tre principali elementi: l'insetto, il patogeno e la pianta ospite; per combatterla occorre attuare una lotta integrata che preveda la combinazione di pratiche agronomiche, di insetticidi ed eventualmente strategie di lotta biologica contro il vettore.
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